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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi Mensili: dicembre 2013

Biscottate al tè nero e pistacchi.

31 martedì Dic 2013

Posted by mery in I miei dolci: torte soffici, crostate, biscotti, frittelle e dolci al cucchiaio.

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Tag

biscotti, fette biscottate. tè nero Darjeling, pistacchi di Bronte, tè nero Darjeeling al bergamotto

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Come in tanti fanno, anch’io sono solita, aspettando la Vigilia di Natale, cucinare biscotti più o meno in tema, così….per avere cose buone davanti agli occhi che facciano pregustare la festa che arriverà. Colleziono tante ricette, dalle più tradizionali a quelle innovative, ma poi come al solito difficilmente resto fedele ai propositi iniziali e finisco per voler stravolgere le indicazioni per ‘inventarmi’ qualcosa di nuovo!…. 😀 Immagino sia quello che sulle riviste di cucina chiamano “un approccio anarchico alla ricetta”!
Così rimane quasi scontato che invece di pan di zenzero o ricchi frollini al burro, ne siano uscite queste insolite fette di pan dolce biscottato, che partono da una ricetta datami da un’amica (ma che al momento non ho trovato!) e poi si sono evolute in qualcosa d’altro strada facendo…..
Il risultato è stato soddisfacente, …….ehm,……soprattutto in virtù del fatto che al momento non potrei mangiare grassi di nessun tipo, reduce da recentissima colecistectomia!….. In altre parole, perfetto sfizietto dolce, per chi vuole stare a stecchetto durante le feste!…. 😉

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Ingredienti per 20 fette circa:

400 gr. di farina 00
200 gr. di zucchero
120 gr. burro
4 uova intere
1 cucch.ino di lievito in polvere
100 gr. di pistacchi non tostati e non salati (quelli di Bronte sono i migliori)
3 bustine di tè nero Darjeeling aromatizzato al bergamotto

Procedimento:

Preparare un tè ristretto con 1 bustina in 2 dita d’acqua di un bicchiere. Poi farlo raffreddare.
Nel frattempo far tostare brevemente (una decina di minuti) i pistacchi in forno a 180° con 1 cucchiaino di zucchero di canna.
Preparare un impasto molle mescolando farina, zucchero e lievito con il burro a temperatura ambiente e poi le uova. Aggiungere il tè ristretto e le altre due bustine di tè ben sbriciolate.
Farne due forme da avvolgere in carta da forno, poi metterle in una teglia rettangolare. Cuocerle a 180°/200° per 20 /25 min. a seconda di quanto sono spessi i biscioni che avete formato.

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Quando li toglierete dal forno, dovranno avere la crosta dorata ma il centro ancora morbido e panoso seppur già cotto. Fare intiepidire in modo da poterli tagliare a fette senza che si sbriciolino (usare un coltello liscio e ben affilato).

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Quindi posizionare le fette di nuovo nella teglia, per farle dorare e seccare. Se non si vuole che tutta la superficie si imbiondisca (ma solo la crosta esterna) basta aver cura di adagiare le fette un po’ sollvate, senza farle appoggiare completamente alla base della teglia, mettendole una appena sopra l’altra.
Infornare quindi per la seconda volta, a forno meno caldo (circa 160°) per altri 20/ 25 min.
I tempi di cottura, anche qui, possono variare a seconda dello spessore con cui avete tagliato le fette. L’importante è che alla fine le fette risultino dure, croccanti e secche.

Xmery.

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Le prime gelate.

30 lunedì Dic 2013

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening.

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Questo autunno è stato, ma ormai è una consuetudine di questi ultimi anni, molto prolungato con temperature sopra la media fino alla fine di novembre. I valori medi erano di 10° notturni e 15° o più durante il giorno, a seconda del tempo, e solo nell’ultima settimana c’è stato un brusco abbassamento, con notturne attorno ai 5°.Con l’arrivo di dicembre, improvvisamente siamo piombati nell’inverno, e la colonnina del mercurio è precipitata sotto lo zero durante la notte.
La prima ad andarsene nelle balconette del terrazzo è stata la Portulaca, che dopo la prima gelata notturna si è trasformata di un’ orrida poltiglia di steli cotti e foglie corrugate. Ho tolto tutto e fatto pulizia.
I Pelargoni, che fino a poco tempo prima erano ancora in formissima, come se potessero vivere in eterno, hanno tenuto botta per qualche giorno, poi hanno dato segni di patimento alle foglie più esterne. Così li ho riparati in posizione meno esposta,…anche se ho poche speranze che possano sopravvivere per tutto l’inverno….(dovrei portarli dentro, ma non ho più spazio,….mi sa che faccio prima a ricomperarli a primavera).
Così ora il balcone è pronto ad essere allestito in veste invernale/natalizia! Gli ellebori stanno già mettendo boccioli, e mi terranno compagnia fino a marzo! Poi metterò qualcosa di rosso, bacche o viole o le finte verze viola e rosa…..qualcosa insomma che resista al freddo e alla neve, se anche quest’anno ne verrà! e che faccia indossare alle balconette un abito da festa anche in inverno!

Xmery.

Aggiornamento.

Dopo settimane miti ed assolate, un Natale piovoso….questi giorni di fine dicembre addirittura registrano temperature notturne attorno ai 9°/10°!…..
Addio festività innevate e magici ricami di gelo invernale….. 

Xmery.

My favourite fur.

30 lunedì Dic 2013

Posted by mery in Cosa ne penso di....: il mio sguardo sul mondo., Storie a 4 zampe: insieme per la vita.

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Questo è il tipo di pelliccia che amo!…..calda, morbida, viva, …e meravigliosamente vibrante di affetto e fusa. 🙂

Xmery.

Natale 2013.

27 venerdì Dic 2013

Posted by mery in seasoning: vivere lo scorrere delle stagioni.

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Tag

2013, festività, Natale, preparativi, stress

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Con S. Stefano si conclude con sollievo quella che io chiamo ormai la maratona natalizia. Per l’amor del cielo, non che io non ami il Natale, anzi… Tutti gli anni ci casco e tutti gli anni mi pento…. Prima i preparativi, gingilli, regali, fiocchetti, pachetti, …dicembre passa correndo in questa frenesia, che raggiunge il suo culmine il giorno della Vigilia: regali pronti, auguri inviati, menù stabilito, tutti ai posti di partenza, pronti,…via! La notte di Natale poi tocca al Babbo fare la sua parte,…. affinchè il mattino dopo sia come ogni anno carico di magia.

Ecco,….a parer mio, qui dovrebbe concludersi lo sforzo natalizio. E invece no. C’è ancora il pranzo dai suoceri,….il giorno di Natale…e, per par condicio, quello dai genitori …per S.Stefano. Arrivo stremata al 26 di dicembre,…e saluto il ferialissimo 27 come una benedizione!

Xmery.

Capsicina e record di piccantezza.

03 martedì Dic 2013

Posted by mery in PEPPERmania.

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capsicina, heat receptor, recettori del caldo, scala scoville

Gli hot pepper vengono attualmente valutati nel loro grado di piccantezza tramite la Scala Scoville, che ne misura la quantità di capsicina, il principale alcaloide responsabile di ciò che il gusto percepisce come piccante. Si tratta, più precisamente, di una reazione dei recettori del caldo che sono situati anche su labbra e bocca e che determina una sensazione di ‘bruciore’ più o meno potente.

Le misurazioni vengono espresse in Unità Scoville e qui metterò, riassumendo quel che ho trovato in rete, i valori più alti registrati delle più comuni e famose varietà di peperoncino. Infatti, essendo prodotti che non è possibile standardizzare industrialmente, ogni frutto e ogni pianta può avere valori di piccantezza variabili a seconda del clima, del suolo o dell’intensità delle piogge da una stagione all’altra.

La scala parte da un valore massimo di 16.000.000 US attribuito convenzionalmente alla capsicina pura, che se assunta direttamente provocherebbe la morte per arresto respiratorio, fino allo zero di un peperone dolce, che è privo di capsicina.

 

1) Il Trinidad Moruga Scorpion, coi suoi 2 milioni di unità Scoville, si riconferma anche quest’anno al primo posto nella classifica dei pepper più piccanti al mondo.

E’ un peperoncino appartenente alla specie C. chinensis, che proviene dal distretto di Moruga delle isole di Trinidad e Tobago (Caraibi). Il riferimento allo scorpione deriva dalla forma del peperoncino, che ha le dimensioni all’incirca di una palla da golf, e termina con una codina a punta simile alla coda di uno scorpione. La pianta è alta e ricca di frutti, che possono essere rossi o gialli. Oltre al gusto piccante, questo peperoncino presenta un aroma fruttato, che crea un bell’abbinamento dolce-piccante.

2) Il Trinidad Scorpion Butch Taylor (Butch –T) aveva il primato nel 2011, con il suo 1.400.000 US. E’ un ibrido di Capsicum chinense, derivato dal Trinidad Scorpion, indigeno di Trinidad e Tobago e prende il nome da Butch Taylor, proprietario di una industria di salse piccanti che è il responsabile della propagazione dei semi di questo peperoncino. La forma è molto simile al Moruga.

3) Il Naga Viper è stato creato in Inghilterra dall’agricoltore Gerald Fowler della Chilli Pepper Company. È un ibrido instabile di Naga Morich, Bhut Jolokia e Trinidad Scorpion: non può generare altri frutti e per questa ragione è meno richiesto. La società sta lavorando per stabilizzarne la varietà. Raggiunse il record nel 20011, con il suo 1.300.000 US.

4) L’ Infinity Chili è un peperoncino che viene poco nominato poiché ha mantenuto il titolo di peperoncino più piccante al mondo per soli pochi mesi (superò di poco il 1.000.000 US), e nel febbraio 2011 fu subito spodestato dal Naga  Viper. E’ una cultivar creata in Inghilterra, derivata dal Trinidad Scorpion e dal Bhut Jolokia. Ha frutti rossi, lunghi ca. 5 cm. con superficie rugosa e un ottimo retrogusto fruttato.

5) Il Naga Morich, India, ricavato in laboratorio a partire da semi di Bhut Jolokia. Ottenne il primato nel 2010 superando di pochissimo il suo predecessore, appunto il Bhut Jolokia, con 1.041.000 US.

6) Il Bhut Jolokia (peperoncino serpente) detto anche Bih Jolokia (peperoncino veleno) e Naga Jolokia di Yezpur (peperoncino Re Cobra) ma anche Ghost Jolokia (o Ghost pepper) è una cultivar, frutto del probabile incrocio tra un C. chinensis e un C. frutescens, proveniente dal nord-est dell’India e dal Bangladesh. La sua piccantezza supera di pochissimo il 1.000.000 US. e nel 2006 entrò nel Guinness dei primati spodestando il Red Savina Habanero. Ha superficie esterna rugosa, profumo dolciastro, vanigliato e invitante, ma anche questa è una pianta che fruttifica con difficoltà.

7) Il Seven Pod (un C. chinensis rosso, dalla forma rugosa e costolata, che deve il suo nome dalla isola di Tobago da cui proviene, Pod appunto) e Trinidad Scorpion si attestano su valori a cavallo del milione di US. Entrambi provengono da regioni caraibiche.

8) Il Naga Dorset, è un ibrido creato in Inghilterra, nel Dorset; probabilmente è imparentato col Naga Morich. Alcuni sostengono che il Naga Dorset possa discendere addirittura da semi di Naga Jolokia di Tezpur (Bhut Jolokia indiano) ma al momento non ci sono prove certe. Raggiunse il record nel marzo del 2006, con 960.000 US.

Da qui in poi, entriamo nella fascia degli ex- piccantissimi, una volta considerati il massimo della piccantezza, ora soverchiati dalle nuove scoperte, che hanno registrato valori sorprendenti: se per il più piccante degli Habanero si parla di 500.000 US, da lì in poi si entra nell’ordine del milione di US. e il salto è di mezzo milione di US. in un solo enorme balzo!

9) Habanero Red Savina (500.000 US.) è stato detentore del titolo di peperoncino più piccante al mondo, dal 1992 fino al 2006, quando fu spodestato dal ben più piccante Bhut Jolokia.

10) Habanero Carebbean red (445.000 US.)

11) Habanero Chocolate (425.000 US.)

12) Aribibi Gusano, C. chinensis della Bolivia (dalle 300.000 alle 470.000 US).

13) Tutti gli altri peperoncini del gruppo Habanero si attestano su valori all’incirca di 300.000 US.: tra questi ricordiamo l’Habanero red, H. orange, H. white e yellow Habanero. Unica eccezione può essere l’Habanero White piccolo che ha minore piccantezza dei fratelli , ma stesso identico aroma.

14) Devil’s tongue (Pennsylvania, U.S.A.) è un frutto di recente scoperta (1990), per certi versi molto simile al Fatalii: è giallo, ma più piccolo, più liscio e di sapore fruttato e dolce ma meno agrumato (da 125.000 US. a 325.000 US.)

15) sulla stessa fascia di piccantezza si posizionano lo Scotch Bonnet, di provenienza jamaicana, caraibica e il Fatalii originario dei Caraibi ma coltivato in Centr’Africa e disponibile nelle varietà gialla, arancio, chocolate e bianca. (350.000 US.)

16) Il Pimento de Neyde , fantastico peperoncino nero brasiliano, registra valori attorno ai 250.000 US.

17) I Bird’s Eye (detti anche Piripiri) peperoncini africani appartenenti alla specie frutescens: 225.000 US.

18) Il C. chinensis Capezzoli di scimmia ha valori attorno ai 150.000 US.

19) Il Maldivian Pepper, di origine maldiviana, 130.000 US.

Al di sotto di questa fascia ci sono i peperoncini definiti mediamente piccanti, che possono essere cucinati per ottener pietanze piccanti, senza diventare trappole infernali! J Si va dai decisamente piccanti come il Tabasco, i Cayenna, il Bacio di Satana…..fino a quelli che gli appassionati definirebbero ‘sciacquette’ come il Bishop Crown, i Jalapeno, a piccantezza moderata.

20) In questa fascia possiamo includere tutti i Thai Pepper (C. frutescens) il Chiltepin  specie selvatica proveniente da Trinidad e il Rocoto (C. pubescens) che vanno dai 50.000 ai 100.000 US.

21) I Beni Highlands, sia red (50.000) che yellow (80.000), dalla Bolivia.

22) Il gruppo degli Aji, i Cayenna, il Tabasco (che è un C. frutescens) e i Piquin (C. annuum var. glabriusculum) registrano valori dalle 30.000 alle 50.000 US.

23) Il Bacio di satana, peperoncino Abruzzese, coltivato anche in Calabria (40.000- 50.000 US.) (secondo altre fonti 5.000-30.000 US.).

24) Il Pusa jawala (30.000-50.000 US.).

25) Il Prairie Fire, varietà nana della specie annuum, dagli U.S.A. (30.000 US).

26) Il Chupetinho (sia rosso che orange) tra le 20.000 e le 30.000 US.

27) Il Calabrese (15.000- 30.000 US.)

28) Il Peter Pepper (rosso, arancio o giallo) registra valori tra le 5.000 e le 30.000 US.

29) Il Chile de Onza  5.000- 30.000 US.

30) Il Serrano, peperoncino verde, dal Messico (5.000- 15.000 US.) (secondo altre fonti 25.000 US.)

31) Il Bishop Crown, C. baccatum proveniente dalla Jamaica (5.000- 15.000 US.)

32) Le diverse varietà di Jalapeno si attestano su valori di piccantezza che vanno dalle poche migliaia del Jalapeno TAM (500- 1.500 US.) e del Jaloro (1.000- 5.000 US.) al Jalapeno purple che arriva alle 7.000 US. Il più piccante, che si distacca dalla media, è il Jalapeno Mitla con le sue 22.000 US.

33) NuMex Big Jim (2.000 US.)

34) Peperone, o Sweet bell pepper (0-100 US.) come il Quadrato d’Asti che ha valori nulli di capsicina o il Corno di toro rosso, che può andare dallo zero alle 100 US.

 

Xmery.

www.chileplanet.eu/scoville-heat-Units-it.html‎

La truffa del Natale.

01 domenica Dic 2013

Posted by mery in seasoning: vivere lo scorrere delle stagioni.

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Natale

Quest’anno, non so bene com’è che è andata, mi sono ritrovata con gli scatoloni degli addobbi natalizi in giro per casa già a fine novembre. Mio figlio, ormai grandicello e vaccinato contro i sentimentalismi natalizi, se ne è uscito una settimana fa con un……-Ma’….quest’anno che ne dici di fare dei begli addobbi, …..facciamo un po’ di ‘paciùghi’ insieme? –  ………

Dunque,….sono 20 anni che la sentimentale del Natale sono io: faccio l’albero, metto i nastrini, voglio le lucine e le candele, se no non c’è atmosfera…..gli altri lanciano sguardi al cielo per giorni interi e si sforzano come possono di partecipare all’evento… 😀

Con questa premessa, converrete che l’annuncio di preparativi anticipati a neanche fine novembre, mi hanno lasciata perplessa assai….Ho lasciato correre.

Ma poi, gli scatoloni sono arrivati su dalla cantina…..Miiii….qui si fa sul serio!….

-Ma’…che dici, prepariamo?-…..Temporeggio….-Cosa vorresti fare? Prima guardiamo cosa c’è di dimenticato, negli scatoloni, dai…- Fiocchi e nastrini antediluviani, luccicanti e densi di ricordi…una volta addobbavamo ogni singola stanza della casa, e per un po’ sembrava di abitare in un luna park! …Ritrovo la lucidità e rifletto che non ne ho mica più tanta voglia,…..basta qualche ninnolo e il nostro intramontabile albero, a fare Natale!…ma come dirlo al ragazzo dal ritrovato entusiasmo, che stento a riconoscere come mio figlio?…

Tentenno ancora…-Bhè,….intanto….se vogliamo mettere qualsiasi tipo di addobbo, dobbiamo cominciare col dare una bella pulitina agli angoli alti….-….speravo che questo lo avrebbe fatto dissolvere in qualche improvviso e inderogabile impegno……invece, no. L’ho convinto a salire sulla scala per spolverare i piani alti della libreria, soprammobili inclusi, a scovare ragnatele annidate in luoghi insospettabili…e alla fine, quando finalmente l’ora degli addobbi era arrivata, dice che gli è ormai passata la poesia.

Il giorno dopo, stessa propositività natalizia……-Ma’ ….insomma! quest’anno non ne hai proprio voglia, di fare Natale?-

-Va bene, dai….puliamo per bene la cucina e poi addobbiamo tutto per bene-  …Quasi non ci credo, quando lo vedo salire di nuovo, borbottando, sulla scala e pulire le ante in legno della cucina, una a una, mentre io in silenzio per non spezzare l’incantesimo, riordino i piani bassi. Finiamo tutto (con mia eccelsa soddisfazione!) e quando sono pronta (giuro!) a rispettare il patto, …lui m i guarda, sorride con la sua aria canzonatoria e smaliziata, e fingendo sdegno, mi fa….:

-Eh no, ho capito:……..questa è la Truffa del Natale!-…:-D

Ridiamo di gusto, con la complicità che ci accomuna,….e ci prepariamo a render gloria a questo ennesimo Natale!

Xmery.

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La splendida decadenza dell’autunno.

01 domenica Dic 2013

Posted by mery in seasoning: vivere lo scorrere delle stagioni.

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autunno, colori, foto

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L’autunno  è una stagione che amo, perché sa sorprendermi. Ogni volta si mostra per ciò che non dovrebbe essere, stupendo nei suoi colori vivaci in un tempo di morte, folgorandoti di azzurro e vento in una giornata che non ti aspetti, spazzando via grigio e tristezza.

Amo i suoi colori, sempre uguali, ma ogni volta diversi, che mi spinge a catturarli come se fossero istanti unici, che spariranno non appena il sole si avvicina all’orizzonte, sempre maledettamente troppo presto. Amo quelle luci irreali, ora accese come riflettori ora sfumate e avvolte da nebbie basse sulla terra arata e scura, che rendono emozionante perfino una monotona campagna come la Bassa Padana.

Xmery.

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