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Archivi Mensili: giugno 2017

Riso Venere al sapore di mare estivo.

23 venerdì Giu 2017

Posted by mery in Primi piatti.

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Tag

riso estivo, riso fagiolini e gamberi rossi, riso integrale, riso nero, riso nero integrale Venere, riso venere

P1210232 xmery

La cena di stasera, improvvisata con quel che c’era a disposizione, giusto per avere qualcosa di pronto e poi uscire….. messa in pista con grande anticipo, interrompendo il lavoro che stavo facendo, è diventata un mini capolavoro.

Riso Venere, quello nero integrale, fagiolini che avevo appena raccolto nell’orto della nonna, un pomodoro rimasto orfano dei suoi fratelli nel frigo e code di gambero che avevo messo in freezer per una buona occasione. Ho immaginato un bellissimo mix di colori e questo è bastato a far partire il progetto!… E devo confermare una mia vecchia teoria: se i colori stanno anche i sapori staranno! 😀

 

Ingredienti per 3 persone:

 

250 gr. di riso nero Venere

250 gr. fagiolini freschi

1 pomodoro grosso (o 2 medi)

400 gr. di code grosse di gambero rosso argentino (6/7 a persona)

Sale, olio evo, aglio

1 cucchiaino di fecola o maizena o farina

Brodo di pesce concentrato

 

Procedimento:

 

Fare lessare i fagiolini in acqua moderatamente salata, per 15 minuti (non di più o perdono il loro colore verde brillante). Poi scolarli e metterli da parte (cercate di non mangiarli tutti così, sbiotti, en passant…come ho fatto io). Poi sgusciate le code di gambero (le mie erano congelate ma in acqua si scongelano in 15 minuti, il tempo per i fagiolini di arrivare a cottura). Pulitele togliendo il filino nero intestinale, e fatele rosolare in padella con poco olio, aglio liofilizzato e sale (cuociono in pochissimo tempo, pochi minuti). Nel frattempo mettere il riso Venere in una padella larga a rosolare in poco olio evo con aggiunta di altro aglio liofilizzato (lo so sono una patita, perdonatemi! ma quando il riso, specie quello integrale, prende questo sapore forte e aromatico, io vado in estasi… 😀 ). Portarlo a cottura con il brodo di pesce, che va salato se non lo è già. Nel frattempo fate a pezzettini i fagiolini, i gamberi, e anche i pomodori, che condirete con olio crudo. Quando il riso è ormai vicino alla cottura, togliere dal fuoco e procedere alla mantecatura: mettete un cucchiaio di olio dentro un mestolo, unitevi un cucchiaino di fecola mescolando per stemperarla. Poi aggiungetelo delicatamente al riso.  Grazie  alla farina aggiunta con l’olio, il brodo non ancora assorbito formerà una sorta di mantecatura cremosa, che il riso Venere da solo non forma, non essendo un riso espressamente per risotti.

In ultimo aggiungere i gamberi, i fagiolini e i pomodori, in modo che non sia più necessario mescolare a fondo ulteriormente gli ingredienti, o questi ultimi perderanno il loro bellissimo effetto di contrasto di colori sul nero del riso.

Ah, mi raccomando! niente formaggio sui primi di pesce, neppure se sei di Parma! ;-)…

 

Xmery.

Coltivo la Josta (Ribes nidigrolaria).

08 giovedì Giu 2017

Posted by mery in Uncategorized

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josta berry

P1190520 xmery

Da qualche anno nell’area cani che frequento, vedo un piccolo arbusto che in estate produce bacche nere e succulente, da cui in tanti dicono si possano ricavare marmellate buonissime: mi sono informata e alla fine ho scoperto che si tratta di un incrocio tra ribes nero (Ribes nigrum) e uva spina (Ribes grossularia), un ibrido selezionato in Olanda e che comincia a riscuotere un discreto successo anche in Italia.

I piccoli frutti fuori sono neri come i ribes, ma dentro sono succosi come l’uva e i suoi chicci grandi come l’uva spina, dal sapore dolce e asprigno nello stesso tempo. A differenza della pianta di uva spina però questa non ha le spine! Sembra aver preso il meglio da ogni progenitore!

In inverno l’arbusto rimane spoglio delle foglie, che poi ributtano a inizio primavera: sono foglioline graziose e un po’ selvatiche, verde scuro e di forma un po’ arrotondata, che ricordano molto quelle della vite, con i margini frastagliati.

La fioritura è a piccoli fiori bianco- rossastri che non appena impollinati producono le bacche, mature a cavallo tra giugno e luglio.

E’ una pianta resistente, che resiste ai geli invernali anche senza protezioni. In estate vuole il sole per portare a maturazione le bacche. Pur non essendo un arbusto particolarmente elegante (ha rami dritti e rigidi, alti fino a 2 metri), la sua rusticità la rende una pianta perfetta per l’orto, o nei cortili in campagna, insieme a rovi di more e lamponi. Essendo autofertile, i suoi fiori vengono impollinati anche se si tiene un solo esemplare.

Io ne ho trovato anni fa un piccolo ramo a radice nuda, a prezzo stiacciatissimo all’Obi e l’ho subito preso per coltivarlo in un grosso vaso. Come prevedibile ha attecchito subito e adesso è quel grosso arbusto che ricordavo, pieno ormai di bacche quasi mature, complice questa estate così anticipata. Tra una settimana dieci giorni massimo, potrò raccogliere i frutti e farne non tanto la marmellata (che la mia produzione è troppo scarsa…ahimé!) ma le bacche sciroppate da mettere sul gelato. Sono da fuori di testa!…..dolci, aromatiche e asprigne allo stesso tempo!….Neanche le vecchie e proibite (a casa mia lo erano!) amarene Fabbri credo fossero così golose! 😀

Bacche di Josta sciroppate di Xmery.

bacche ancora verdi agli inizi di giugno, nel 2014:

P1030569 xmery

bacche in fase di maturazione quest’anno ai primi di giugno, con grande anticipo:

P1190522 xmery

Xmery.

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