Quest’anno, per la prima volta, i miei due Ellebori natalizi, coltivati in vaso sul balcone lo scorso anno, sono sopravvissuti eroicamente al caldo dell’estate e dal mese di dicembre stanno fiorendo copiosamente! A differenza degli anni scorsi, ho avuto modo di posizionarli sul prato del giardino, all’ombra di altre piante, facendo attenzione che non mancasse mai l’acqua. Questo ha permesso loro di sopportare il grande caldo della Pianura Padana, anche se costretti in vaso!…in condizioni quindi direi non certo ottimali! Ero convinta di dover anche quest’anno ricomprare gli ellebori che ogni Natale affiancano l’abete inghirlandato a festa!…..invece,… è bello ammirare oggi quelli che ormai sono diventati ‘i miei’ ellebori… 🙂 fiorire e rifiorire ancora! (adesso a gennaio c’è stata la seconda ondata di boccioli, ora fiori bianco candido, che insieme a quelli invecchiati (che assumono una colorazione verdognola e rosata, puntinata di nero) creano un contrasto decisamente affascinante! Ho sempre amato questo fiore dal nome così romantico…Rosa di Natale!…..e ora me ne sto innamorando sempre più seriamente!…. 🙂 Aspetto di vederlo nella sua veste più invernale, sbucare indomito da sotto la coltre nevosa…se mai deciderà di nevicare almeno un po’ anche qui!
Xmery.
Note tecniche. Helleborus niger è una pianta erbacea, perenne e rizomatosa, alta attorno ai 15 cm. ma può arrivare anche ai 30 cm.
Il fusto si divide in una parte aerea, erbacea (che porta in genere una o 2 foglie, e lo scapo fiorale, di colore rossiccio) e una parte sotterranea che diventa rizoma, con forma breve e ingrossata (circa 1 cm.) e di colore scuro (da qui l’appellativo latino ‘niger’). Dal rizoma ogni anno si dipartono radici (che vengono dette per questo motivo ‘secondarie’) e nuovi steli verso l’alto, cosicché le gemme nascono sottoterra e poi sbucano.
Le foglie dell’Helleborus niger sono a 7/9 punte, di un bel colore verde scuro, lucide e con consistenza corposa. La forma è molto particolare, poiché la foglia nel suo insieme ha forma palmata, ma i segmenti di foglia sui due lati hanno un breve picciolo a parte. Oltre alle foglie basali sono presenti anche foglie caudali, piccole brattee poste alla base dei peduncoli fiorali.
Il fiore è formato da 5 sepali (qui possono essere detti anche tepali) bianchi, che maturando virano verso il verdognolo e il rosa, formando un calice di circa 6/8 cm. La corolla interna invece è formata dai petali veri e propri, 6/12 piccoli cornetti tubolari con funzione nettarifera, di un bel colore verde chiaro, dagli stami (una cinquantina) filiformi con apice giallo bilobato, e (nella parte più centrale) dall’ovario, con gli stami che fuoriescono dal centro man mano che l’ovario si ingrossa. La fioritura inizia in dicembre per protrarsi fino a febbraio- marzo. In primavera gli stami deteriorati cadono e dal’ovario matura il frutto, fatto di 6/7 capsule verdi, terminanti a uncino e che seccando, lasciano fuoriuscire i numerosi semi: piccoli, oblunghi, neri e lucidi. Scheda tecnica di Helleborus niger dal web: 
Classificazione. L’ Helleborus niger (sin. Helleborus grandiflora) appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e come buona parte di queste, è tossica se ingerita (elleboro, in greco significa appunto ‘cibo mortale’)
L’ Helleborus niger si divide in due sottospecie: H. niger ssp. niger (che ha foglie verde scuro e lucido, con margini leggermente dentellati e fiori di circa 8 cm. bianchi e sfumati di rosso. E’ la varietà in assoluto più diffusa in Italia. Poi esiste l’ H. niger ssp. macranthus, riconoscibile dai fiori bianchi e grandi fino a 11 cm. e dalle foglie grigio-verdi, opache, con margini dentellati in modo più accentuato. E’ endemico delle Prealpi venete.
L’ Helleborus niger, che a dicembre presenta fiori squisitamente bianchi, è da non confondersi con quello che viene comunemente chiamato ‘elleboro bianco’, che è invece un Veratrum album, una pianta appartenente alla famiglia delle Liliaceae.
Altre specie comuni sono l’ Helleborus viridis (o falso elleboro) dal fiore verde e spontaneo nel sottobosco delle zone collinari alpine; e l’ Helleborun foetidus, con foglie dai numerosi segmenti sottili e lanceolati, fiori verdognoli e pendenti all’ingiù.
Note colturali. L’ Helleborus niger, come tutte le piante da sottobosco, va coltivato con substrati sempre umidi e freschi. Non soffre freddo e neve, ma va messo in posizione ombrosa e fresca in estate. Predilige terreni neutri o calcarei. Non ama i rinvasi e i trapianti.
Xmery.
i primi boccioli di fine novembre:
il bocciolo si libera, crescendo, delle foglioline che lo avvolgevano:
e si apre in tutta la sua bellezza:
dettaglio degli stami, con la capocchia gialla e bilobata:
un ospite sta banchettando, e pieni palmenti!…. 😀 …sono qui ben visibili anche i veri petali, con forma tubolare, verdi e gialli:
il fiore in differenti stadi di maturazione:
l’ovario si ingrossa e si prepara ad andare a frutto:

Helleborus niger- Giardinopedia- forum Giardinaggio.efiori Il Giardino degli ellebori- Pietra Ligure (SV) 2014
Aggiornamento al 23 aprile 2014:
l’ovario nei mesi successivi (per tutto febbraio e marzo) ha progressivamente ingrossato le capsule contenenti i semi, portandoli a maturazione, finché i tessuti sempre meno turgidi, seccandosi, creano un’apertura dalla quale i semi fuoriescono: li ho trovati a terra in questi giorni di fine aprile.

…se avessi un po’ più di spazio, sarebbe interessante metterli a terra come se fossero caduti su terreno anziché sul pavimento del mio terrazzo,…..e vedere in quanto tempo spunterebbero nuove piantine….. 🙂
Xmery.
aggiornamento al 12 giugno 2014:
fino a maggio i miei due vasi di H. niger sono rimasti sul balcone, ma in portavasi posti a terra, in posizione quasi sempre ombreggiata (un’ora di sole a mezzogiorno, con temperature tra i 20° e i 25°)…. ho tolto le foglie secche con le forbici, e noto con soddisfazione che nuove foglioline da sotto stanno rispuntando… bevono moltissimo, se salto un giorno di innaffiatura si offendono a morte e fingono di essere morti stecchiti….:-D…ma poi basta un bel po’ di acqua fresca e gli passa tutto….. 🙂 la sorpresa delle sorprese l’ho avuta qualche giorno fa….. quando con occhi increduli ho notato due nuovi fiorellini bianchi,…di fattezza un po’ diversa, ma che sanno di miracoloso!….. ora, con l’esplosione di questo caldo torrido anticipato a inizio giugno (33°-34°!) devo al più presto portarli giù in giardino, all’ombra di altre piante, dove il caldo è meno assassino e…. innaffiare, e rinfrescare, …senza sosta!
Xmery.