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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi Mensili: Maggio 2014

Quadrotti di melanzana.

26 lunedì Mag 2014

Posted by mery in Fumo in cucina!....Oggi ai fornelli.

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Tag

contorno leggero, melanzane, melanzane fritte

 

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Questa è una ricetta che io ho trovato interessante, ….semplice e veloce (con il grande merito di saltare a pie’ pari la lunga e noiosissima fase del lasciare per ore la melanzana a fare l’acqua sotto sale!…) , ma che riesce comunque a presentarsi come un piatto di sicuro effetto, che abbina il gusto deciso e saporito del fritto, con la delicatezza della melanzana ancora fresca e leggera all’interno! Da provare! 🙂

Ingredienti per 3 ps.:

3 melanzane tonde
farina, sale, erbe (timo, salvia, menta)
olio e.v.o.

Procedimento:

Sbucciare le melanzane e ricavarne dei quadrati di circa 7×7 cm, alti almeno 3 cm. (avrete molto scarto, nel fare queste forme…..che potrete utilizzare sminuzzati a cubetti per un sugo di pomodoro e melanzane).
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Procedete direttamente prima a cospargere i quadrotti di erbe aromatiche tagliate fini, salandoli leggermente in superficie, e poi a infarinarli.

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Subito dopo friggeteli in una padella con due bei giri di olio caldo, a fiamma moderata, avendo cura di colorarne tutti i lati, anche quelli laterali.

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Xmery.

La Salvia è in fiore.

22 giovedì Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le aromatiche.

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Tag

aprile, maggio, salvia in fiore, Salvia officinalis

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Mi piace un sacco quando le aromatiche, da piante ‘serie’, utili e servizievoli, dotate di scopi nobili e funzionali,…se ne fottono della loro reputazione e si trasformano in splendidi arbusti fioriti, …scendono dal loro piedistallo e si mettono al pari di qualsiasi bella e futile pianta, “buona solo da guardare” come direbbe mia suocera (da brava e austera contadina, che risparmia l’acqua da dare alle rose, perché tanto quelle non si mangiano!!….:-D …)

Un mese fa c’erano i rosmarini fioriti d’azzurro insieme ai muscari e alla vinca minor….un tripudio di blu, degno del disegno di un progettista!

Ora è la volta della salvia, che forma splendidi ciuffi verde argento con infiorescenze a spiga color lilla…. 

Xmery.

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Le spontanee di aprile.

17 sabato Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Erbe spontanee in Pianura Padana.

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Tag

Anchusa italica sin. Anchusa azurea, aprile, erbe spontanee, latte di gallina, ornithogallum umbellatum, Papaver rhoeas, papavero, pianura padana, salvia dei prati, Salvia pratensis, schioppetto, senape selvatica, Silene vulgaris, Sinapis arvensis, spontanee, stella di Betlemme, trifoglio, Trifolium pratense, Trifolium repens, Vicia sativa

Dopo il tripudio di erbe e fiori spuntati a inizio primavera, appaiono ora nuove spontanee, sempre bellissime, a colorare prati e fossi…piante sempre più tipiche della stagione estiva alle porte.

Quello che forse preferisco in assoluto, è l’Ornithogallum umbellatum, un elegantissimo fiorellino bianco a stella…..che ti aspetteresti di vedere in un bel giardinetto roccioso,…ti stupisci di trovarlo alla portata di tutti in un prato incolto!.. 😀 Viene comunemente chiamato ‘Stella di Betlemme’, o anche ‘Latte di gallina’:

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poi c’è la Silene vulgaris, detta comunemente ‘schioppetto’ per quel gonfietto sotto il fiore che si amava far scoppiare da bambini! 🙂 :

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amo la salvia dei prati, delicatamente profumata (Salvia pratensis):

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ora è il momento anche del trifolio rosa (Trifolium pratense):

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e di quello a fiore bianco (Trifolium repens):

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la Vicia sativa, con il suo elegante fiorellino rosa scuro, sulle foglioline composte, mi piace tantissimo!:

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e la boraginacea blu fotografata in un pomeriggio di pioggia in un campo incolto (Anchusa italica sin. A. azurea):

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ma il fiore che mi dice che davvero l’estate è dietro l’angolo, è il papavero (Papaver rhoeas)…che anche se ne vedi uno solitario in un fosso, già ti rimanda a distese di grano maturo tinteggiate con grandi pennellate di rosso fuoco!:

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e la senape selvatica (Sinapis arvensis) coi suoi tocchi gialli a fargli spesso da sfondo:

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Xmery.

Stelle di Natale.

16 venerdì Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening.

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Euphorbia pulcherrima, stella di natale

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Dopo il luccichio natalizio, finito l’onere decorativo, io e le mie stelle di natale (se e nel caso siano sopravvissute… 😀 ) cominciamo un vero dialogo alla pari,…. un duello silenzioso, in cui io osservo, cerco di carpire i segnali, provo a intuire come questa pianta funziona, …. e loro si divertono a mettere nuove foglioline sui gambi scheletrici, ormai senza più pretese di bellezza,…mi mostrano la loro vita più intima e vera, senza le forzature in serra,…. mi fanno credere di aver trovato in primavera (talvolta perfino in estate!) una nuova dimensione…..
e poi d’improvviso, senza un perché né un percome….schiattano. Muoiono senza un preavviso, senza un saluto…. Lasciandomi anno dopo anno senza risposte, le risposte che da tanto vado cercando sulle Euphorbia pulcherrima…. pianta maledetta che non muore dopo l’Epifania, no: ti resta in casa in uno stato orrendo per mesi, ma tu la ami perché sta sopravvivendo di tenere foglioline…. la curi e la studi, …..e lei ti ripaga morendo un giorno senza un perché.

Xmery.

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Aggiornamento al 16 agosto 2015:

ecco, anche quest’anno è arrivato il malefico giorno: le mie Stelle di Natale, sopravvissute al dopo festività, rinvigoritesi in primavera, rinvasate con successo (erano tre piccole stelle di tre diversi colori a formare una bella ciotola mista, che se ne stavano strette strette nel loro vaso di origine e ciò nonostante crescevano a dismisura, mettendo foglie verdi fino a formare un enorme cespo: di qui la necessità -pur senza nutrire troppe speranze!- di separarle e dare loro un bel vaso ciascuna, sebbene nella mia esperienza non appena le poto, o le rinvaso quasi sempre poi muoiono.. 😦 )….

….stavano bene, alla semi-ombra del balcone, caldo, regolarmente innaffiate, concimate una sola volta – con estrema titubanza! sempre timorosa che ogni mio intervento vada a falcidiarle all’improvviso!- tre belle piante piene di foglie verdi!

…e un giorno qualsiasi di fine luglio,….un mattino, trovo due Stelle secche e accortocciate, morte, andate, finite …kaput. Mentre la terza, in posizione centrale, niente. Immune a qualsiasi cosa terrificante sia capitata alle altre due. 😀

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La fine misteriosa delle Euphorbia pulcherrima.

Xmery.

E’ il momento della Lavanda stoechas.

16 venerdì Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le aromatiche.

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Tag

aromatiche, coste mediterranee, lavanda, lavanda selvatica, lavanda spontanea, Lavandula stoechas, terreno siliceo

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Queste lavande furoreggiano alle mostre mercato vivaistiche di primavera, incantano coi loro colori, posizionate a terra a formare strategici disegni come in un quadro astratto, …che quasi si dimentica la loro fondamentale proprietà: il fantastico profumo!….. 😀

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Ovvio che anch’io non mi sogno di opporre resistenza a simili richiami,…. e mi sono portata a casa, due anni fa, i miei vasetti di Lavanda stoechas, nelle tonalità più classiche lilla…
L’ ho messa in vaso, non potendola mettere in terra, anche perché mi era stato detto che al contrario della lavanda officinale, più rustica, questa non resisteva al gelo.
Il primo inverno ho riparato i due vasi e li ho riposti all’esterno ma sotto alla tettoia di un balcone e con mia grande sorpresa, sono sopravvissuti!

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Quest’ultimo inverno non fa testo, tanto è stato mite,…ma ho grandi speranze di poter godere ancora a lungo delle magnifiche fioriture primaverili delle mie Stoechas!

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Da aprile sono fiorite, meravigliosamente sincronizzate con la Rosa ‘Rhapsody in Blue’… e l’effetto è stato davvero mozzafiato!

Lavandula stoechas sp. stoechas:

E’ quella che nelle coste mediterranee cresce spontanea e viene chiamata lavanda selvatica. Predilige le zone di radura aride e assolate, meno quelle in cui la macchia mediterranea si fa più fitta e ombrosa… E’ una pianta infatti che ama il sole diretto e sopporta bene la siccità, almeno in condizioni naturali: se coltivata in vaso naturalmente avrà bisogno di molta più acqua (e in misura maggiore tanto più il vaso è piccolo!), e se assetata tenderà a reclinare gli apici….

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Si tratta di una pianta suffruticosa*, perenne, bassina e a portamento eretto, con rami non fitti, ma densi di foglie tipicamente grigie e vellutate della lavanda. Quelle della stoechas sono piccole, lunghe sui 3 cm, e sottili (pochi mm.) con margine ripiegato e nervatura principale pronunciata. All’ascella delle foglie sono inseriti ciuffi di foglioline più piccole.

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I fiori, più appariscenti di quelli della lavanda officinale, sono a spiga, con un appariscente ciuffo di brattee color viola malva, ma ci sono molte altre varianti di colore ottenute dalle recenti ibridazioni. La fioritura appare in aprile-maggio e dura fino a giugno, ma nelle regioni molto calde può essere anticipata di mesi.

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Il tipo di terreno in cui prospera la lavanda è di tipo siliceo*, sassoso (o comunque a tessitura grossolana), ma con una certa acidità: difficilmente cresce su terreni calcarei.
A differenza della Lavanda officinale, che se non potata regolarmente nella parte alta tende ad allungarsi e a restare spoglia nella parte bassa, la Lavanda stoechas non va potata: resta compatta a cespuglio.

Xmery.

Rechsteineria leucotricha (sin. Sinnigia leucotricha) (2014).

13 martedì Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le mie grassine

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caudex, caudiciformi, fiori tubolari rosso-arancio salmone, foglie argento, foglie vellutate, foglie verticellate, Gesneria leucotricha, Rechsteineria leucotricha, Sinnigia leucotricha

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Ho trovato questa meraviglia in vivaio, unico esemplare, e me ne sono immediatamente innamorata senza sapere che pianta fosse. Era in fiore, all’apice della sua folgorante bellezza,…le foglie verde argento vellutate come orecchie di gatto da stropicciare!…. come resistere?….Ho deciso che sarebbe stata mia in ogni modo, ci avrei pensato poi a informarmi su cosa avevo acquistato,…e a come sarei riuscita (incrociamo le dita!) a coltivarla….. 😀 un copione che si ripete, lo so……
Arrivata a casa con la mia nuova meraviglia, computer alla mano, mi sono letta pagine e pagine di info,…e ciò che ne è emerso è quanto segue:

Informazioni colturali:

E’ una caudiciforme proveniente dal Brasile, con un caudex semilegnoso che cresce lentamente e può arrivare con gli anni anche a 30 cm. di diametro. La mia deve quindi essere un esemplare già cresciutello, poiché il caudex è bello grosso (10 x 7 cm.) e i 4 fusti sono alti una 15 ina di cm.! (considerando che è una pianta che resta piccola e cresce al massimo 3o cm. in altezza). Il caudex ha una forma tipicamente a ciambella, con una sorta di bordo e un bottone centrale dal quale emergono i nuovi getti.

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Dal caudex in primavera spuntano ogni anno i germogli che daranno vita ai piccoli fusti vellutati e alle foglie sopra di essi: sono foglie ovali, verde argento e vellutatissime!…soprattutto quelle più giovani!: essendo il numero dei peli fisso per ogni foglia, essi risultano estremamente concentrati quando la foglia è ancora piccola, poi si diluiscono sulla foglia cresciuta. Per questa sua peculiarità viene chiamata anche ‘Brazilian edelweiss’….perché solo le stelle alpine presentano una peluria altrettanto bianca e morbida!

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La crescita di questa pianta si dice ‘determinata’ in quanto negli esemplari adulti si formano sempre 4 foglie che sono disposte sullo stesso piano intorno all’asse dello stelo, pur partendo da punti differenti (foglie verticellate).

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Nei soggetti giovani, per esempio nati da seme, o in altre specie di Sinnigia, la crescita può essere invece ‘indeterminata’ cioè avvenire anche in punti diversi da quelli prefissati (per es. con fiori e foglie in posizione non apicale).
A primavera inoltrata (inizio estate) inizia una spettacolare fioritura all’apice di ogni stelo, che dura più o meno un mese. Sono fiori rosso-arancio salmone, una tinta che sembra perfettamente intonata al verde delle foglie! Il fiore è a forma di trombone sottile e allungato (2,5 cm.) su un peduncolo lungo 1 cm. e va a formare un grappolo, al centro delle 4 foglie posizionate a ombrella all’apice degli steli.

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Quando la pianta sfiorisce, pian piano anche le foglie appassiscono e la pianta si prepara ad entrare in dormienza, per tutto l’inverno. In questa fase occorre riparare la pianta a temperature minime di 15° ( non sotto ai 10° pena la perdita dell’esemplare!) e tenerla bagnata saltuariamente, giusto perché non muoia. Ai primi segnali di ripresa vegetativa si ricomincia a bagnare, in modo che il terriccio resti sempre leggermente umido.
E’ una pianta infatti che ama l’umidità ambientale (ma non le nebulizzazioni dirette su foglie e fiori!) e deve essere bagnata con regolarità (pur senza eccessi e ristagni!) quando è in fase vegetativa. Ancora meglio se le si mette a disposizione un sottovaso pieno d’acqua e palline di argilla espansa, che possa evaporare pian piano, ma senza mai essere a diretto contatto col terriccio.
Il terriccio in cui deve stare il caudex è un miscuglio di torba e inerti (non deve essere un substrato a sassaia come per le cactacee!) ricco, leggero e soffice, ma drenante.
Deve stare sommerso per metà nella terra, ma non di più…..il resto deve emergere.
Ama le posizioni luminose, ma non a diretto contatto coi raggi solari, quindi l’ideale è una semi-ombra luminosa, con temperature attorno ai 25° (…dove la terrò in estate?…..)

E’ una pianta amata dai collezionisti, per le sue spettacolari caratteristiche (e ci credo!….<3…) e questa ultima info mi ha mandato letteralmente in brodo di giuggiole!…..:-D

Ps. sui metodi di riproduzione, rimando ai seguenti link (visto che ora come ora l’argomento non mi tange….:-D)

Reichsteineria leucotricha – www.burwur.net

Reichsteineria leucotricha– forum Giardinaggio e Fiori.com

Reichsteineria leucotricha – forum Giardinaggio e Fiori.com

Xmery.

 

Aggiornamento al 10 maggio 2014:

a un mese scarso dall’acquisto la fioritura ormai è arrivata a termine e questo è l’aspetto di ciò che riamane dei fiori dopo che le campanule rosse sono cadute a terra:

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Xmery.

Festa delle Mamme.

11 domenica Mag 2014

Posted by mery in Cosa ne penso di....: il mio sguardo sul mondo., Eventi.

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festa della Mamma, Klimt, Le tre età della donna, maternità

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‘Le tre età della donna’- Gustav Klimt (1905)

Essere madri è diverso che avere figli…. è una disposizione dell’animo a prendersi cura e farsi carico di. Una volta che ce l’hai difficilmente riesci ad abbandonarla. In molte persone si accende con l’arrivo di un figlio, in alcune quel senso struggente di responsabilità non arriva mai, altre hanno un’attitudine materna molto prima di avere figli.
Essere madre per me è stato un dono. Pensavo che la maternità sarebbe stato il necessario corollario alla mia sete di amore, invece no. La vita fa di testa sua. Regala figli non voluti, ne sparpaglia in giro in luoghi di desolazione e martirio, e a volte chiude le porte dove c’era un’attesa carica speranza. Nella più assoluta e cieca casualità. La vita e la morte sono guidate dalla stessa regola.
Oggi quindi festeggio il dono che mi è stato fatto, …la possibilità di essere madre che è riuscita a dar voce alla mia intima e profonda natura.

Xmery.

Primi vagiti di una clematide (Clematis Piilu 2009).

09 venerdì Mag 2014

Posted by mery in Uncategorized

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Nel 2009, quando mi affacciai al mondo del giardinaggio, mi invaghii di rose e clematidi… le prime le conoscevo ma volevo saperne di più, delle seconde non sospettavo neppure l’esistenza! 😀 così, in un giorno di particolare sconforto per le vicissitudini della vita, diedi inizio a quella fatale abitudine di trovare conforto in un vivaio…. 😀 era un vivaio di passaggio, ma era ben fornito e aveva tante varietà di quella nuova pianta tanto desiderata: così ne presi…tre! Tutte in un colpo solo! Animata da struggente entusiasmo le piantai tutte nello steso vaso (grosso, ok…) perché…stavano così bene abbinate: una rosa, una lilla e l’altra blu! Erano le mie prime clematidi,…ci sono ancora tutte, ma quel vaso è sempre più stretto per loro,..e in attesa che io mi decida a trovare per loro un’altra e migliore sistemazione,…..loro…fioriscono!….sempre più stentatamente ma…fioriscono. Ecco perché quest’anno mi sono emozionata ancor di più nel cogliere il primo petalo che si schiudeva della Clematis Piilu: un gesto di riconoscenza e di amore vero.

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Xmery.

 

Irriducibile Lobelia.

09 venerdì Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening.

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balconette, Lobelia erinus

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Anni e anni fa coltivavo la Lobelia nelle balconette,…per motivi nostalgici, volevo riprodurre i fiori che tipicamente adornano ogni finestra del sud Tyrol in estate, con l’immancabilmente giallo dei Tagete, il rosso dei Pelargoni e il blu della Lobelia. E altrettanto puntualmente, gerani e tagete davano prova della loro indistruttibilità, mentre la Lobelia sembrava ridere di me e dei miei puerili tentativi di farla sopravvivere al sole schiattante delle estati padane….. “se prospero in Trentino, fatti delle domande!” sembrava dirmi, quando arrivava secca e sfinita alla fine di ogni torrido agosto! Così ho impresso in testa una regola a lettere cubitali,….Lobelia NO.
… ma succede che ogni anno, quando meno me l’aspetto, ne rispunta un ciuffetto in quella balconetta,…tra le altre piante “pensate” e messe a dimora….lei si infila, dove capita capita,… e si affaccia!…. 😀
Quest’anno tiene compagnia al Sedum telephium…e col suo blu acceso sta d’incanto su quelle rosette verde azzurrro!… quale migliore abbinamento di quello che la natura si inventa! 

Xmery.

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Rebutia albiflora (2010) sin. Aylostera albiflora.

01 giovedì Mag 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le mie grassine

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aylostera albiflora, cactacee, rebutia albiflora, spine pelose

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Questa piantina grassa mi è stata regalata un autunno, non ricordo più da chi. L’ho accettata con un po’ di riserve, perché detesto tutte le cactacee con le spine…. Poi prendendola con delicatezza, ho scoperto che quelle non erano spine,…o perlomeno non pungevano!…  per cui tirando un sospiro di sollievo ho accettato di metterla tra le succulente e stare a vedere cosa sarebbe stato di lei durante l’inverno in serra fredda.
Durante quel periodo, mi sento libera di dimenticarmi delle piante grasse (lo dicono tutti i manuali che si rispettino!….ahahah…..) e così in primavera procedendo alla conta dei morti e dei sopravvissuti, mi accorgo che la mia mini Rebutia non solo si è adattata e sta benissimo, ma ha anche un bocciolo! Annuncio di una prossima fioritura!….Ancora a distanza di anni, penso sia l’unica tra le mie piante grasse a fiorire copiosamente tutte le primavere, coi suoi bei fiori bianchi! La fioritura dura per tutto il mese di maggio, poi a luglio inizia la produzione (copiosa) di nuovi getti, sia da terra che sui rami già esistenti. Vista questa sua tendenza ad espandersi in larghezza (eh,..quante affinità!.. :-D) di solito in autunno, provvedo a sfoltirla, ragalando talee a mia volta, o a farne nuovi piccoli vasetti.
Come decretano i testi sacri della botanica: “Rebutia albifora is a good plant for beginners as it is not very demanding and takes up little room..” E infatti….:-D la amo in particolar modo …: di tutte le mie succulente è quella che ha più virtù ….non è ancora morta, …non si lamenta se la vedo sempre più assetata di quel che non è,… non ha grandi pretese né di cure, né di spazio…. E anche se questo mi relega nella fascia delle principianti,….ebbene sì,…questa è la pianta che fa per me!…….ahhahah!…..
Eccola anche quest’anno, meravigliosamente in fiore, nonostante le sporadiche cure e la vita non ideale d’appartamento che conduce…

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Note tecniche e colturali:

è una cactacea, anche se le sue spine morbide e bianche come fili non sono così cattive come quelle delle sue sorelle. Proviene dalla Bolivia, in climi sub-tropicali asciutti e cresce ad altezze attorno ai 2.500 mt. Non teme il caldo, ma le temperature minime non devono scendere sotto ai 7°/10°. (le mie svernano senza problemi in serra fredda*, con una moderata annaffiatura una volta al mese).
E’ una pianta piccola (non cresce più di 5 cm.) che però tende a pollonare molto ai lati durante tutta l’estate e ad espandersi in larghezza, tanto da assumere un portamento molto ammassato, coi piccoli fusti a ridosso uno dell’altro, se non opportunamente sfoltiti di tanto in tanto. In questo caso, si staccano alcuni fusti e li si mette a radicare in un altro vaso (il radicamento è molto facile).
Dai fiori bianchi (fino a 3 cm.), se impollinati, si originano frutti rossi se non ancora maturi, che asciugano a piena maturazione. Possono essere raccolti a luglio. I frutti contengono da 1 a 7 semi, che hanno un range abbastanza basso  di germinabilità (al 50%) e spuntano dopo 10 giorni (aspettare oltre è pressoché inutile…).
Rispetto alle altre specie di Rebutia questa è la meno suscettibile anche per ciò che riguarda il tipo di terriccio, anche se l’optimum come tutte le cactacee è un suolo drenante e ben mixato con inerti.
Anche per lei annaffiature moderate aspettando che il terriccio asciughi, ma anche in questo Rebutia albiflora si rivela meno sensibile di altre cactacee: in estate beve parecchio e sopporta anche innaffiature copiose, e frequenti purché il terriccio sia ben drenato.

* per serra fredda si intende un ambiente non riscaldato, che però abbia un ottimo isolamento dal freddo esterno, tale che le temperature restino almeno 10° in più rispetto a fuori. Può essere un pianerottolo di una scala ben illuminato, una veranda vetrata, o una stanza a riscaldamento spento… Non sono sufficienti a fare serra fredda, le serrette ricoperte di plastica trasparente, poiché di notte non sono sufficienti a riparare piante sensibili, se fuori gela di prepotenza.

Nuovi germogli sui fusti:

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che in estate sono così:

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fino a diventare un ammasso di fusti che esplodono fuori dal vasetto, in agosto-settembre!:

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a quel punto, a novembre, prima del riposo vegetativo, mi sono decisa a sfoltire e a fare un nuovo vasetto di ciò che restava. Non ho  messo acqua fino al mese successivo (e molto moderatamente!) e a primavera avevano radicato e hanno ripreso a lavorare!

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Xmery.

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