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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi Mensili: agosto 2017

Come spellare i pomodori (per i pelati).

31 giovedì Ago 2017

Posted by mery in L'How to do in cucina..., Uncategorized

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come fare i pelati, come spellare i pomodori, pelati, pelati per il sugo di pomodoro

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Eccoci qui, alle prese col lavoro che mai avrei pensato di mettermi a fare. Spellare i pomodori per conservarli o farne sugo senza quelle antipatiche pellicine che si infilano tra i denti. Premetto che a me non danno alcun fastidio (ragion per cui mai mi sarei sognata di trovarmi a fare questo lavoretto noioso assai per i miei gusti!). Ma a tavola i signorini si lamentano, e così posso dire di aver esplorato anche questa zona oscura della casalingaggine di un tempo. 😀

Procedimento:

ho messo a bollire una pentola d’acqua, che potesse contenere circa 800 gr. di pomodori per volta, non di più o non si riuscirà a spellarli tutti da caldi.

Buttato i pomodori sani e ben maturi (senza sale eh?…che mica devono cuocere! :-D). Lasciarli bollire per 2 massimo 3 minuti (devono sbollentare, ma non cuocere) e poi tirarli su, tutti. Praticare subito dei tagli longitudinali e superficiali, in modo che sfiatino il calore all’esterno.

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Inforcarli con una forchetta appena non saranno più ustionanti (scottano maledettamente!) per tirare via i lembi di pelle, che si staccherà in questo modo molto agevolmente.

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Io li ho tagliati in quattro spicchi, non mi servivano interi, perché dovevo fare un sugo pronto al pomodoro per la pasta.

Fate attenzione perché se i pomodori non sono belli rossi e al  giusto grado di maturazione, la pelle faticherà comunque a staccarsi, anche dopo essere stata sbollentata.

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Se si desidera conservare il pomodoro a pezzettoni, togliere i semi, la parte nervosa centrale e tagliare le polpa a dadini. Conservare senza l’aggiunta di sale e olio, in vasetti sterilizzati.

Altrimenti …buttare tutto in padella e via di sugo pronto per la pasta!

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I signorini ora saranno soddisfatti!

Xmery.

Ps. 😀 Spellare= togliere la pelle, o la buccia (Spelare= togliere il pelo) 😉

Cheese Cake estiva al limone.

31 giovedì Ago 2017

Posted by mery in I miei dolci: torte soffici, crostate, biscotti, frittelle e dolci al cucchiaio.

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Il mio sogno, adoro le Cheesecake, è trovare una ricetta che mi soddisfi per una versione fredda estiva, che non necessiti di cottura al forno. Il che non è così facile come potrebbe sembrare.. 😀 ci vuole qualcosa che funga da addensante ma spesso la colla di pesce dà quell’effetto gelatina che non mi garba granché ….d’altra parte il cheese cake deve tenere la fetta, quindi non si può neppure diminuire troppo le dosi o diventerebbe un dolce al cucchiaio! Inoltre non voglio che si senta solo il sapore della panna (tipo una panna cotta) mi piace che si senta proprio il sapore del Philadelphia  e anzi, che questo venga ulteriormente rafforzato dall’acidità del succo del limone! Per ultimo, la base di biscotti, maledizione, deve stare compatta e non sbriciolarsi! la glassa di copertura deve essere molto molto acidula e il limone deve uscire come una sciabolata in bocca! La voglio anche colorata e giallo acceso, ma non accetto l’uso di fialette coloranti (anche se “adatte ad uso alimentare”). Insomma, un bel casino. Nel mio sperimentare ho provato a utilizzare il giallo della buccia come colorante, e non vi dico il mio stato d’animo quando ho appurato che, una volta aggiunto anche il succo del limone, la bella acqua gialla che avevo ottenuto bollendo la buccia si è letteralmente sbiancata, che neanche la Candeggina! A quel punto, chiesto l’aiutino non a casa ma in rete, grazie ad alcune ricette di Lemon Curd di amiche facebookiane, ho provato a fare una crema a base di limone (tanto! come dicevo volevo un effetto dirompente! 😀 ) con fecola o maizena come addensante (poco, deve essere una copertura, non uno strato rigido) e…..tan da da daaaan! Tuorlo d’uovo come colorante! Magia! La pappetta quasi trasparente e opaca si è magicamente trasformata in un bel giallo! Molto bene, …e il sapore é di… limone gagliardo! Mi sa che ci siamo quasi…… 😉

Metto la ricetta, non è ancora la perfezione, ma ci siamo ormai molto vicini! Daje!……. 😀

 

Ingredienti x 12 persone (teglia da 22 di diametro):

 

Base:

80 gr. di biscotti Digestive (il pacco è da 400 gr.)

50 gr. di zucchero (2 cucchiai colmi)

80 gr. di burro fuso

 

Strato bianco:

500 gr. di Philadelphia

250 gr. di panna fresca da montare

100 gr. di zucchero

Succo spremuto di 1 limone (40 gr. circa)

4 fogli di colla di pesce (8 gr. in totale, la confezione contiene 6 fogli, per 12 grammi totali)

 

Copertura al limone:

1 limone bio non trattato in superficie (scorza e succo)

1 limone bio non trattato per la decorazione

200 gr. acqua

100 gr. di zucchero

20 gr. di fecola di patata ( o maizena di mais)

1 tuorlo d’uovo

 

Procedimento:

 

Preparare subito la base in modo da farla poi indurire in frigo. Sbriciolare i biscotti nel mixer in modo che diventi come farina, aggiungere lo zucchero e il burro, e mettere il composto sul fondo della teglia, dopo averla ricoperta di carta da forno (anche se in forno non ci andrà! La carta vi aiuterà a togliere la teglia senza rovinare la torta. Pressate bene con un cucchiaio, in modo che lo strato si compatti molto bene e si livelli in modo uniforme sul fondo della teglia. Mettete in frigo.

 

Nel frattempo cominciare a lavorare gli ingredienti per la crema bianca. Prima montare la panna, e lasciarla un attimo da parte. Lavorare il Philadelphia brevemente con lo zucchero (non occorre frullare, il cucchiaio è più che sufficiente ad ammorbidirlo un minimo, e anche lo zucchero –che nelle ricette si consiglia a velo- non è così importante, a me è venuta perfetta lo stesso, i cristalli dello zucchero si sciolgono non appena vengono a contatto col bagnato).

Aggiungere il limone al Philadelphia, in modo che si ammorbidisca ancora di più.

Ora mettete anche la panna montata, che non deve andare a contatto diretto col limone. Se nel frattempo come sempre accade, la panna si è smontata un po’ sul fondo del recipiente, pazienza, non farà alcuna differenza. Anzi, prelevatene un 50 gr. e mettetela a scaldare al microonde. Vi servirà per scioglierci dentro la colla di pesce. Mettete prima a mollo i fogli in acqua fredda, e poi ripescateli quando sono mollicci. Buttateli delicatamente nella panna calda (non tiepida, bella calda! E neppure bollente o la colla cuocerà irrigidendosi in tocchi duri) e mescolate finché tutto si è sciolto e nulla è più visibile. Adesso lasciate intiepidire, finché sarà possibile amalgamare il composto alla crema di Philadelphia. Procedere adagio, poco alla volta e mescolare con cura, perché non si formino grumoli di colla a contatto con il freddo.

Togliere quindi la torta dal frigo e aggiungere la crema allo strato di biscotti. Livellare un po’ e rimettere in frigo ad addensare. Devono passare almeno 3 ore.

Intanto portatevi avanti e preparate la crema al limone per la copertura, che andrà aggiunta solo da fredda.

Tagliare la scorza tenendo uno strato sottile e frullarla nel mixer con un cucchiaio di zucchero (preso dai 100 gr. della ricetta). Quindi mettere il trito in un tegamino, aggiungere l’acqua, il rimanente zucchero e il succo spremuto del limone e far cuocere 5 minuti, perché i pezzettini di buccia non siano del tutto crudi. Subito dopo aggiungere la fecola, sciogliendola prima in un piccolo recipiente a parte, prelevando piccole quantità di acqua e limone, già calda. Quando la fecola è diventata una cremina molle, la potete aggiungere al resto del liquido caldo, senza più pericolo di grumi. Mescolate bene, già dai primi istanti e l’operazione andrà a buon fine. Non appena la crema si addenserà (bastano pochissimi minuti) toglietela dal fuoco e lasciatela intiepidire solo un po’. Poi aggiungete il tuorlo d’uovo che deve cuocere fuori dal fuoco, a contatto con la crema calda, mescolando con cura, ma senza rassodarsi a pezzi (se la crema è ancora bollente!).

Ora lasciate raffreddare la crema al limone, per poterla stendere sulla torta già fredda. Livellatelo per bene, in modo che non ci siano sbalzi e irregolarità, perché questa è la parte che renderà bellissima la Cheese cake! Mettete di nuovo in frigo a raffreddare. Almeno altre 3 ore.

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Al momento di servirla, togliere le pareti della teglia apribile, togliere delicatamente il foglio di carta da forno sui lati (e per quanto possibile sul fondo, anche se l’operazione è un po’ difficoltosa: mi raccomando che la torta sia molto fredda o vi si scombussolerà tra le mani!) e lasciarla sul piatto di ceramica, che adesso è diventato piatto da portata, ripulendone bene i bordi.

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Come decorazione finale tagliate l’ultimo limone a rondelle alte 3 mm. (usate la parte centrale per rendere le fette il più possibile uguali in grandezza…io per tagliar corto ne ho fatta una soltanto, centrale) e disponetele sulla torta, appoggiate alla crema gialla di limone, secondo il disegno che vi ispira al momento.

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Come vedete, è una torta che si fa in più tempi, e richiede una forte motivazione a tutto ‘sto lavoréri’ 😀 ma che volete farci, la Cheese Cake è uno dei miei punti deboli e…l’idea di farla anche in estate, fresca, limonosa e delicata…..sì, per me è un motivo sufficiente allo smazzo che comporta. 😀

Considerato che poi la taglio a fette e la conservo in freezer per tutta l’estate, avvolgendo nella pellicola le singole porzioni, …direi che sì, lo sforzo vale decisamente al candela! 😉

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Note:

resta da perfezionare: la crema. Perfetta la consistenza, tiene la fetta ma è anche morbida al cucchiaio, perfetta la delicatezza in contrasto con la copertura al limone, ma….prevale troppo il gusto di panna, si sente ancora poco l’acidulo nello strato bianco, sebbene abbia già aumentato di molto la dose prevista.

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O tengo più basso lo strato di Philadelphia, in modo che subito arrivi il gusto forte della copertura…oppure devo aggiungere altro limone alla crema di formaggio.

(Ah,…se la copertura finale non mi avesse pisciato sciroppo giallo nel frigor come se non ci fosse una fine, sarebbe stata perfetta. Mavaff….).

 

Xmery.

Datterini gialli in insalata con verdure, Robiola e pesto alla genovese.

31 giovedì Ago 2017

Posted by mery in Insalate., L'orto e i suoi frutti.

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datterini gialli, insalata datterini Robiola e pesto, pomodoro datterino giallo

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Quest’anno sono loro, i Datterini gialli, i campioni della stagione 2017 nel mio Orto Giardino. Belli, bellissimi, sia sulla pianta che troneggia rigogliosa in compagnia della menta e del basilico, sia poi nel piatto. Cosicché questa estate si sono prestati a una miriade di piatti freschi e coloratissimi. Qui un’invitante insalata di datterini, ravanelli e rose di zucchine crude, contornano una formella di Robiola, conditi con pesto alla genovese e olio evo (niente sale, il Pesto già è saporito).

Xmery.

Sugo con pomodoro fresco.

06 domenica Ago 2017

Posted by mery in Primi piatti.

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pomodoro per salsa, ricetta sugo al pomodoro, sugo al pomodoro fresco, sugo per pasta, vasi conservieri Weck, vasi di vetro tedeschi, vasi per la conservazione casalinga, Weck

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Con l’ultimo raccolto di oggi, un paio di chili di pomodoro ovale (che credo sia ottimo per salsa, più che mangiato crudo in insalata)….

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ecco un buon sugo pronto per la pasta.

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Semplice come le giornate calde e indolenti di agosto: pomodoro, cipolla, aglio e un buon olio evo. Un sapore antico, di quando in campagna nel mese della raccolta, si usavano i pomodori come ingrediente giornaliero, tutti i giorni, in qualsiasi modo: a merenda con pane e olio, come contorno di verdura a pranzo e cena, nelle minestre e nei sughetti per la pasta. E quello che ancora avanzava? Era destinato alle quintalate di passata di pomodoro che dovevano rimpinguare le dispense per durare tutto l’inverno. Nelle cucine silenziose e buie, cuocevano sobbollendo piano per tutta la notte, dentro quegli enormi pentoloni di alluminio che ancora a volte si vedono dalle nonne. Era la stagione del pomodoro. E chi ricorda il lavoro nei campi, sa cosa significa quel sapore intenso, dissetante e corroborante dei frutti tolti direttamente dalla pianta e mangiati lì per lì, per riprendere un po’ di energia e ripristinare i sali minerali perduti nel sudare copioso, chini a terra sotto un sole senza pietà.

Il mio sugo di oggi vorrei fosse un ritorno a quella semplicità, a un sapore mai dimenticato.

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Detox, trucchi e magie.

03 giovedì Ago 2017

Posted by mery in Cosa ne penso di....: il mio sguardo sul mondo., Succhi e bevande

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acqua aromatizzata con la frutta, acqua detox, detossificante, Detox, diete

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Da qualche anno va di moda. E’ un concentrato virtuale di salutismo, gioia degli occhi e speranza nel miracolo.

Anche il nome, da assonanza medico-scientifica, Detox! Ti dice che non puoi sbagliare, il miracolo è vicino! Non detossificante, che fa tanto cura per malati di fegato…… Non acqua e frutta, che troppo semplice, a chi la vuoi vendere!….Non acqua rinfrescante fatta in casa, figurati, a chi interessa, con tutta quella che trovi già pronta sui banchi del supermercato!….

Lo strepitoso successo di questa trovata pseudo dietetica credo che stia proprio nelle fantasticherrime immagini che circolano sul web, frutta colorata immersa in acqua, illuminata da luci artefatte al neon con sfondi neri!… A chi non viene sete? 😀

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Ma naturalmente non è una pubblicità fine a se stessa, …‘che a incentivare la vendita di acqua, frutta e verdura non ci guadagna nessuno…. 😀 La promozione degli strabilianti effetti del Detox è sempre associata all’idea di una dieta e, nello specifico, ai magici integratori colorati che propongono l’assunzione di tutte le verdurine e i frutti, in pillole del colore relativo, in tutte le loro sfumature! E’ il programma. Così ho letto che viene chiamato. E’ l’idea di integrare vitamine e minerali della frutta, (…ma di tutta la frutta, cari miei, mica un già collaudatissimo Multicentrum qualsiasi! 😀 ) assumendo (se siamo fortunati) frutta liofilizzata, (se non lo siamo….vabbbé,….) in pillole strafighissime e presentate nei colori dell’arcobaleno.

Perché si sa, l’acquirente lo prendi con le parole (non ragionamenti, eh?…no quelli arrivano solo a una piccolissima parte delle persone,…gli slogan sono quelli che arrivano sul serio! piccoli e martellanti messaggi che evocano e mettono in moto desideri e fantasie) ma soprattutto con le immagini.

Le immagini arrivano e vanno a colpire esattamente dove il venditore vuole. Nel promuovere prodotti dietetici devi mitragliare l’autostima di chi guarda, mostrargli immagini di corpi perfetti, scolpiti e …Photoshoppati, senza pietà. Devi indurlo a credere che così, no non va e, subito dopo, che la soluzione al problema (che abbiamo appena creato un secondo prima col confronto di un’immagine perfetta) è lì sotto al suo naso. Poi, non appena il potenziale cliente tentenna all’idea di mettersi/rimettersi a dieta, sa che è faticoso, che spesso il risultato deludente e tende a rifugiarsi in un salvifico “io non ce la farò mai”..(non importa se la Mission Impossibile è irrealisticamente diventare una top model da paura come quella della foto o perdere quei 4 maledetti chili dopo la gravidanza o messi su dopo le Feste di Natale! La naturale tendenza umana davanti alla sofferenza è ritrarsi! :-D) ecco che a quel punto sopraggiunge la fase suggestiva, lo Slogan! ….”Basta pigrizia!..Niente scuse!…non iniziare domani il cambiamento che può cominciare oggi! ….Scopri la donna sepolta sotto quello strato di adipe! ….Se ce l’ha fatta Concetta Ave Maria Amen, 😀 puoi farcela anche tu!” E giù con foto impietose del Prima e Dopo!

L’ultima trovata del web è ingaggiare semplici utenti Fb istruite da appositi “team motivazionali” che inaugurano la nuova figura della …Coatch on line! Che a pensarci l’idea in sé di un compagno di viaggio con cui confrontarsi mentre costruisci un percorso di dieta non è affatto male! Peccato che insieme al pacchetto c’è poi la vendita!…..di fuffa.

Insomma, dentro a questo panorama fittizio fatto di merchandising, insieme a foto di frutta in fila per tonalità di colore, c’è anche il mitico Detox. Serve da innesco. Certo! Il Detox per iniziare non è troppo impegnativo e sembra promettere lo stesso miracolo: diventeremo chi abbiamo sempre sognato di essere (chi di noi non ha nel suo immaginario segreto, tenuto più o meno per le briglie, la fantasia di essere bellissima, magra come a 16 anni, giovane come se il tempo non fosse mai passato da allora e con le tette di quando allattava? 😀 Si chiama delirio di onnipotenza, lo dico per chi lo scambiasse per un normale e legittimo impulso da seguire.  😀 Non è possibile che si avveri, mai! ed è insano nutrirlo come segreta speranza che ogni tanto riaffiora). Ma col Detox, non ce la si fa! Si entra nella spirale, e dopo qualche giorno di resistenza, cominci a tagliare frutta e a conservare acqua miracolosa nel frigo. Fidatevi. Fatto e rifatto.

Il boom della comparsa del Detox sul web è 24 ore dopo l’ultima abbuffata dell’Epifania, a gennaio, e 24 ore dopo la prima giornata di caldo a luglio. Puntuale come una freccia, arriva esattamente nel momento del bisogno.

E oggi, in questo pomeriggio d’agosto visitato da ‘Lucifero’ in persona, da me il termometro segnava 36° all’ombra alle 5 di pomeriggio. Tirate un po’ voi le conclusioni. 😀

Tagliato un pezzo di kiwi, mezzo limone, una fetta di mela, un bel tocco di radice di zenzero a fette e tante foglie appena colte di Erba limonina (Aloysia citriodora). Come sotto incantesimo, scegli gli ingredienti della tua pozione con l’estro di una maga, un po’ per la suggestione dei colori, un po’pensando ai mirabolanti benefici di ogni elemento… La vocina dentro di te che vorrebbe gridare sghignazzando “lo sai vero che stai imbottigliando acqua che avrà appena lontanamente un po’ il sapore di limone, sì?” quella vocina tu la zittisci, non è il suo momento, adesso tocca alle speranze resuscitate, è il momento dell’alchimia e del potere occulto del Detox, silenzio!….

Domani vi dirò se mi sono trasformata (in ciò che vorrei).

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Ps. E’ ottima la caraffa con coperchio di plastica avvitabile della Frigoverre (quelli coi coperchi celesti, per intenderci,…..tappo che qui nella foto non compare,…è appena più in là, fuori campo! 😀 ).

Inoltre è bene fare attenzione a non tenere la frutta a mollo più di 24 ore, anche se in frigo.

 

Xmery.

E’ non è (Niccolò Fabi).

01 martedì Ago 2017

Posted by mery in One song a day: la musica che mi accompagna., pensieri di notte

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2003, dischi 2013, il senso del vivere, La cura del tempo, niccolò fabi, Non è

Non è una sfida

non è una rivalsa

non è la finzione di essere meglio.

Non è la vittoria, l’applauso del mondo

di ciò che succede il senso profondo.

E’ il filo di un aquilone,

un equilibrio sottile,

non è cosa, ma è come,

è una questione di stile.

Non è di molti né pochi

ma solo di alcuni.

E’ una conquista, una necessità…..

E’ non è (Niccolò Fabi) dall’album la cura del Tempo (2003).

Xmery.

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