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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi della categoria: Antipasti.

Scrocchietti pomodoro e origano con esubero di licoli

26 mercoledì Gen 2022

Posted by mery in Antipasti., Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli., La panificazione

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come non buttare l'esubero di licoli, come usare l'esubero del licoli, crocchietti al gusto pizza, recuperare l'esubero del licoli, scrocchietti con esubero licoli, scrocchietti pomodoro e origano

Ecco una soluzione veloce e semplicissima per utilizzare in modo gustoso l’esubero del mio licoli!

Con queste dosi (per il quantitativo di esubero che io di solito produco ad ogni rinfresco) ci viene giusto una manciata di scrocchietti friabili e croccanti al sapore di pomodoro, olio e origano! Veloci, antispreco e semplicissimi. Ma che bontà!

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Involtini di gambero rosso in pasta sfoglia.

04 lunedì Gen 2021

Posted by mery in Antipasti.

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antipasti con pasta sfoglia, antipasti veloci, antipasto con gamberi, antipasto di pesce, antipasto natalizio, antipasto per le feste, antipasto veloce, shrimps

Questo a casa nostra è uno degli antipasti amatissimi delle feste. Gustosi come pochi e veloci da preparare, la polpa morbida e carnosa del gambero rosso argentino (inutile dire che la taglia grossa di questo gambero si sposa magnificamente con la sfoglia calda e fragrante della pasta sfoglia.  Sì, vanno consumati subito, senza farli attendere a lungo, se non si vuole perdere questa croccantezza esterna, che tanto gusto dà ad ogni morso. Ma vedrete che questo non sarà un problema, perché spariranno alla velocità della luce, appena messi in tavola!

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Questa mattonella al salmone “s’ha da fare”!

27 sabato Gen 2018

Posted by mery in Antipasti.

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Tag

antipasto di pesce, antipasto di salmone, mattonella al salmone

Eh, par ici la bonne terrine ! Oh oui, qu’elle est bonne ! Réalisée pour le brunch du jour de l’an, je l’ai réitérée encore et encore. Elle se déguste sans fin, avec une bonne mayonnaise maison, un simple jus de citron, … et une belle salade bien croquante et parfaitement assaisonnée. Temps…

via TERRINE AUX DEUX SAUMONS — Côté Soleils – Les recettes de Sophie

Fromage Tête de Moine.

27 sabato Gen 2018

Posted by mery in Antipasti., I prodotti che amo.

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formaggi svizzeri, formaggio del Jura, formaggio di Bellelay, fromage suisse, rosette di formaggio, testa di monaco, Tete de Moine

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Ho scoperto questo insolito formaggio tanti anni fa, perché lo proponevano come offerta natalizia al banco gastronomia della nostra Coop. Ed è stata subito una folgorazione.

Io amo i formaggi, lo so, parto svantaggiata. 😀 Eppure questo non mi porta a generalizzare. Anzi, sono molto selettiva! Amo il sapore del Leerdammer, ma non di tutti gli altri Emmenthal, mangio tantissimo Parmigiano a stagionatuta 24 mesi, ma non mi piace lo stravecchio che è molto più pregiato. Adoro il gorgonzola, ma solo se dolce e molto molto cremoso, potrei svenire per un tocco di Rocheford con miele di castagno e uva, ma non mi dice niente il Castelmagno. Adoro la Casera, la Fontina Valdostana e il Taleggio, specie se sciolti nella polenta. Mi piace anche la Scamorza ma solo se affumicata e con la crosta molto secca.

Insomma, il concetto è che, visto che amo i formaggi, non è che per questo mi piacciano tutti a priori, anzi. E se dico “Il Tête de Moine mi fa impazzire!”…credetemi, è perché proprio mi manda fuori di testa! Ha un sapore unico, pastoso e consistente, che proprio non si riesce a smettere, ecco….

Tuttavia, complice il costo non proprio a buon mercato, e il fatto che dopo quell’anno non lo trovai più, da allora lo acquisto on line, come regalo per il periodo natalizio. E’ bello vedere quella formella arancione, piccola e alta, così preziosa, da tenere per la Vigilia e i giorni sussessivi. Vorresti centellinarla pian piano per farla durare il più possibile, ma sai già che una volta aperta, ci salteranno dentro tutti senza ritegno, e in soli tre giorni potrebbe non rimanerne più nulla…puff, sparita.

tete de moine

(foto di Formaggi svizzeri.it)

Spesso nelle confezioni natalizie, puoi trovare compresa anche la mitica girolle l’attrezzo con cui tagliarla raschiando dall’alto piccole roselline leggere e sottili, una delizia del palato ma anche per gli occhi!

produits_regionaux_tete_de_moine1 -da Jura Tourism

(foto da Jura Tourisme.ch)

….Così, ti senti meno in colpa: tutti affascinati a osservare lo strano meccanismo e tu continui a girare, girare, fai andare la manovella come i bambini, per vedere la rosellina che pian piano si forma sotto la lama..e poi, zanf!…te la magni senza dare nell’occhio….che va giù che è un piacere! 😀 Insomma, da qualche anno, che Natale sarebbe senza il taglierino della girolle sul tavolo, che ospita la formella intera piantata nel mezzo! tagliata man mano in orizzontale, girando, si abbassa sempre di più dai suoi originari 13 cm di altezza, finché in ultimo, quando ormai ne restano solo pochi cm,….abbandoni tutta la poesia e cominci ad andare di coltello tradizionale, e…vi assicuro che anche a dadini, va giù come un bambino sullo scivolo!…E Buon Natale a tutti.

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Hummus.

08 mercoledì Mar 2017

Posted by mery in Antipasti., Contorni., Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli.

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crema di ceci e sesamo, hummus, hummus israeliano, humus, kebab, pasta di sesamo, Ristorante vegetariano David Bann, shoarma, showerma, Tahina

 

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Chi lo ha assaggiato, viaggiando in Medio Oriente, ha imparato ad amarlo. Questa crema di ceci e sesamo, nelle varianti piccanti, alla paprika dolce o al pesto di pinoli (così simile a quello Genovese!) non ti stanca quando sei in viaggio e dopo un po’ che sei a casa addirittura ne senti la mancanza. Io l’ho assaggiato in Israele, dove viene servito usualmente sia con la carne che con le verdure, insieme all’immancabile ‘pita’ il pane arabo che si strappa con le mani, per fare scarpetta nell’hummus. E ogni volta ne porto in Italia copiose scorte, acquistandolo all’ultimo momento in aeroporto per poterlo imbarcare, visto che ormai anche gli amici me lo chiedono.

Finalmente ho provato a farlo io, in casa, da profana occidentale. Le ricette sono ormai tante in rete, ma la difficile combinazione degli ingredienti, pochi e basilari, semplici, l’equilibrio tra sapori acidi e grassi, capire quanto di questo e quanto di quello, non è un’impresa così scontata. Quando hai ben chiaro in mente il sapore di ciò che hai a lungo assaporato, devi seguire la ricetta solo come indicazione, mentre la prova all’assaggio è quella che fa da vera guida nei continui aggiustamenti del gusto.

Metto qui la ricetta per come mi è venuta …davvero molto simile all’originale assaggiata in Israele!…Tenendo conto che, sfatando il mito che senza ceci secchi no humus, anche con quelli già lessati e nel boccetto di vetro, il risultato non è niente ma niente male!

 

Ingredienti x 4 ps:

 

3 scatole di ceci lessati

(uguale a 230 gr. di prodotto sgocciolato ciascuna scatola, circa 700 gr. in totale)

200 gr. di Tahina (pasta di semi di sesamo tostati)

200 gr. di acqua di cottura dei ceci

3 spicchi di aglio fresco (io ho usato quello liofilizzato in polvere)

20 gr. di succo di limone (1 limone piccolo)

5 gr. di sale ( 5 bei pizzichi)

Gr. di olio extra vergine di oliva (per il condimento finale)

Prezzemolo tritato (per la guarnizione)

 

Procedimento:

 

Il fatto di avere i ceci già pronti è un indubbio e grosso vantaggio, che ti permette di decidere anche all’ultimo di preparare un humus per cena.

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L’ho fatto anche coi ceci secchi  lasciati in ammollo tutta la notte e alla fine la differenza non è tale da dover scartare la prima ipotesi a priori. Inoltre il prodotto pronto in barattolo non contiene conservanti e può essere tranquillamente utilizzato per piatti più veloci, ottenendo risultati del tutto simili.

Scolare i ceci, ma tenere il liquido di cottura. Poi frullare nel mixer tutti gli ingredienti, fino a ottenere una purea liscia e vellutata.

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Le pellicine dei ceci, che tanti consigliano di togliere (provate a fare questa operazione e ne capirete all’istante l’abissale assurdità! :-D) ..tranquilli!….vengono triturate insieme a tutto il resto e non ne rimane traccia. 😀 E’ uno sbatti del tutto inutile.

Col mio mixer, che è piccoletto, ho dovuto procedere in tre tempi: una scatola di ceci, due cucchiai di Tahina, un mestolo piccolo di acqua di cottura, una spolverata abbondante di aglio liofilizzato, un cucchiaio di succo di limone, un bel pizzico di sale….e poi di nuovo tutto daccapo con le altre due scatole.

La consistenza che ne esce è da subito quella tipica dell’hummus, pastosa, gonfia. Per aggiustare il sapore, ma è questione di preferenze, io ho poi aggiunto un altro pizzico di sale e un po’ di limone, per dare più forza al gusto, fino a raggiungere le dosi indicate sopra.

Se amate il piccante, l’aggiunta di peperoncino è la variante che trovo in assoluto la migliore. In alternativa, condire semplicemente con un filo di olio extra vergine di oliva (considerare che la Tahina è già di suo una pasta oliosa, fatta con sesamo tostato e olio di sesamo, quindi valutare bene quanto olio evo si vuole aggiungere ancora) e prezzemolo tritato (irrinunciabile, perché dà il necessario contrasto con un sapore fresco).

Ecco la consistenza oliosa della Tahina, con suo caratteristico sapore di sesamo tostato:

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Note: l’hummus deve essere servito spalmato sul fondo del piatto, con quel movimento tutto particolare del cucchiaio, che lascia i bordi alti all’esterno, come un anello, e un grosso alloggiamento nella parte interna del piatto, in cui vengono collocate le pietanze:

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Io qui ho messo solo verdure stufate al centro (pomodoro e peperoni, come una shakshuka senza uova) ma spesso sono verdure crude condite in mille modi che accompagnano la tipica carne abbrustolita a fettine sullo spiedo (“kebab” in lingua araba…”shoarma” in ebraico). In Israele l’hummus viene messo anche nel tipico panino kebab da asporto, al posto (o in aggiunta) a maionese e ketchup.

La variante più interessante che ho assaggiato è stata in un Ristorante vegetariano molto famoso di Edimburgo, il David Bann, che proponeva come contorno a un tortino di barbabietola rossa, una crema hummus con marmellata di lamponi e cipolle….vabbé, da svenimento!…

 

Xmery.

Gamberi argentini piccanti.

24 martedì Gen 2017

Posted by mery in Antipasti.

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Tag

gamberi in padella, gamberi piccanti, gamberi rossi al peperoncino, gamberi rossi argentini

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I gamberi mi piacciono quasi quanto il peperoncino. Va da sé che quest’abbinata qui va alla grande!…

Gamberi rossi argentini, quelli grossi e polposi…

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Misticanza ‘La ca’ vècia’.

28 venerdì Ott 2016

Posted by mery in Antipasti., Insalate.

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Tag

misticanza estiva, Parmigiano Reggiano, Prosciutto crudo di Parma

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E’ diventato presto uno dei miei piatti preferiti, sia come antipasto per introdurre quello spettacolo di gnocchi al gorgonzola e noci che in genere segue 😀 , sia come piatto unico quando voglio stare leggera.

E’ una base di lattuga, mela verde e noci, con cinque o sei belle fette di prosciutto crudo di Parma arrotolate a formare delle rose, poi guarnite  con generose scaglie di Parmigiano Reggiano.

Un mix che non mi stanca mai. Gustoso, energetico, ma nello stesso tempo non troppo pesante. Un tributo ai due cibi della mia terra che preferisco.

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Ps. Gabri, quando vuoi…….:-).

 

Xmery.

Tortino gamberi e radicchio rosso.

18 venerdì Mar 2016

Posted by mery in Antipasti., Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli.

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Tag

gamberetti, pasta sfoglia surgelata, radicchio rossso, tortino

 

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Ho preso lo spunto per questa ricetta dal blog di Ines –ines’blog– che mi ha ingolosito con le sue bellissime foto. L’abbinamento radicchio gamberi è molto azzeccato, ho solo sostituito la pasta per pizza con pasta sfoglia surgelata, per questioni di tempo, e il risultato è stato comunque ottimo!

 

Ingredienti x 3 ps:

1 confezione di pasta sfoglia da 230 gr. (rotonda)

600 gr. di code di gambero argentino (20 gamberi circa, belli grossi)

1/2 cespo di radicchio rosso (io ho usato quello tondo di Chioggia)

Olio extra vergine, sale, pepe

 

Procedimento:

Sgusciare per prima cosa le code di gambero e  pulirle togliendo loro il filo nero dell’intestino.

Poi estrarre la pasta sfoglia dalla sua confezione e srotolarla sulla sua carta da forno, su un piano. Tagliare, ai bordi del disco, delle punte a triangolo, togliendo i triangoli che avanzano, tra una punta e l’altra.

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Ora mettete la pasta così disegnata in una teglia rotonda, con sotto la stessa carta che avete usato.

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Con ognuna di queste punte, arrotolate un gambero, ai bordi del tortino, formando una specie di cornice.

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Al centro del tortino mettete una bella montagnola di radicchio fresco, tagliato a listarelle. Salate leggermente, passate un filo di olio e una macinata di pepe.

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Io, per utilizzare anche i triangoli di pasta che avevo avanzato, ho avvolto pure gli altri gamberi che restavano e li ho messi in teglia all’esterno del tortino, appoggiati agli altri, come a fare una doppia cornice (confidando nel fatto che poi cuocendo si sarebbero saldati l’un l’altro).

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Mettere in forno a 200° per 20 min. /mezz’ora, finché la pasta sfoglia risulterà gonfia e dorata.

 

Bello da vedere, gustoso al palato. Per un gusto più spiccato, aggiungere del Parmigiano a pezzettini sul radicchio.

Nota: realizzato con la gentile collaborazione di Reby :-D.

Xmery.

Involtini di porro e speck.

02 mercoledì Mar 2016

Posted by mery in Antipasti.

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formaggio, forno, involtini, porro, speck

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Assaggiati anni fa ad un Raduno forumistico in Toscana tra amiche, questi involtini mi piacquero molto allora e continuo a trovarli squisiti.

 

Ingredienti x 3 ps.:

 

1 porro a testa

150 gr. di speck affumicato

1 confezione di Leerdammer a fette (non sottilette)

Una spruzzata di Pan grattato

Olio e.v.o.

Pepe

Prezzemolo per guarnire

 

Procedimento:

 

tagliare i porri a tronchetti di circa 8 cm. in modo che per ognuno ne risultino tre pezzi.

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Metterli quindi a lessare in acqua moderatamente salata, per 20 minuti circa.

Scolarli e metterli a riposare 10 minuti, perché si scoli bene l’acqua e si intiepidiscano un po’.

Quindi preparate il Leerdammer, tagliando le fette in due parti formando due rettangolini.

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Arrotolare una mezza fetta di formaggio intorno ad ogni tronchetto di porro, poi avvolgerci attorno anche due fette di speck, chiudere bene e appoggiare i pezzi in una teglietta con sotto una spruzzata di pan grattato!

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Cospargere con un filo di olio e.v.o. e aggiungere infine una macinata di pepe. Niente sale, bastano lo speck e il sale della lessatura.

Cuocere in forno a 200° per 20 minuti circa, finché il formaggio non si è sciolto e la superficie appare colorita.

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Sfiziosissimi!

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Xmery.

Albero di Natale di pasta sfoglia.

26 martedì Gen 2016

Posted by mery in Antipasti., Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli., Uncategorized

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albero di natale con la pasta sfoglia, antipasto natalizio, antipasto pasta sfoglia, speck e pesto alla genovese

 

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Questo sfiziosissimo antipasto, che spopolava quest’anno in rete, ho pensato fosse perfetto per questo mio Natale un po’ veloce, un po’ svogliato, …. ma che non voleva cadere un altro gradino in giù, e diventare triste.

Questo alberello di pasta sfoglia si prestava al momento. Facile, ma nonostante questo, di grande effetto e gustosissimo! Da rifare.

 

Ingredienti x 3/4  persone:

 

1 confezione di pasta sfoglia fresca (rotonda, 230 gr.)

 

60 gr. di speck tagliato molto sottile

 

4 cucchiai di Pesto alla Genovese pronto

 

10 olive nere (denocciolate e senza salamoia)

 

Nient’altro!… 😀

 

Procedimento:

 

Srotolare la pasta sfoglia su un piano (la carta forno è già compresa nella confezione) e disegnarne una sorta di alberello, tagliando i rami laterali su un lato e sull’altro, paralleli, e lasciando in centro una colonna che fungerà da tronco.

La forma non vi sembrerà da subito molto natalizia… 😀 ma poi ripiegando un po’ i rami all’ingiù, e con un po’ di fantasia, se non proprio un abete slanciato, qualcosa come una bella e grande quercia ne uscirà!….. 😀

A questo punto, effettuati i tagli, posizionate la sfoglia con la sua carta forno direttamente nella teglia dove la cuocerete. Deve contenerla comodamente, quindi una teglia da pizza, grande (io non sono solita usare la leccarda del forno, ma in questo caso sarebbe perfetta!).

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Cominciate a farcire i rami dal basso dell’alberello: appoggiate una fettina di speck (o anche due, regolatevi a occhio) sul ramo e poi avvolgete la striscetta di pasta su se stessa, formando una sorta di torcetto, che poi riappoggerete sulla carta. Facendo questa operazione, ripiegate ogni ramo un po’ verso il basso rispetto ai suoi 45° iniziali, per dare l’idea del “pino” che così avrà una sorta di punta verso l’alto.

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Lo speck tagliato molto sottile vi aiuterà a modellare la farcitura seguendo le diverse lunghezze dei rami, semplicemente ripiegando la fetta di qui o di là, senza creare spessori eccessivi o disomogenei.

Il ramo successivo farcitelo con 1 cucchiaino di pesto, steso per bene per il lungo e senza sbordare (o in cottura andrà a bruciarsi sul fondo!).

Alternate in questo modo i rami allo speck con rami al pesto, sempre avvolti nello stesso modo, e avrete un simpatico altalenarsi visivo di rosso e verde.

Per ultime, aggiungere le olive nere tagliate a metà per la lunghezza, a decorare il tronco centrale dell’albero. Niente sale, niente olio.

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Cuocere in forno a 200° per 30 minuti scarsi (controllare già dopo 20 minuti! Soprattutto se la leccarda è posizionata in basso e il forno non è ventilato).

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Note: trovatevi un’idea migliore della mia per la stella di Natale in punta all’albero, perché la mia stellina di pasta sfoglia non ne voleva sapere di stare al suo posto!… :-(… la prossima volta metterò una bella stella di groviera a crudo, grossa, gialla, gustosa e …obbediente!

 

Xmery.

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