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Archivi Mensili: gennaio 2016

Albero di Natale di pasta sfoglia.

26 martedì Gen 2016

Posted by mery in Antipasti., Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli., Uncategorized

≈ 2 commenti

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albero di natale con la pasta sfoglia, antipasto natalizio, antipasto pasta sfoglia, speck e pesto alla genovese

 

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Questo sfiziosissimo antipasto, che spopolava quest’anno in rete, ho pensato fosse perfetto per questo mio Natale un po’ veloce, un po’ svogliato, …. ma che non voleva cadere un altro gradino in giù, e diventare triste.

Questo alberello di pasta sfoglia si prestava al momento. Facile, ma nonostante questo, di grande effetto e gustosissimo! Da rifare.

 

Ingredienti x 3/4  persone:

 

1 confezione di pasta sfoglia fresca (rotonda, 230 gr.)

 

60 gr. di speck tagliato molto sottile

 

4 cucchiai di Pesto alla Genovese pronto

 

10 olive nere (denocciolate e senza salamoia)

 

Nient’altro!… 😀

 

Procedimento:

 

Srotolare la pasta sfoglia su un piano (la carta forno è già compresa nella confezione) e disegnarne una sorta di alberello, tagliando i rami laterali su un lato e sull’altro, paralleli, e lasciando in centro una colonna che fungerà da tronco.

La forma non vi sembrerà da subito molto natalizia… 😀 ma poi ripiegando un po’ i rami all’ingiù, e con un po’ di fantasia, se non proprio un abete slanciato, qualcosa come una bella e grande quercia ne uscirà!….. 😀

A questo punto, effettuati i tagli, posizionate la sfoglia con la sua carta forno direttamente nella teglia dove la cuocerete. Deve contenerla comodamente, quindi una teglia da pizza, grande (io non sono solita usare la leccarda del forno, ma in questo caso sarebbe perfetta!).

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Cominciate a farcire i rami dal basso dell’alberello: appoggiate una fettina di speck (o anche due, regolatevi a occhio) sul ramo e poi avvolgete la striscetta di pasta su se stessa, formando una sorta di torcetto, che poi riappoggerete sulla carta. Facendo questa operazione, ripiegate ogni ramo un po’ verso il basso rispetto ai suoi 45° iniziali, per dare l’idea del “pino” che così avrà una sorta di punta verso l’alto.

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Lo speck tagliato molto sottile vi aiuterà a modellare la farcitura seguendo le diverse lunghezze dei rami, semplicemente ripiegando la fetta di qui o di là, senza creare spessori eccessivi o disomogenei.

Il ramo successivo farcitelo con 1 cucchiaino di pesto, steso per bene per il lungo e senza sbordare (o in cottura andrà a bruciarsi sul fondo!).

Alternate in questo modo i rami allo speck con rami al pesto, sempre avvolti nello stesso modo, e avrete un simpatico altalenarsi visivo di rosso e verde.

Per ultime, aggiungere le olive nere tagliate a metà per la lunghezza, a decorare il tronco centrale dell’albero. Niente sale, niente olio.

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Cuocere in forno a 200° per 30 minuti scarsi (controllare già dopo 20 minuti! Soprattutto se la leccarda è posizionata in basso e il forno non è ventilato).

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Note: trovatevi un’idea migliore della mia per la stella di Natale in punta all’albero, perché la mia stellina di pasta sfoglia non ne voleva sapere di stare al suo posto!… :-(… la prossima volta metterò una bella stella di groviera a crudo, grossa, gialla, gustosa e …obbediente!

 

Xmery.

Non chiedetemi come sto.

26 martedì Gen 2016

Posted by mery in Uncategorized

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amicizie nefaste, virus e batteri

…..C’era una volta un virus simpatico, chiamato “gastrointestinale”….che se andava in giro per i fatti suoi quando incontrò un bel batterio della gola, non più precisamente identificato.
Si videro da lontano ma si piacquero a tal punto che vollero fare due chiacchiere da vicino… Il virus chiese “Ohilà come butta amico?”…e l’altro rispose…”bah, non c’è male, sono qui da sabato e l’ambiente sembra favorevole, …le placche sono ben ancorate… qualche sostanza nociva che rompe le palle, ma ce la possiamo fare, è la solita Amoxicillina… ”
Il virus sembra interessato…. pensa che un abbinamento virale-batterico è un po’ più vivace del solito caghetto fulminante delle 24 ore….
Decide di restare, l’invito dell’amico è allettante, si divertiranno. Si divertiranno tanto, …già si sentono le risate da un’oretta a questa parte…. 😦 :-@

 

Xmery.

L’uovo in camicia.

25 lunedì Gen 2016

Posted by mery in Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli., I secondi piatti.

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come si prepara l'uovo in camicia, cracco e l'uovo in camicia, hell's kitchen e l'uovo in camicia, how to cook a poached egg, poached eggs, tempi cottura uova in camicia, uova in camicia

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Ieri sera, febbricitante sul divano e rincoglionita davanti alla tv, dopo uno zapping svogliato sono capitata su un canale a me sconosciuto 😀 (è vero! sono davvero poco dedita all’uso della tele e il mio telecomando penso sia impostato su canali talmente basilari che finisce al tasto 6 con Italia1!… ahhahha!…) C’era un reality di cui avevo sentito parlare, ma che non mi sarei mai sognata di andare a cercare… Quella sera, Cracco era lì, urlava proprio come mi dicevano e di tanto in tanto le fiamme dell’inferno invadevano la cucina… 😀 . Credo sia stata la febbre, più che una vera curiosità, ad avermi spinto a restare. A un certo punto una povera concorrente che tutti da casa avremmo voluto salvare e portare via da lì, si è inceppata su…l’uovo in camicia. Tra piatti lanciati, urla e invettive, Cracco minaccia di fare arrivare un camion di uova, se necessario, finché l’uovo in camicia non riuscirà alla perfezione. Resto mortalmente intimorita, perché io…l’uovo in camicia non credo di averlo mai fatto. E mi immedesimo nella poveretta, alle prese con una prova davvero …impossibile.

Così stasera, libera dalla febbre, mi lancio nell’impresa, forte di un inaudito coraggio, pensando e ripensando ai piccoli e infidi trucchi che lo chef suggeriva, velandoli di mistero e suspense.

L’acqua che crea il vortice, …la bollitura che non deve arrivare a 100°…. Boh, l’unica è cominciare a mettere l’acqua sul fuoco e provare. Sono pronta a buttare cestini di uova, ….consolandomi al pensiero che almeno andranno direttamente nel bidoncino dell’umido, senza essere lanciati per aria.

Seguo le istruzioni trovate in rete, mi sembrano comprensibili, provo.

Il risultato? Di quattro uova non se n’è rotto neppure uno, la cottura era perfetta,… e io per una frazione di secondo mi sono sentita un eroe!…..

…Solo una frazione però. Dopo un attimo, mi sono riavuta e… mi è partita inesorabile una sonora risata, accompagnata da un salutare e silenzioso…. “ma vfc, Cracco!”….. 😀 😀

 

Ingredienti x 3ps:

 

6 uova fresche (di pollaio è sempre il meglio!)

Insalatina mista (lattughino verde e rosso, valeriana e spinacini)

1 mela rossa Stark

10 noci

150 gr. di Camoscio d’Oro

200 gr, di pane in cassetta

Sale nero, olio extra vergine di oliva

 

Procedimento:

 

Mettere a bollire 15 cm. d’acqua in una pentola grande almeno 20 cm. (dove l’uovo possa “nuotare” liberamente. Portarla a bollore e nel frattempo sgusciare con cura l’uovo dentro a un piccolo piattino che lo contenga comodamente. Questo preliminare aiuta a evitare un uovo rotto direttamente in pentola, quando è troppo tardi poi per rimediare.

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Io ne ho preparate anche due alla volta e non c’è problema. Le ho buttate nell’acqua (non salata, come recitano i comandamenti) con delicatezza, i modo che il tuffo fosse basso e dolce 😀 .. ho smosso l’acqua con una paletta di silicone, in modo da non urtare le uova che immediatamente formano un velo bianco e svolazzante intorno.

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Ho cercato anche di evitare che si appiccicassero tra loro cuocendo troppo vicini. Cronometro alla mano, ho contato 3 minuti esatti.

La parte di albume più liquida si perderà nella pentola, mentre la parte più consistente andrà a cuocere attorno al tuorlo, facendogli appunto da “camicia”.

Ho tirato su le uova, una a una, con estrema delicatezza, col timore che Cracco potesse vedermi come un grande fratello orwelliano, minacciando di buttare le mie uova dalla finestra, se si fossero rotte proprio adesso. 😀

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Le ho appoggiate ancora sullo stesso piattino, …

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…e solo un attimo dopo le ho impiattate (eh sì, perché nei reality si “impiatta”…. 😀 ).

Le ho servite su un letto di insalatina mista, pezzetti di mela rossa Stark con la buccia e gherigli di noce, condite con sale nero molto coreografico (nell’orecchio sempre la voce del maestro! 😀 )

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…e infine aggiunto il Camoscio d’Oro a mo’ di cremina ( l’ho fatto fondere a fuoco lento poco prima senza la sua crosticina bianca ).

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L’uovo è risultato perfetto! Come da manuale: crudo il tuorlo, cotto e leggero il bianco attorno.

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Grande chef!… (forse solo la scarpetta vorace che ne è seguita…con pane, uovo e formaggio fuso…a pensarci bene era poco indicata per una scuola di Haute Cuisine… 😀 ma ribadisco: afc e pace per il bon ton!

 

Xmery.

La Campanula di Verena (C. takesimana ‘Elizabeth’).

20 mercoledì Gen 2016

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le erbacee.

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bellflower, campanula di Verena, Campanula Elizabeth, campanula perenne, Campanula takesimana 'Elizabeth, erbacea da ombra o semiombra

Ricevetti qualche anno fa una talea da un’amica del forum di Giardinaggio che frequento, non conoscevo questa piantina. Attecchì durante l’inverno in un vaso di terra piccoletto, posto nella veranda chiusa. E alla fine, con mia grande sorpresa, fiorì. Campanelle bellissime. Rosa…. appena puntinate in superficie, con le puntine  sul bordo,  ed elegantemente ripiegate all’ingiù.

Amai da subito quel piccolo fiorellino, anche se in quel povero vaso, la pianta stentava a crescere. Per pigrizia, e per l’oggettiva mancanza di un giardino in cui poterla piantare, la trascurai per tutta l’estate dandole solo quel minimo di acqua che le occorreva per non morire. Con l’autunno andò a riposo,…e durante l’inverno….senza dar segno, il riposo vegetativo divenne Riposo Eterno. Me ne accorsi in primavera, quando la pianta non si risvegliò.

Mi rammaricai di averla tanto trascurata, e come spesso accade, mi resi conto di quanto mi piacesse solo quando l’avevo persa. Mi riproposi allora di farmene arrivare un’altra talea non appena se ne presentasse l’occasione. E la mia amica dal Mugello me ne ha portata una proprio questo autunno. Ora sta svernando nella veranda, a 15°….ma vedo con immensa gioia che già dopo appena un mese dalla messa a dimora (provvisoria, per carità! Questa volta la piantina andrà a fiorire in una collocazione a lei idonea!)…ha attecchito ed è rigogliosa e verde, seppur piccina! ❤

Seguiremo qui gli sviluppi della mia Elizabeth, per arrivare a vederla così:

(foto presa dal sito www.valleyrimgirl.com)

scheda di Giardinopedia Forum di Giardinaggio e fiori: Campanula takesimana ‘Elizabeth’

Campanula takesimana ‘Elizabeth’-www.sguardonelverde.com

allthingsplants.com

ballyrobertcottage.com

a fine dicembre 2016, mi accorgo che è attecchita e già esulto:

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Xmery.

 

 

 

Uova al tegamino con tartufo nero di Fragno.

20 mercoledì Gen 2016

Posted by mery in I secondi piatti.

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pulire il tartufo, tartufo nero di Fragno, Tuber uncinatum 'Chatin', uova al tegamino con tartufo nero

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Questo Natale ci siamo fatti un regalo insolito: qualche piccolo tartufo nero, di quelli che provengono dai nostri Appennini, immagino fossero tartufi neri di Fragno. Dono di un amico che abita in zona. Non siamo soliti mangiare tartufo, se non qualche volta al ristornate. Così, dopo averli manovrati con la religiosa cautela che si usa per una reliquia, puliti con cura ed estrema delicatezza, scelto tra i rituali di conservazione più stravaganti, cercato ricette elaborate che fossero all’altezza del profumo prepotente che si sprigionava dal frigo,….alla fine, una sera…. li abbiamo schiaffati su due uova al tegamino e bonanòtt sartòr!……  😀

 

Ingredienti x 3 ps:

6 uova fresche di giornata (si trovano nel pollaio della nonna… :-D)

burro, sale

1 tartufo nero di Fragno (Tuber uncinatum ‘Chatin’) di media grandezza, circa 30 gr.)

*costo: 300 euro al chilo

 

Procediemento:

 

Dopo aver pulito* alla perfezione la superficie del tartufo,

P1160153 xmery

P1160162 xmery cuocere le uova all’occhio di bue, in pochissimo burro, in modo che il bianco risulti cotto ma il rosso resti rigorosamente crudo e rosso. Salare. A cottura ultimata, dopo aver impiattato, grattugiare il tartufo sulle uova.

P1160357 xmery

Delizioso quanto semplice.

  • www.tartufonerofragno.it
  • come pulire il tatufo (www.fortunatiantonio.it)

Xmery.

 

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