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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi della categoria: I prodotti che amo.

Fromage Tête de Moine.

27 sabato Gen 2018

Posted by mery in Antipasti., I prodotti che amo.

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Tag

formaggi svizzeri, formaggio del Jura, formaggio di Bellelay, fromage suisse, rosette di formaggio, testa di monaco, Tete de Moine

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Ho scoperto questo insolito formaggio tanti anni fa, perché lo proponevano come offerta natalizia al banco gastronomia della nostra Coop. Ed è stata subito una folgorazione.

Io amo i formaggi, lo so, parto svantaggiata. 😀 Eppure questo non mi porta a generalizzare. Anzi, sono molto selettiva! Amo il sapore del Leerdammer, ma non di tutti gli altri Emmenthal, mangio tantissimo Parmigiano a stagionatuta 24 mesi, ma non mi piace lo stravecchio che è molto più pregiato. Adoro il gorgonzola, ma solo se dolce e molto molto cremoso, potrei svenire per un tocco di Rocheford con miele di castagno e uva, ma non mi dice niente il Castelmagno. Adoro la Casera, la Fontina Valdostana e il Taleggio, specie se sciolti nella polenta. Mi piace anche la Scamorza ma solo se affumicata e con la crosta molto secca.

Insomma, il concetto è che, visto che amo i formaggi, non è che per questo mi piacciano tutti a priori, anzi. E se dico “Il Tête de Moine mi fa impazzire!”…credetemi, è perché proprio mi manda fuori di testa! Ha un sapore unico, pastoso e consistente, che proprio non si riesce a smettere, ecco….

Tuttavia, complice il costo non proprio a buon mercato, e il fatto che dopo quell’anno non lo trovai più, da allora lo acquisto on line, come regalo per il periodo natalizio. E’ bello vedere quella formella arancione, piccola e alta, così preziosa, da tenere per la Vigilia e i giorni sussessivi. Vorresti centellinarla pian piano per farla durare il più possibile, ma sai già che una volta aperta, ci salteranno dentro tutti senza ritegno, e in soli tre giorni potrebbe non rimanerne più nulla…puff, sparita.

tete de moine

(foto di Formaggi svizzeri.it)

Spesso nelle confezioni natalizie, puoi trovare compresa anche la mitica girolle l’attrezzo con cui tagliarla raschiando dall’alto piccole roselline leggere e sottili, una delizia del palato ma anche per gli occhi!

produits_regionaux_tete_de_moine1 -da Jura Tourism

(foto da Jura Tourisme.ch)

….Così, ti senti meno in colpa: tutti affascinati a osservare lo strano meccanismo e tu continui a girare, girare, fai andare la manovella come i bambini, per vedere la rosellina che pian piano si forma sotto la lama..e poi, zanf!…te la magni senza dare nell’occhio….che va giù che è un piacere! 😀 Insomma, da qualche anno, che Natale sarebbe senza il taglierino della girolle sul tavolo, che ospita la formella intera piantata nel mezzo! tagliata man mano in orizzontale, girando, si abbassa sempre di più dai suoi originari 13 cm di altezza, finché in ultimo, quando ormai ne restano solo pochi cm,….abbandoni tutta la poesia e cominci ad andare di coltello tradizionale, e…vi assicuro che anche a dadini, va giù come un bambino sullo scivolo!…E Buon Natale a tutti.

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Centrifuga o estrattore?

16 mercoledì Mar 2016

Posted by mery in I prodotti che amo.

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centrifuga philips, centrifuga Philips HR1836, centrifuga vs. estrattore, centrifugati, centrifugati di frutta e verdura, sistema QuickClean

Di ritorno da una vacanza al mare, in uno di quegli hotel dove la colazione è un inno alla gioia che ti basta fino a sera, in cui la smodatezza in varietà delle vivande sul buffet (dolce, salato, croccante, cremoso, fresco, cotto, caldo o freddo) trova la sua rappacificante assoluzione nel tavolo della…centrifuga, dove gli ospiti per espiare i loro peccati 😀 vanno a prepararsi salutari beveroni di frutta fresca e verdura….bene, una volta a casa ho deciso che il magico aggeggio sarebbe stato mio. Sul piano della mia cucina. Stabile.

Dopo molte indecisioni se scegliere il vecchio sistema a centrifuga (veloce, ma ahimè! implacabile distruttore di vitamine!) o l’innovativo estrattore, che in tempi più lunghi e metodi più gentili estrae il succo mantenendo alterate le sostanze nutritive, perché non si surriscalda come una centrifuga,…. Indovinate?….Nessun dubbio. 😀  Centrifuga forever!!… figurarsi se mi tengo in cucina un coso grosso come un robot, pesante come la morte se devo spostarlo, e che ci mette….10 minuti per farmi un succo???… ma non se ne parla nemmeno!

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Ecco quindi la mia nuova e magica centrifuga Philips, quella che tra tutte mi è sembrata la più semplice, pratica, con una buona potenza, e tutto sommato tra le più economiche. E’ il modello HR1836, da 1,5 lt. ha la stessa forma degli altri modelli, ma è più compatta, occupa meno spazio.
Ha la bocca in cui inserire i pezzi di frutta abbastanza grandicella, un comodo sistema salva goccia nel beccuccio da cui esce il succo, un sistema QuickClean* che davvero ti permette di pulire tutti i pezzi sotto l’acqua in 1 minuto di orologio, una buona potenza e velocità di azione: lavora a 500 W….(quanto amo quel “trrrrrrrrrr” veloce e potentissimo che risucchia tutti i pezzi e se li mangia in pochi secondi di strabiliante potenza!….. 😀 ). E’ provvista di contenitore da mezzo litro per raccogliere il succo e, non per ultimo, è costata relativamente poco: 100 euro di listino, pagata un’ottantina di euro al Comet. Continua a leggere →

Formaggio caprino Brunet.

14 lunedì Mar 2016

Posted by mery in I prodotti che amo.

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brunet, caprino, crosta edibile, formaggio da tavola

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Ho scoperto questo meraviglioso formaggio piemontese nel banco di una latteria rifornitissima, presso la quale, oltre al l’eccellenza della nostra zona del parmense, si possono trovare prodotti tipici e praticamente introvabili, di tutte le zone d’Italia e dall’estero. A Natale ho comperato una formella di Tete de Moine, che non assaggiavo da anni,….ho trovato qui una ricotta salata, quando disperavo di trovarne ancora al ritorno dal nostro viaggio nel catanese…. E qualche mese fa ho visto tra le specialità piemontesi questa tomina, con una crosta particolare, tutta raggrinzita, quasi a pieghe che …(questo il particolare che mi ha trafitto di desiderio :-D) in certi punti rompendosi lasciava colare una pasta morbida, che neanche il meglio gorgonzola. All’interno poi si è rivelata una “pasta compatta e gessosa, con una lieve stracchinatura appena sotto alla crosta”…e questo particolare, credetemi, valeva tutti i suoi esagerati 8 euro!

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Particolare della crosta, color bianco-giallo paglierino, con le sue strane pieghettature:

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Note: questo formaggio è prodotto artigianalmente nell’Alta Langa piemontese, con latte caprino crudo che viene stagionato per una decina, fino ai venti giorni (viene definito semi-stagionato). La pasta è molle e grassa al 50%, il sapore intenso e con la tipica nota pungente dei caprini. La crosta è edibile. Ogni tomina pesa circa 300 gr. ed è alloggiata nella sua tipica carta per alimenti. Nessuna aggiunta di conservanti e additivi.

Formaggio d’Alta Langa caprino Brunet.

Xmery.

Crema corpo alla Mora di bosco.

15 domenica Nov 2015

Posted by mery in I prodotti che amo.

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crema corpo alla mora di bosco, creme, creme con ingredienti casalinghi, creme fatte in casa, le creme di viola

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Questa è la nuova creazione di Viola, una crema per il corpo che, oltre al profumo inebriante di mora (…che potresti sbagliarti e mangiartene una sditazzata con niente! 😀 ), ha anche le mille virtù riparatrici e miracolose che ogni pelle matura sogna!..:-D ….rigenerante, levigante, ammorbidente, idratante, nutriente e protettiva……… ❤

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Ingredienti:

10% Gel di aloe (che avevo espressamente chiesto)

6% Olio di mandorle

6% Glicerina

5% Olivem1000

4% Coco caprylate

4% Acido Ialuronico (chiesto a gran voce! :-D)

4% Pantenolo

3% Olio di jojoba

2% Olio di girasole

2% Tocoferolo

1,5% Burro di Karité

1,5% Burro di mango

1,5 Burro di cacao

1% Bisabololo

1% Allontoina

0,6% Xanatnagum

0,4% Dryflo

1% Olio di Rosa Mosqueta

0,6% Cosgarg

Fragranza di More di bosco

56% acqua

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Grazie Viola!…meravigliosa… ❤

Xmery.

Pesto di pistacchio e ricotta salata sul pane.

17 sabato Ott 2015

Posted by mery in Antipasti., I prodotti che amo.

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pesto di pistacchi, pistacchio di Bronte, ricetta pesto di pistacchi, ricotta salata, ricotta salata Sicilia

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Direte giustamente… “ma che cavolo di ricetta è!”….. 😀 ed è vero!…

Ma di ritorno dalla Sicilia, mi sono portata un pezzo di estate e di sapori che volevo ricordare qui, a casa,… molto semplicemente.

Il pesto di pistacchi, tipico prodotto etneo e del catanese, è molto diffuso in Sicilia e lo si usa principalmente per condire la pasta.  Noi però lo abbiamo consumato così com’era, sul pane…e siccome il gusto “dolce” del pistacchio (rigorosamente di Bronte, ça va sans dire…) a mio avviso andava un po’ contrastato, ci abbiamo aggiunto una bella poggia di …ricotta salata, presa in uno sperduto caseificio vicino a Randazzo e messa poi in valigia in viaggio verso il nord.

www.caseificiosantanna.it

C.da Donna Bianca,1 – Randazzo (CT)

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Devo dire che sia l’uno che l’altra hanno perfettamente assolto alla loro funzione post-vacanza: riportarci per pochi secondi ai sapori assolati e corposi che la Sicilia ci ha regalato per pochi giorni (troppo pochi!… 😦 ) .

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Note: del pesto di pistacchi ci sono diverse versioni con vari ingredienti che accompagnano il principale; nel mio vasetto (prodotto dal Bar Pasticceria Saittà, a Bronte, in occasione della Sagra del Pistacchio di ottobre) la ricetta dice: pistacchi di Bronte, olio extra-vergine di oliva, zucchero, sale, pepe.

Pesto di pistacchi – Giallo Zafferano

Xmery.

Chicchi di farro perlato con zucchine e speck.

17 martedì Mar 2015

Posted by mery in I prodotti che amo., Primi piatti.

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azienda biologica casantonini, casantonini 1976, farro perlato zucchine e speck

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Piatto dal sapore genuino, con farro preso in una botteguccia di Spello (PG) che si rifornisce presso un’azienda artigianale e biologica: CasAntonini 1976 Agricole s.r.l…. Il risultato è interessante, un mangiare sano pur senza rinunciare ai gusti decisi.

 

Ingredienti per 3 persone:

 

300 gr. di chicchi di farro biologico

500 gr. di zucchine (3 zucchine piccole)

150 gr. di speck tagliato a bastoncini sottili

olio e.v.o.

sale

 

Procedimento:

 

preparare il condimento, appassendo dolcemente in poco olio le zucchine tagliate a bastoncini, salare moderatamente e poi aggiungere lo speck: non appena anche questo è rosolato, togliere dal fuoco.

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Nel frattempo lessare i chicchi di farro in acqua salata per 9 min. Quindi scolarli e buttarli in padella a insaporire nel condimento, intanto che si asciuga quella poca acqua di cottura che ci è finita dentro….

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Condire con olio e.v.o. crudo e servire ben caldi.

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Note:

i chicchi bronzi di farro sono una pasta artigianale, fatta con farina di Triticum dicoccum durum al 100%, ottenuta con estrusione lenta ed essicata a basse temperature. Le lavorazioni a mano con trafile in bronzo consentono all’azienda di produrre al massimo 3 quintali di pasta al giorno, sacrificando la quantità a vantaggio della qualità.

Azienda CasAntonini 1976.

Xmery.

Olive alla sicula maniera.

05 lunedì Gen 2015

Posted by mery in Contorni., I prodotti che amo.

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Tag

olive alla sicula, olive in salamoia, olive sedano prezzemolo aglio e origano, olive sott'olio

 

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Da qualche anno, dalla Sicilia arriva in dono un grosso barattolo di magnifiche olive verdi in salamoia! 😉 E con loro, una ricettina fantastica che vale davvero tutta la fatica! Peccato che, nonostante l’intento sia quello di conservare questi frutti nei mesi invernali, in dispensa, …. In dispensa ci restino davvero troppo poco!… 😦 …….. 😀

 

Ingredienti:

un barattolo da 5 kg. di olive in salamoia (2,8 kg. sgocciolate)

1 mazzo di sedano grosso o 2 piccoli (circa 1 kg.)

500 gr. di prezzemolo (un grosso mazzo)

5 spicchi di aglio

3 grosse manciate di origano seccato (15 gr.)

2 lt di olio extra vergine di oliva,

1 bicchiere di aceto di vino bianco

5 vasi di vetro da 1 lt. con coperchio

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Olio piccante fatto in casa.

30 giovedì Ott 2014

Posted by mery in Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli., I prodotti che amo.

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Capezzolo di scimmia, capsicum chinensis Maldivian, Capsicum chinensis Naga, Chupetino, Hot Lemon, olio extra vergine di oliva, olio piccante, olio piccante con aglio, peperoncini piccanti, semi piccanti

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Quest’anno, con il fantastico e prolungato raccolto di peperoncini dell’orto della nonna, dopo i regali e le ricette creative, ci siamo ritrovati ancora con un’eccedenza di prodotto che non sapevamo più come utilizzare! A questo punto, sono ritornata alle ricette classiche 😀 e ho usato tutto per fare un trito secco che si conservasse per l’inverno e…olio piccante. 😉

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Ingredienti per olio Naga Morich da 250 ml:

250 ml. olio (a me piace solo l’extra vergine di oliva)

1 peperoncino rosso Naga Morich (piccolo) di piccantezza estrema

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Ingredienti per olio piccante con peperoncini misti aromatizzato all’aglio:

250 ml. olio extra vergine di oliva

1 Maldivian (rosso, grosso e molto piccante)

5 Capezzoli di Scimmia (arancioni, piccoli e molto piccanti)

5 Chupetino (rosso, piccoletto e mediamente piccante)

½ peter Pepper (rosso, mediamente piccante)

2 Hot Lemon (gialli, lunghi, mediamente piccanti e aromatici)

Aglio liofilizzato

 

Procedimento:

il peperoncino che si intende utilizzare dovrà essere asciugato dell’acqua, anche se poca, che la polpa contiene quando il frutto è fresco. In questo modo si evita che l’olio poi vada a male in pochi giorni.

I metodi di asciugatura sono diversi: o si lasciano asciugare al sole, meglio se dopo averli aperti in due… o si fa fare l’acqua al peperoncino mettendolo in un colino coperto di sale grosso almeno per 1 giorno, …oppure lo si asciuga in forno a calore minimo: io uso questo metodo, il più rapido e già collaudato.

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Prima taglio i peperoncini, almeno in due o più pezzi, perché asciughi più in fretta. Poi li appoggio su una teglia con carta da forno (meglio se si mette un piatto dentro alla teglia) e li metto in forno a temperatura minima (150°) e col portellone semi-aperto una decina di cm. Stanno lì 15 min. poi spengo e li lascio ancora a forno spento ad asciugare per altri 30 min. Non devono rosolare, né imbrunire,…solo asciugarsi.

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Il tempo di essiccazione dipende molto da quanto quel particolare tipo di peperoncino risulta polposo: più lo strato di polpa è sottile è più asciugherà in fretta rischiando di bruciacchiarsi; ci sono invece frutti molto sugosi come il Tabasco o a buccia comunque spessa e soda come il Maldivian, che necessitano di tempi un po’ più prolungati per essere certi di una corretta essiccazione, senza rischi di irrancidimento dell’olio. Il mio consiglio è di valutare come sta procedendo l’asciugatura dei pepper ogni 15 min. e se necessario tenerli in forno ancora un po’….

Questo metodo, rispetto all’asciugatura col sale, ha l’evidente vantaggio di non disperdere il sugo (e quindi il sapore!) che anche se essiccato resta tutto all’interno del frutto. Invece nell’altro modo, il sugo viene assorbito dal sale: il frutto risulta asciutto ma gran parte del succo è passato nel sale che infatti risulta bagnato, leggermente colorato e un po’ piccante!

Quale olio usare? Io preferisco l’extra vergine di oliva, più pieno, denso e aromatico… ma questo comporta una scadenza più a breve termine (6 mesi circa) per cui ne preparo bottigliette piccole (da 250 ml.) e tali da essere consumate in fretta. Chi vuole conservare l’olio piccante più a lungo (1 anno) utilizza olio di semi…che io detesto :-D.

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Che peperoncini? Ovvio che molto sta nel grado di piccantezza che si vuole ottenere! Con i comuni peperoncini piccanti io ne utilizzo approssimativamente    … gr. per 1 lt. di olio. Se si hanno a disposizione pepper moooolto piccanti occorre andarci con un po’ di cautela! 😀

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Altri aromi? Quest’anno ho deciso di provare ad aggiungere aglio, per dare un tocco di aroma in più e ho optato per quello liofilizzato, che già è privo di acqua: lo ho fatto appena imbiondire in padella con un cucchiaio di olio extra vergine non troppo caldo e poi l’ho aggiunto all’olio della boccetta insieme ai peperoncini essiccati.

Ad oggi, dopo 10 giorni, l’olio è in ottime condizioni di conservazione, anche con questa variazione.

Mettere anche i semi? Io li metto, visto che aggiungono piccantezza* ma dove ce ne sono troppi (per es. i Capezzoli di Scimmia sono piccoli peperoncini pieni di semi!) non li metto tutti quanti… Ciò che conta a mio parere è la polpa, che è quella che dà sapore oltre al piccante!

 

Xmery.

*Note: i semi in sé non producono piccantezza, restano piccanti solo per il fatto che nascono attaccati alla ‘placenta’ del peperoncino, ossia quei filamenti interni che sono la parte più piccante del frutto! Per lo stesso motivo, il peperoncino è sempre meno piccante sulla punta e molto di più nella parte vicino al picciolo, dove appunto stanno i filamenti interni placentari.

Goji sì, Goji no.

20 lunedì Ott 2014

Posted by mery in I prodotti che amo.

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bacche di Goji, elisir di lunga vita, Lycium barbarum

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Sono di moda, le bacche di Goji. Come lo sono state le alghe di Guam, i semi di Chia, il tè verde, la Quinoa, l’Agar Agar, i chicchi di caffè verde superdimagranti…. che il vecchio e caro gambo d’ananas al confronto è acquetta! Tutti rimedi miracolosi, frutto di scoperte sensazionali, …e che promettono risultati strepitosi! E più il nome è esotico e incomprensibile, più il successo è assicurato! 😀

Il Goji, Lycium barbarum, di solito lo si trova anche nei supermercati, appassito come uva sultanina ma rossa e all’assaggio non mi aveva fatto propriamente impazzire. Avrà anche una montagna di vitamine e di antiossidanti ‘sto Goji,…ma il sacchettino è ancora a metà nello scaffale.

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Oggi, sempre al supermercato, lo proponevano come frutto fresco, appena raccolto e mi sono lasciata tentare: sono bacche di colore arancio vivo, ma di consistenza molle come un pomodorino,…il sapore? Bah,…non abbastanza dolce, non acidulo, non profumato………insomma, insignificante.

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Quindi, penso che lascerò l’elisir di lunga vita a qualcun altro, ..e se proprio voglio morire sana e felice, credo che la frutta fresca di stagione andrà benissimo! :- d

Xmery.

Alimenti esotici “miracolosi”- www.ilfattoalimentare.it-

Nashi, il pero asiatico (Pyrus pyrifolia var. ‘Hosui’).

28 giovedì Ago 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., I prodotti che amo.

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Tag

buccia bronzea ruginosa, nashi, pera mela, pero asiatico, pero orientale, pero precoce, polpa croccante, polpa succosa, pyrus pyrifolia var. 'Hosui'

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La nonna ci ha fatto assaggiare dei frutti strani, a metà strada tra una pera (di cui ha il gusto, la granulosità della polpa e la buccia, che è molto simile a una pera kaiser così ‘rugginosa’) e una mela (alla quale si avvicina per la consistenza croccante, succosa della polpa, ma anche per la forma rotondeggiante)…insomma, un mix davvero strano, ….ad alcuni non è piaciuto per niente,..a me sì, e  anche molto! 🙂

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Ho scoperto che si chiama Nashi, e a dispetto delle ‘evidenze’ non ha alcuna parentela botanica col melo, che appartiene a un genere diverso (Malus appunto): è un pero a tutti gli effetti, ma di specie differente dal nostro pero (Pyrus communis).

E’ un pero antico, coltivato da circa 2000 anni in Cina, da dove si è poi progressivamente diffuso, prima nei paesi limitrofi, poi negli USA con gli emigranti cinesi, e infine recentemente negli anni ’90 in Europa. Non ha trovato grande successo commerciale e ancora oggi è collocabile tra i frutti strani per collezionisti e amanti del genere.

Per essere coltivato necessita di terreni non troppo calcarei (nei quali tende a soffrire di clorosi e carenza di magnesio), meglio se subacidi, e un’altra pianta di pero compatibile nelle vicinanze, perché i fiori possano essere correttamente impollinati: quasi tutte le piante di Nashi infatti sono autosterili. Per esempio le varietà ‘Nijisseiki’ e ‘Hosui’ (la prima a frutto giallo e la seconda bronzato) sono tra loro compatibili e si impollinano a vicenda.

Per il resto è invece una specie robusta e rustica, che anzi ha bisogno di un periodo di freddo a meno zero per poter fruttificare al meglio.

Il Nashi usa generalmente come portainnesto piante di P. pyrifolia o P. communis, non essendo compatibile col pero cotogno (Cydonia oblonga) usato invece per innestare i nostri peri europei (P. communis). In questo modo si ottengono piante adattabili a diversi tipi di terreno, abbastanza resistenti e vigorosi.

E’ una pianta tendenzialmente precoce, la cui fioritura avviene dai 2 ai 15 giorni prima di ‘William’ (ad aprile) e la fruttificazione da fine luglio a settembre.

Nashi, il pero asiatico- www.Giardini.biz

Nasshi, frutti rari- Giardinaggio e fiori-forum

Xmery.

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