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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi Mensili: agosto 2014

Marmellata di pere asiatiche (Nashi) e limoni (2014).

28 giovedì Ago 2014

Posted by mery in Marmellate e confetture più o meno strane.

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confettura di pera-mela, confettura di pere e limoni, limoni, nashi, pere asiatiche

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Sì,…. deve trattarsi decisamente di un virus, una qualche forma di contagio che da luglio ad agosto colpisce la massaia media 😀 , non lo chef e neppure chi non ama stare ai fornelli…ma chi come me è attratto dallo sperimentare in cucina pur senza essere un cuoco navigato.   Ecco, per quelli così, senza un progetto… e che danzano sull’onda del sentimento culinario, questo è il momento della pandemia: complici giornali pieni di ricette coloratissime e amiche senza pietà che postano in rete ogni loro nuovo esperimento :-D, mi ritrovo ogni estate a dover gestire un estro creativo irrefrenabile!….e sebbene io non ami in particolar modo le marmellate, sebbene la dispensa ne sia ancora piena dagli scorsi anni, …no, la frutta è lì e chiama senza misericordia: e tu devi arrenderti, tiri fuori la pentola e tutti gli arnesi,…ti metti all’opera, anche se avevi giurato che mai più,…..e fai la tua nuova marmellata! 🙂

 

Ingredienti:

4 pere asiatiche (Nashi) 700 gr. pulite

1 limone a buccia grossa (250 gr.)

300 gr. di zucchero

 

Procedimento:
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sbucciare e tagliare a piccoli pezzi le pere-mele (questa qualità, dal sapore più citrino, tende meno a scurirsi a contatto con l’aria, ma io ho comunque aggiunto un po’ di succo di limone già da subito). Poi tagliare anche il limone, prima a fettone orizzontali di 2/3 cm. e poi a fettine finissime a raggiera, lasciando sia la polpa che la buccia, ma togliendo i semi e le pellicine interne, tra uno spicchio e l’altro, che possono risultare fastidiose e dure.

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Aggiungere lo zucchero alla frutta e mettere sul fuoco.

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Prima lo zucchero si farà liquido e infine sciroppo sempre più denso. Nel giro di 1 ora la mia marmellata era densa al punto giusto, pronta per essere invasata bollente, in vasi appena sterilizzati ancora caldi.

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E’ perfetta per chi ama le marmellate di agrumi, perché il limone è il sapore che predomina con quel tocco irresistibile di buccia candita, anche se ogni tanto qualche boccone rivela la presenza di questa strana pera, fresca e dal sapore un po’ citrino, che tanto assomiglia per certi versi a una mela acerba.

Xmery

Nashi, il pero asiatico (Pyrus pyrifolia var. ‘Hosui’).

28 giovedì Ago 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., I prodotti che amo.

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buccia bronzea ruginosa, nashi, pera mela, pero asiatico, pero orientale, pero precoce, polpa croccante, polpa succosa, pyrus pyrifolia var. 'Hosui'

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La nonna ci ha fatto assaggiare dei frutti strani, a metà strada tra una pera (di cui ha il gusto, la granulosità della polpa e la buccia, che è molto simile a una pera kaiser così ‘rugginosa’) e una mela (alla quale si avvicina per la consistenza croccante, succosa della polpa, ma anche per la forma rotondeggiante)…insomma, un mix davvero strano, ….ad alcuni non è piaciuto per niente,..a me sì, e  anche molto! 🙂

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Ho scoperto che si chiama Nashi, e a dispetto delle ‘evidenze’ non ha alcuna parentela botanica col melo, che appartiene a un genere diverso (Malus appunto): è un pero a tutti gli effetti, ma di specie differente dal nostro pero (Pyrus communis).

E’ un pero antico, coltivato da circa 2000 anni in Cina, da dove si è poi progressivamente diffuso, prima nei paesi limitrofi, poi negli USA con gli emigranti cinesi, e infine recentemente negli anni ’90 in Europa. Non ha trovato grande successo commerciale e ancora oggi è collocabile tra i frutti strani per collezionisti e amanti del genere.

Per essere coltivato necessita di terreni non troppo calcarei (nei quali tende a soffrire di clorosi e carenza di magnesio), meglio se subacidi, e un’altra pianta di pero compatibile nelle vicinanze, perché i fiori possano essere correttamente impollinati: quasi tutte le piante di Nashi infatti sono autosterili. Per esempio le varietà ‘Nijisseiki’ e ‘Hosui’ (la prima a frutto giallo e la seconda bronzato) sono tra loro compatibili e si impollinano a vicenda.

Per il resto è invece una specie robusta e rustica, che anzi ha bisogno di un periodo di freddo a meno zero per poter fruttificare al meglio.

Il Nashi usa generalmente come portainnesto piante di P. pyrifolia o P. communis, non essendo compatibile col pero cotogno (Cydonia oblonga) usato invece per innestare i nostri peri europei (P. communis). In questo modo si ottengono piante adattabili a diversi tipi di terreno, abbastanza resistenti e vigorosi.

E’ una pianta tendenzialmente precoce, la cui fioritura avviene dai 2 ai 15 giorni prima di ‘William’ (ad aprile) e la fruttificazione da fine luglio a settembre.

Nashi, il pero asiatico- www.Giardini.biz

Nasshi, frutti rari- Giardinaggio e fiori-forum

Xmery.

Mosca bianca (Aleurodide).

24 domenica Ago 2014

Posted by mery in Avversità in giardino.

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Aleyrodididi, Bemisia tabacii, ciclo vitale mosca bianca, insetti antagonisti della mosca bianca, mosca bianca, trattamenti biologici, trattamenti mosca bianca, trialeurodes vaporariorum

Questa estate quasi tutte le erbacee del mio balcone sono state inesorabilmente attaccate dalla cosiddetta mosca bianca, piccolissimi insettini bianchi, che colonizzano la pagina inferiore delle foglie rendendosi pressoché invisibili al primo sguardo, ma che si alzano in volo a nugoli non appena tocchi una foglia!

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Si tratta in genere di Bemisia tabacii (Aleurodide del tabacco) o di Trialeurodes vaporariorum (Aleurodide delle serre) entrambe appartenenti alla famiglia Aleyrodidae, due specie che pur essendo originarie dei paesi tropicali, si sono ben adattate sia al sud che al nord, nelle estati calde e umide.

Sono il flagello delle serre, dove possono fare danni notevoli ed estesi. Le foglie cominciano coll’ingiallire in modo insolito, un po’ a chiazze puntinate laddove gli insetti si accaniscono a succhiare la linfa, si indeboliscono, diventano lucide e collose, grazie alla melata appiccicosa che questo insetto produce…. e infine, se non si riesce a debellarlo, la pianta muore.

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Il fatto è che le mie piantine, fortemente infestate, sono aggrovigliate a rosmarino e altre aromatiche,.. e questo mi ha sempre spinto a rimandare interventi forti e risolutivi…. Mi sono sempre limitata puerilmente a fare ‘opera di disturbo’ 😀 smuovendo le foglie ogni tanto, sperando che le bestiacce volando via, preferissero a quel punto trovarsi angolini più tranquilli…. 😀 ma non funziona esattamente così, ho scoperto poi leggendo in rete…..

L’insettino in questione, è l’adulto: ha minuscole ali bianche, ricoperte da uno strato ceroso, pruinoso e polverulento, che spesso va ad imbrattare anche la vegetazione colonizzata. Il corpo, visibile solo con una lente, è invece giallino.

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Le forme giovanili sono dapprima immobili e appaiono come minuscole placche ovali quasi trasparenti, molto simili a cocciniglie mignon, poi diventano insettini mobili ma ugualmente meno visibili dell’insetto adulto: hanno minuscole zampette ma non ancora le ali.

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L’estrema difficoltà nel debellare questo fitofago sta nel fatto che le larve hanno sviluppato una forte resistenza ai trattamenti con fitofarmaci (in genere piretroidi), che uccidono solo gli insetti adulti, ma lasciano le nuove generazioni libere di riprodursi, così che nel giro di un mese le larve danno vita a nuove mosche bianche.

E’ fondamentale quindi trattare le piante infestate a intervalli regolari e ripetuti.

Nelle serre vengono utilizzati anche insetti antagonisti come l’Encarsia formosa, che vengono lanciati in modo controllato nelle colture affinché riescano a loro volta a parassitare (e quindi uccidere) le larve di mosca bianca.

Nel mio caso, penso che non potrò fare molto di più che lasciare le piantine malate al loro destino,.. sono ormai  messe troppo male per essere recuperate…. Ma ora che so quanto sono infide queste apparentemente innocue bestioline alate…. non mi farò trovare mai più impreparata! 😡

Mosca bianca- Agraria.com

Aleyrodidi- Wikipedia

Xmery.

 

Lo schiaffo è una bomba che ti esplode sulla faccia.

22 venerdì Ago 2014

Posted by mery in Cosa ne penso di....: il mio sguardo sul mondo.

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consapevolezza dei ruoli genitori figli, educazione, ruoli educativi, schiaffi educativi, schiaffi in faccia, vilenza sui figli

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Lo schiaffo è una bomba che scoppia in faccia,

fa sì che un bambino per sempre taccia.

Fa male alla pelle ma ancor di più

mi affoga nell’ansia e non vengo più su.

Se credi che per riuscire a calmarmi

lo schiaffo ti serve e può fermarmi,

ti dico che invece uno schiaffo è una bomba,

che spinge noi bimbi a un silenzio di tomba.

Così non potremo mai più raccontare

che cosa ci aveva fatto arrabbiare.

A volte un capriccio vuol farti capire

che provo qualcosa che non riesco a dire.

Ho poche parole e molti pensieri

per dirti che anch’io ho momenti neri.

Se provo paura, ho il cuore in subbuglio

a volte qualcosa ti dico e farfuglio.

Ma spesso è più facile per un bambino

star zitto e fare il birichino.

Lo so che non devo farti arrabbiare

ma a volte non mi so proprio fermare.

Tu mettimi allora in castigo e se puoi

non darmi mai schiaffi …è il patto fra noi.

 

Di Alberto Pellai.

commenti da fb:

E’’ impressionante sentire i figli diventati adulti che “ringraziano” i genitori che li hanno presi a sane sberle, …che dichiarano amore e stima per i loro vecchi,…. tanto da abbracciarne i discutibili metodi! 😦

…così è più facile giustificare un “sistema educativo” molto comodo …e riproporlo senza sensi di colpa!……:-(. Rinnegare un sistema educativo basato sulla violenza (perché di questo si tratta, non raccontiamoci balle!) è spesso doloroso oltre che faticoso, perché comporta accettare che un tale sistema ingiusto è stato adottato in passato su di noi, quando eravamo piccoli, proprio dalle persone che dovevano insegnarci l’amore, la sicurezza, e non per ultima la responsabilità educativa.

C’è ancora chi giura che “uno schiaffone al momento giusto” aiuta a capire quando le parole si rivelano inutili,….. che “le sculacciate sono altro dalla vera violenza e dagli abusi” che lasciano pieni di lividi e traumi…. che “di schiaffi ne ho presi tanti, li meritavo tutti eppure oggi sono una bravissima persona”!

Quanti finissimi escamotage giustificatori!……o-O

La realtà è che dare schiaffi e comunque servirsi della forza e della violenza su un bambino è solo il segnale che ci si sente deboli e impotenti nel fare rispettare le regole che si impongono e così si ricorre all’unico mezzo che sembra “efficace” cioè che ci sembra abbastanza forte da contrastare un bambino ribelle….o che comunque non segue i nostri dettami, …o che comunque ci stufa nel momento sbagliato,….. o che ci fa figurare male,….

Quel che voglio dire è chiaro, no?….

1) ricorrere a metodi forti è segno di quanto ci sentiamo deboli e inefficaci come educatori, coloro cioè che detengono il potere, il controllo delle regole e di come farle rispettare…. Una buon senso di sé, una sana autorevolezza dovrebbe essere più che sufficiente a risolvere qualsiasi conflitto con un bambino!….(bambino che abbiamo in cura dalla nascita!…non ci è capitato in sorte! è frutto del nostro approccio educativo….:-D per cui non prenderemo in considerazione chi se ne salta fuori con “eh, ma se aveste un figlio come il mio, capireste che due schiaffoni ci vogliono eccome!”….

2) un bambino è per natura incline a compiacere i membri del suo gruppo, mamma e papà e i suoi tentativi di testare dove sono i limiti imposti dall’autorità, sono più che normali e non devono generare panico nei genitori!…..Solo capendo questo, si rimarrebbe molto più calme e sereni nel ribadire i NO che abbiamo detto e le regole che abbiamo imposto…. Perché un bambino disobbediente è in grado di suscitare in un adulto questo SENSO di MINACCIA? Tale da poter essere fronteggiata solo con gesti di forza fisica?…. Un genitore sereno dovrebbe essere del tutto CALMO e RASSICURANTE nell’imporre con decisione la sua posizione,….parlando, cercando di capire, ma tenendo fede ai propri principi educativi!….

3) Non ci sono madonne,…lo schiaffo parte quando il GENITORE è ARRABBIATO! Non quando è educativo darlo!…..

Quindi non facciamolo passare come METODO EDUCATIVO, per favore….

Tutto il resto, sono solo comprensibili tentativi di arginare il senso di colpa, quando invece si dovrebbe per coerenza, chiedere scusa al proprio bambino, perché si è agito contro di lui per rabbia, trasformandolo in un “nemico da abbattere” ,,…(si cerca appunto con uno schiaffo di debellare il problema disobbedienza, ribellione, sfida,…che così tanto fa infuriare i genitori deboli e poco consapevoli di sé!)

4) vogliamo parlare dei risultati?..perché, colmo del paradosso, la sopraffazione fisica del genitore sul figlio (evidentemente più piccolo e più fragile psicologicamente) non porta affatto ai risultati sperati da papà e mamma: produce bambini sempre in lotta o silenziosamente oppositivi, che covano risentimento o che restano annichiliti in muta sottomissione (gli entusiastici commenti di adulti che da bambini le hanno prese di santa ragione e ora si dichiarano contenti di essere stati educati a suon di schiaffoni, e giurano di nutrire stima e amore per i loro vecchi genitori…..di essere diventati “brave persone non inclini alla violenza”….beh, li lascerei volentieri da parte,….considerato che si ritrovano a usare le mani sui loro figli, riproponendo lo stesso sistema spacciandolo per efficace ed educativo… 😀 : un modo di razionalizzare lo sconforto del bambino diventato adulto e di poterlo riversare su altri, con un alibi perfetto. Perché non dimentichiamolo, l’adulto che usa le mani lo fa sempre sotto l’effetto della rabbia!).

I passaggi per spezzare questa sorta di “catena” di gesti istintivi che si ripetono verso i propri figli (ma anche verso le compagne per gli uomini violenti!) sono questi:

ammettere che gli schiaffi che prendevamo erano fonte di sofferenza, di umiliazione, di sconforto e forte confusione emotiva, anche se mai palesati al di fuori, se non con un enigmatico e bruciante silenzio. Prendere contatto con queste emozioni provate ci permette di capire che anche lo schiaffo che stiamo per far partire produrrà gli stessi effetti sul piccolo colpito: senza empatia per il bambino che eravamo non si avrà empatia per quello che stiamo per colpire! …pensiamo che non farà male, perché ci siamo convinti che non ha fatto male a noi da piccoli!

E poi provare a cambiare direzione, con la precisa volontà di non utilizzare la forza fisica, per scelta,…non perché e se il bambino non “se lo merita”! Da questo punto in avanti, occorre lavorare per trovare nuove strategie di forza, per essere (ma soprattutto sentirsi!) efficaci nei confronti dei nostri figli. Più ci si sente forti e più non si sente il bisogno di ricorrere ad atti di forza! più si è sereni e consapevoli dei ruoli, e meno si ricorrerà all’uso di bombardieri per spostare un sassolino!

 

Xmery.

 

Zombie of August the 20th 2014.

22 venerdì Ago 2014

Posted by mery in Cosa ne penso di....: il mio sguardo sul mondo., One song a day: la musica che mi accompagna.

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dolores o'riordan, no need to argue 1994, the cranberries, zombie 1994

La notizia di massacri, da questa o quell’altra parte ormai non ci scuote più di tanto, ci indigna per pochi minuti e poi siamo propensi a passare oltre. Siamo diventati talmente insensibili che spesso ci permettiamo il lusso e il vezzo di intavolare animate discussioni sul dove stia la ragione e dove il torto, davanti ai morti; ci infervoriamo mettendo sul tavolo le nostre idee politiche, parteggiando per l’uno o per l’altro, …davanti alla violenza, al soppruso, alla brutalità. Come se la barbarie non fosse barbarie e basta, punto. Come se questo non fosse sufficiente  a farci prendere posizione. No,…. se la violenza è da parte dei nostri favoriti, non è più la stessa cosa,…la giustifichiamo, come le peggiori madri verso i propri figli. Se la barbarie appartiene all’avversario, allora non perdiamo l’occasione per fare proselitismo, per dar voce al nostro credo! Ogni volta che “tifiamo” per qualcosa che contrappone qualcos’altro, che sia una squadra di calcio, che sia un dio, una causa o una popolazione coinvolta in un conflitto….siamo già noi stessi dentro a una guerra, a un conflitto,….e la nostra sensibilità muore, muore la capacità di comprendere le ragioni dell’altra parte.

Per questo motivo ho rinunciato da tempo a far parte di qualsiasi categoria, quella dei buoni vs i cattivi, quelli che sanno tutto vs gli incompetenti, i credenti vs gli atei, gli etero vs gli omo, le destre vs le sinitre, il nord e il sud, persino lo sport mi fa quasi orrore…. Spesso mi si accusa di qualunquismo. No, io sono fortemente schierata. In che cosa credo? Credo che la violenza sia aberrante da qualsiasi parte provenga, credo che dovrebbe lasciarci disgustati, con una voglia prepotente di estirparla, da qualsiasi parte provenga.

Troppe parti del mondo sono insanguinate, alcune lontanissime altre sotto casa, ma la violenza, il cinismo, la sopraffazione è sempre una, sempre la stessa. Che sia un gatto preso a calci per ridere, che sia un popolo reso schiavo in un campo di concentramento sotto gli occhi ciechi del mondo, che sia una bomba che esplode in un villaggio, o una bambina sposa di un marito padrone, una puttana presa a calci e derubata in un vicolo, un bambino non voluto, privato del suo cibo, l’amore, un cane costretto alla catena, una donna nascosta dal velo agli sguardi maschili…. e lapidata per il suo peccato originale,…

Tutto questo  dolore non dovrebbe lasciarci dubbi, la violenza è violenza, la barbarie è barbarie e come tale dovrebbe suscitarci disgusto, senza entrare nel merito, …a priori.

Un uomo che riesce a commettere atti di barbarie è un’umanità perduta, uno zombie, vivo della sua stessa morte. Se non abbiamo più la capacità di aborrire la violenza sin dal profondo del nostro essere…. significa che siamo già morti anche noi, o per lo meno lo è la nostra parte più viva e sensibile.

Xmery.

A silenzioso commento del video vergognoso, che circola sul web da due giorni, senza decoro per i morti, morti ammazzati dalla disumanità dell’uomo:

 

 

Another head hangs slowly,

Child is slowly taken.

And the violence caused such silence:

Who are we mistaken?

But you see, it’s not me,

it’s not my family!

In your head, in your head they are fighting!

With their tanks and their bombs

and their bombs and their gungs

In your head, in your head they are crying

In your head, in your head

Zombie, zombie, zombie

What’s in your head, in your head?

Zombie, zombie, zombie!

Another mother’s breaking

heart is taking over…

When the violence causes silence

we must be mistaken….

It’s the same old theme since 1916!

In your head, in your head they’re still fighting!

With their tanks and their bombs

and their bombs and their gungs

in your head, in your head they are dying!

 

Zombie- The Cranberries (from ‘No need to argue’ 1994)

Marmellata di melone piccante (2014).

21 giovedì Ago 2014

Posted by mery in Marmellate e confetture più o meno strane.

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confettura da abbinare ai formaggi, confettura di melone, marmellata di meloni e peperoncino piccante, peperoncino Hot Lemon

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E’ uscita fuori un po’ per caso, questa marmellatina arancio brillante!….Avevo un melone di troppo e mi ricordavo di una versione piccante per i formaggi…così, prova e riprova,….il risultato è stato strepitoso!….Da rifare al più presto, visto che è finita in pochi giorni! 😀

 

Ingredienti:

1 melone medio di circa gr.1.400 (gr.700 di frutta pulita)

200 gr. zucchero

2 o 3 peperoncini gialli ‘Hot lemon’ a piccantezza medio-alta.

nient’altro 🙂

 

Procedimento:

Pulire il melone della buccia e dei semi interni (resterà circa la metà di polpa, per un peso pari a 700 gr.). Farne pezzetti piccoli e aggiungere lo zucchero in proporzione di 300 gr. per 1 kg. di frutta pulita: qui ne ho messo quindi 200 gr. Mettere sul fuoco finché lo zucchero diventa sciroppo (20 min.) e i pezzi cominciano a cuocere cambiando colore (da rosei diventeranno arancio più scuro). Aggiungere quindi il peperoncino giallo fresco, a fettine sottilissime (l’Hot Lemon ha una piccantezza abbastanza decisa, quindi ho messo solo 2 frutti,…il risultato è stata una marmellata piccante ben abbinata al dolce, ma soprattutto al sapore del melone! Ottimo mix!) Frullare per ottenere un composto più omogeneo ( a me piacciono i pezzi, quindi ho frullato solo un po’…) e rimettere sul fuoco qualche minuto, finché alla prova frigor la marmellata risulta densa al punto giusto. Invasare ancora bollente in vasi sterilizzati e caldi, per garantire la formazione del sottovuoto.

 

Xmery.

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Ps. Impareggiabile col Camoscio d’Oro……

 

Ribollita, ma non troppo! (2014)

20 mercoledì Ago 2014

Posted by mery in Primi piatti.

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cavolo nero, cavolo nero surgelato, ceci, fagioli borlotti, fagioli cannellini, legumi, lenticchie, olio etra vergine di oliva, ribollita toscana

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Il mese scorso, a metà luglio, ho festeggiato il mio compleanno come di consueto con una cenetta all’aperto tra amici, sì, ma quest’anno …sotto all’acqua scrosciante di un temporale, con tuoni e fulmini….:-D un acquazzone estivo, penserete,..no…non quest’anno! Seduti stretti stretti nei golfoni, a 19° ! E siccome che le previsioni mi avevano allertato….ho pensato che qualcosa di caldo per rincuorare i commensali ci voleva!….Così,…Ribollita toscana a luglio!… 😀

Ma ora anche questo week end di Ferragosto ha decisamente preso una piega settembrina…. ( non che io me ne lamenti, visto che le ferie in agosto non le ho mai fatte…:-D ) e così… al Ristorante niente cene all’aperto, ma gnocchi al gorgonzola e guanciale con polenta….e anche a casa le zuppe calde sono diventate un’insolita abitudine serale!…..Ripropongo quindi questa ricetta invernale ora, ad agosto, per coerenza col disordine stagionale. 😀

Premessa: è chiaro che questa è una ricetta rimaneggiata della originale Ribollita toscana, pensata per accorciare i tempi, con aggiustamenti che ne limitino i “difetti” senza alterarne troppo le qualità e la natura! 🙂

 

Ingredienti per 6 ps.:

1 scatola di verdure per soffritto surgelate (150 gr.)

500 gr. di cavolo nero fresco

1 patata grossa (200 gr.)

1 scatola di fagioli borlotti Conad (380 gr. in acqua 230 gr. sgocciolati)

1 scatola di fagioli cannellini

1 scatola di ceci

1 scatola di lenticchie

½ lattina di Polpabella a pezzi Star (200 gr.)

100 gr. di pacetta affumicata

Olio, sale, pepe

 

Procedimento:

Mettere a soffriggere piano le verdurine surgelate con moderato olio e salare leggermente. Intanto pulire le foglie di cavolo nero*, tenendo solo le parti verdi e i gambi più teneri (ne basterà circa 100gr.) e tagliarlo a piccole listarelle.

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Poi aggiungerle alle verdure e far passare finché appassiscono un po’ (devono restare morbide e non arrostire). Aggiungere quindi tutti i legumi pronti, dopo averli sgocciolati del loro liquido di cottura, lasciare insaporire pochi istanti e poi bagnare con 3 bicchieri d’acqua e il pomodoro a pezzi (la ribollita deve avere un accenno di rosso, ma non troppo). Lasciar bollire piano piano per 2 ore (è il cavolo che necessita di questo tempo per diventare tenero). A fine cottura, soffriggere i dadini di pancetta affumicata in un padellino a parte, togliere il grasso che hanno lasciato e tenere solo i pezzi rosolati. Aggiungerli alla zuppa belli caldi. Condire la Ribollita con ottimo olio etra vergine, pepe nero (noi anche scaglie di Parmigiano! 😀 e formaggi in genere) e servire con crostoni di pane caldo da inzuppare!….

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* Il cavolo nero che ho usato adesso in estate lo avevo surgelato, dopo averlo sminuzzato e passato al burro, questa primavera. In questo modo anche il tempo di cottura si riduce un po’….

 

Xmery.

Notte di note, note di notte (1985).

18 lunedì Ago 2014

Posted by mery in One song a day: la musica che mi accompagna.

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claudio baglioni, La vita è adesso- Notte di note, note di notte- 1985

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Mi capita tra le mani questa canzone, vecchia di trent’anni…. e mi riacchiappa come se fosse ieri,…. 🙂 certe frasi che mi trafiggono, intatte nel loro significato…

….ma c’è, in fondo in fondo, una sostanziale differenza tra coloro “che scriveranno il futuro” ….e “tutti gli uomini che passano sui fogli del mondo come scarabocchi”? …per tutti arriva il buio, la notte, il momento di salutare e arrendersi al sonno…

eppure, nonostante tutto c’è in ognuno sempre un qualcosa….. “che ci fa credere ancora, ci riga gli occhi d’amore e ci addormenterà,…dalla parte del cuore” 🙂 ..sussurrando “Buona notte, tesoro!”….

Xmery.

Notte di note, note di notte,
di luna che imbroglia i cani…
vagabondi invisibili nelle vie che sanno tutto
e ci cammino
a tempo col rumore della terra che gira,…
e fornai che fanno il pane di domani,
secchi d’acqua che svegliano i balconi
cotti di sole del mattino…
In questa notte di ragnatele
di fili notturni sul mio viso,
l’alito largo del vento mi segue
annusando i pantaloni…
e quante dita stanno acchiappando note
che cadono giù dal paradiso…
e le giornate si chiudono
dietro le serrature dei portoni…
Buona notte ai piccoli dolori,
buona notte a tutti i suonatori!
Buona notte a queste nubi d’inchiostro,
buona notte a questo figlio nostro!
Qui, in questa curva di cielo
ed ogni odore è un ricordo
che torna a bruciapelo!
e porta via
la sete, i giorni sbagliati,
per una notte di pace
nei cuori affaticati…
Notte di note, note di notte,
tesa come pelle di tamburo…
fari che bucan la pazienza dell’aria
cercando di carpirmi gli occhi!
I questo stesso istante tra la California e il
Giappone
c’è chi inventerà il futuro!
per tutti gli uomini che passano
sui fogli del mondo come scarabocchi…
In questa notte di stelle distratte,
sorprese da un’alba che confonde
muri vecchi
che respirano un giovane cielo rattoppato
e un risveglio salato di mare
nei pontili deserti che scavalcano le onde
come qualcosa di rauco
che ti chiedi cos’è mentre ti è già passato!
Buona notte ad ogni nota d’argento!
Buona notte a un sollievo di vento…
Buona notte a questo silenzio d’oro,
buona notte, buona notte tesoro!
Qui, in questa via di nessuno
mi sto frugando parole
per far sognar qualcuno…
Quando verrà,
dal cielo dove si trova,
una speranza di luce,
una canzone nuova?
Qui, in questa notte di note
a guardarmi la vita
dentro le mani vuote!
ma che cos’è mai?
che mi fa credere ancora,
mi riga gli occhi d’amore
e mi addormenterà,… dalla parte del cuore….

Claudio Baglioni – dall’album ‘La vita è adesso'(1985).

La vita è adesso- Claudio Baglioni

la vita tutta è una coperta che ti lascia scoperti i piedi.

16 sabato Ago 2014

Posted by mery in I film che ho amato.

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12 agosto 2014, attore Robin William, l'attimo fuggente (1989), la poesia di todd

da ‘L’attimo fuggente’ (1989) di peter Wier- La poesia di Todd-

omaggio a Robin William (scomparso il 12 agosto 2014),

animo di straordinaria acutezza che ha passato la vita cercando la bellezza di una coperta che ti lascia scoperti i piedi. Rendete straordinaria la vostra vita!

Xmery.

 

“Un pazzo con la bava alla bocca:

il suo sguardo mi trapana il cervello,

tende le mani verso di me e non la smette di borbottare,

borbotta la VERITA’.

La verità è una coperta che ti lascia scoperti i piedi,

tu la spingi, la tiri e lei non basta mai.

Anche se ti dibatti, non riesci a coprirti tutto.

Dal momento in cui nasci piangendo

al momento in cui esci morendo,

ti copre solo la faccia

e tu piuangi e gridi.. e gemi.”

Scotch Whisky Highland Park 12 (2014).

16 sabato Ago 2014

Posted by mery in I prodotti che amo.

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Tag

distillerie Highland Park, isole Orcadi, Orkney islands, orzo, Scotch whisky single malt, Scozia, torba

IMGP5150 xmery

Non amo i whisky né i liquori in genere, sono pressoché astemia e di conseguenza non capisco una mazza di tutto ciò che è alcolico, se escludiamo qualche sciroppino cremoso al sapore di limoncello o quant’altro del genere. 😀 E’ quindi davvero strano che io metta tra i prodotti che amo proprio un whisky….

Sono stata da poco a Edimburgo, e qui nolenti o volenti si finisce per passare in una qualche “Whisky esperience”….la nostra, visti i presupposti 😀 , si è limitata all’acquisto di tre bottigliette mignon di Macallan gold, Glencadam e un quanto mai turistico Edinburgh Castle…tutti e tre whisky provenienti dalle Highland e ben invecchiati, tra i 10 e i 15 anni… Assaggiati con scettica prudenza appena appena rinvigorita dall’entusiasmo del viaggio appena compiuto, sono stati poi subito dopo dimenticati nello scaffale abbandonato dei liquori.

Solo oggi, cercando nello scomparto dimenticato un brandy per un dolce, mi è capitata tra le mani questa bottiglia, elegantemente astucciata, di un Whisky proveniente dalla Scozia, regalata a mio marito.

Non appena tolto il tappo, il profumo mi ha subito colpito…un forte odore di legno, persistente e piacevole, invece della solita zaffata di alcol che ti strozza il respiro!….E anche il sapore era sorprendentemente dolce, aromatico e fragrante!…..Non avevo mai pensato che un superalcolico potesse esserlo! E così, dopo aver cucinato favolose pere al whisky, ho realizzato che mi si è aperto un mondo! 😀 Non diventerò mai una bevitrice né una vera intenditrice ma….ho trovato il mio Whisky!….. 🙂

E’ un whisky scozzese a malto singolo, prodotto e invecchiato nelle isole Orcadi, poste a nord della Scozia, tra l’Atlantico e il Mar del Nord.

IMGP5142-crop mery

La distilleria di Highland Park, fondata nel 1798 (mentre appena un po’ più in giù, nel continente, era un anno di turbolenti e sanguinosi cambiamenti …:-D ) è una delle più remote ed isolate al mondo, celebrata da tutti gli esperti di whisky.

L’esposizione agli elementi della natura e la posizione estrema costituiscono il cuore di questo single malt. Il clima freddo ma senza temperature estreme e con un’aria ricca di sale marino, dona un particolare equilibrio a questo whisky.

Qui –recita il sito della distilleria- si uniscono una tradizione antica di lavorazione –il processo di maltazione (malting) è operato ancora manualmente su pavimenti di pietra– con la migliore cura artigianale, per produrre una gamma di single malt che parte dai 12, 15, 18, 25 30 e 40 anni di invecchiamento.

Il colore, ambrato e brillante, è ottenuto unicamente grazie all’invecchiamento in botti di legno di rovere ex sherry provenienti dalla Spagna, le quali conferiscono a questo prodotto anche un caratteristico aroma di miele, che così bene si sposa al retrogusto torboso: “A perfect meeting point between the aromatic peat (torba) of Orkney and the sweet sherry oak casks (botti) from Spain ensuring the perfect balance between smoky and sweet taste”.

Il sentore di fumo viene dato sia dall’acqua con la quale il whisky è lavorato, che dall’alta componente torbosa dell’orzo (barley) stesso, la materia prima che cresce in questa zona.

La torba antica delle Orcadi inoltre è particolarmente aromatica (grazie all’assenza di alberi) e questo conferisce al prodotto un aroma affumicato, ma dolce, con sentore di miele d’erica (heather) dal timbro unico.

Il whisky è poi lasciato invecchiare per 12 anni o più, cosicché il clima fresco e brumoso delle isole, insieme alla vegetazione brulla e selvaggia, daranno il loro contributo.

Quando il whisky è pronto, le botti meglio riuscite vengono sapientemente miscelate tra loro e lasciate a sedimentare perché tutti gli elementi possano fondersi e armonizzare al meglio, secondo un processo comunemente chiamato “marriage” :-D.

Ne risulta così un single malt unico, liscio e morbido, con aroma ricco, pieno e complesso, e retrogusto di fumo.

Recita ancora la presentazione sulla scatola: “It’s the kind of drum you long for (è il tipo di barile che si agogna) when you’ve worked as hard as we have.” (quando si rincasa dopo un lavoro duro quanto il nostro)!…. 😀

Xmery.

(da www. highlandpark.co.uk)

www.ilturista.info di Enrico Montanari – Isole Orcadi 

NB:

Whisky, in the UK.

Whiskey, in Ireland and USA

Bourbon in USA

 

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