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chiostro abbazia di Fontevivo, Filetto laetitia, matrimoni, Ristorante I 12 Monaci-Fontevivo Parma, sala dell'antico Refettorio
www. I 12 Monaci. it (Via Roma, 1 – 43010 Fontevivo – Parma)
Questo Ristorante mi è stato consigliato da amici che hanno organizzato qui la cena del loro matrimonio. La lacation infatti è perfetta, romantica e antica, con il suo chiostro all’aperto e la sala chiusa nell’antico Refettorio dell’abbazia di Fontevivo.
Temevo che in una serata di novembre, locali come questi, con soffitti altissimi, patissero dei quel freddino antipatico dovuto alla difficoltà di riscaldare tutto l’ambiente, così sgradevole mentre di mangia e si vorrebbe invece stare rilassati al calduccio: invece sono stata subito immediatamente smentita, il locale era piacevolmente caldo anche se non gremito.
L’ambiente molto elegante ma rilassato ci ha messo subito a nostro agio, anche tra tovaglie eleganti che arrivano fino a terra e sedie alte impreziosite da ‘fantasmini’ con tanto di fiocco dietro 😀 Un attimo di smarrimento di mio marito che a un tratto mi fa, sussurrando in cerca di un suggerimento come tra i banchi di scuola: “Mery, … com’è la storia delle posate? Si parte dall’interno o dall’esterno?”.. 😀 Ma la mia risposta: “Suggerisco di fare come ti pare..” 😀 lo ha riportato all’istante alla consueta tranquillità!…
Noi siamo praticamente astemi, quindi non posso dare grossi giudizi sulla carta dei vini, ..ci è stato portato un calice (bei bicchieri!) di prosecco in omaggio come antipasto, insieme a un incantevole stuzzichino: un fagottino di farina di castagne, con ripieno di formaggi, chiuso da un nastrino di erba cipollina, su un letto di purea di piselli e “perle di tartufo”…così sono state definite! Delizioso e perfettamente bilanciato nei sapori: ottimo!
Poi io ho ordinato un primo di gnocchetti di ricotta conditi con vellutata di zucca: delicati, teneri, ma il piatto non mi è sembrato eccelso, non prendeva il volo:
Mio marito ha preferito un fuori menù, di ravioli ai formaggi (deliziosi, col revèrs di pasta verde! 😉 ) su un cestino di grana, con fettine di tartufo: veramente molto buono, grande sciabolata di gusto il tartufo insieme al grana in padella! Ottimo!
Il mio secondo erano filettini di coniglio con verdurine stufate… ma questo piatto non è stato all’altezza delle mie aspettative: mi è stato proposto come “cotto in vaso” e non ho capito alla fine cosa si intendesse… (mi aspettavo un composto freddo) e il filetto non era tenero come lo avrei voluto…. Mh,…no.
L’altro secondo invece era eccezionale, un filetto di manzo (dedicato a tale Laetitia! :-D) col tipico condimento previsto dalla ricetta: ginepro, miele, bacche di pepe rosa, su un letto di radicchio trevigiano crudo, ma passato nei sapori… cottura perfetta, piatto perfettamente riuscito.
Sui dolci infine, altro scivolone :-(: ho ordinato un clafoutis (c’erano le mele invece delle pesche, e passi…) con zabaglione…
ma mi è stata portata una tortina soffice, che in un attimo di panico ho temuto fosse una ciambellina Mr. Day anche se ammetto venuta particolarmente bene,…. 😀 no, scherzo dai.., ma l’aspetto era quello di una merendina soffice alle mele, imbellettata con una spolverata di zucchero a velo e con fettine di mela fresca come compagne di piatto improvvisate!
Niente a che vedere con un clafoutis, ovviamente, ma perché allora chiamarlo così? Forse l’avrei accettata meglio per quel che era, senza depistanti aspettative… Salvata in corner da una ciotolina di zabaglione caldo come accompagnamento, ….che avrei supplicato, per averne una intera e generosa porzione!…. 😀 da svenimento!
Il conto leggermente sopra la media, 75 euro in due, due primi, due secondi, un dolce, un solo caffè, una bottiglia d’acqua e un calice di Gutturnio frizzante.
Ma ci tornerò per testare la qualità dei salumi, che se un Ristorante vale davvero devono essere “superlativi” nella nostra zona, e i classici: anolini, tortelli d’erbetta o zucca…. E qualche dolce, che forse con questo non sono stata fortunata…
Il piatto forte del Ristorante? La cameriera. 😀 Una ragazza di una gentilezza degna di una sala barocca (ha chiesto se poteva occuparsi dei nostri cappotti all’entrata! J) ma estremamente alla mano, spiritosa e pronta alla battuta, ma mai sguaiata (una risata tropo cristallina in un locale del genere sarebbe fuori posto!) competente, disponibile, attenta….scarna e asciutta, nella sua divisa nera, ma volteggiava leggera, con grazia, tra i tavoli imbanditi.
Insomma, un perfetto equilibrio di contrasti, come dovrebbe essere ogni buon piatto. Brava Deborah.
Xmery.