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Lo schiaffo è una bomba che scoppia in faccia,
fa sì che un bambino per sempre taccia.
Fa male alla pelle ma ancor di più
mi affoga nell’ansia e non vengo più su.
Se credi che per riuscire a calmarmi
lo schiaffo ti serve e può fermarmi,
ti dico che invece uno schiaffo è una bomba,
che spinge noi bimbi a un silenzio di tomba.
Così non potremo mai più raccontare
che cosa ci aveva fatto arrabbiare.
A volte un capriccio vuol farti capire
che provo qualcosa che non riesco a dire.
Ho poche parole e molti pensieri
per dirti che anch’io ho momenti neri.
Se provo paura, ho il cuore in subbuglio
a volte qualcosa ti dico e farfuglio.
Ma spesso è più facile per un bambino
star zitto e fare il birichino.
Lo so che non devo farti arrabbiare
ma a volte non mi so proprio fermare.
Tu mettimi allora in castigo e se puoi
non darmi mai schiaffi …è il patto fra noi.
Di Alberto Pellai.
commenti da fb:
E’’ impressionante sentire i figli diventati adulti che “ringraziano” i genitori che li hanno presi a sane sberle, …che dichiarano amore e stima per i loro vecchi,…. tanto da abbracciarne i discutibili metodi! 😦
…così è più facile giustificare un “sistema educativo” molto comodo …e riproporlo senza sensi di colpa!……:-(. Rinnegare un sistema educativo basato sulla violenza (perché di questo si tratta, non raccontiamoci balle!) è spesso doloroso oltre che faticoso, perché comporta accettare che un tale sistema ingiusto è stato adottato in passato su di noi, quando eravamo piccoli, proprio dalle persone che dovevano insegnarci l’amore, la sicurezza, e non per ultima la responsabilità educativa.
C’è ancora chi giura che “uno schiaffone al momento giusto” aiuta a capire quando le parole si rivelano inutili,….. che “le sculacciate sono altro dalla vera violenza e dagli abusi” che lasciano pieni di lividi e traumi…. che “di schiaffi ne ho presi tanti, li meritavo tutti eppure oggi sono una bravissima persona”!
Quanti finissimi escamotage giustificatori!……o-O
La realtà è che dare schiaffi e comunque servirsi della forza e della violenza su un bambino è solo il segnale che ci si sente deboli e impotenti nel fare rispettare le regole che si impongono e così si ricorre all’unico mezzo che sembra “efficace” cioè che ci sembra abbastanza forte da contrastare un bambino ribelle….o che comunque non segue i nostri dettami, …o che comunque ci stufa nel momento sbagliato,….. o che ci fa figurare male,….
Quel che voglio dire è chiaro, no?….
1) ricorrere a metodi forti è segno di quanto ci sentiamo deboli e inefficaci come educatori, coloro cioè che detengono il potere, il controllo delle regole e di come farle rispettare…. Una buon senso di sé, una sana autorevolezza dovrebbe essere più che sufficiente a risolvere qualsiasi conflitto con un bambino!….(bambino che abbiamo in cura dalla nascita!…non ci è capitato in sorte! è frutto del nostro approccio educativo….:-D per cui non prenderemo in considerazione chi se ne salta fuori con “eh, ma se aveste un figlio come il mio, capireste che due schiaffoni ci vogliono eccome!”….
2) un bambino è per natura incline a compiacere i membri del suo gruppo, mamma e papà e i suoi tentativi di testare dove sono i limiti imposti dall’autorità, sono più che normali e non devono generare panico nei genitori!…..Solo capendo questo, si rimarrebbe molto più calme e sereni nel ribadire i NO che abbiamo detto e le regole che abbiamo imposto…. Perché un bambino disobbediente è in grado di suscitare in un adulto questo SENSO di MINACCIA? Tale da poter essere fronteggiata solo con gesti di forza fisica?…. Un genitore sereno dovrebbe essere del tutto CALMO e RASSICURANTE nell’imporre con decisione la sua posizione,….parlando, cercando di capire, ma tenendo fede ai propri principi educativi!….
3) Non ci sono madonne,…lo schiaffo parte quando il GENITORE è ARRABBIATO! Non quando è educativo darlo!…..
Quindi non facciamolo passare come METODO EDUCATIVO, per favore….
Tutto il resto, sono solo comprensibili tentativi di arginare il senso di colpa, quando invece si dovrebbe per coerenza, chiedere scusa al proprio bambino, perché si è agito contro di lui per rabbia, trasformandolo in un “nemico da abbattere” ,,…(si cerca appunto con uno schiaffo di debellare il problema disobbedienza, ribellione, sfida,…che così tanto fa infuriare i genitori deboli e poco consapevoli di sé!)
4) vogliamo parlare dei risultati?..perché, colmo del paradosso, la sopraffazione fisica del genitore sul figlio (evidentemente più piccolo e più fragile psicologicamente) non porta affatto ai risultati sperati da papà e mamma: produce bambini sempre in lotta o silenziosamente oppositivi, che covano risentimento o che restano annichiliti in muta sottomissione (gli entusiastici commenti di adulti che da bambini le hanno prese di santa ragione e ora si dichiarano contenti di essere stati educati a suon di schiaffoni, e giurano di nutrire stima e amore per i loro vecchi genitori…..di essere diventati “brave persone non inclini alla violenza”….beh, li lascerei volentieri da parte,….considerato che si ritrovano a usare le mani sui loro figli, riproponendo lo stesso sistema spacciandolo per efficace ed educativo… 😀 : un modo di razionalizzare lo sconforto del bambino diventato adulto e di poterlo riversare su altri, con un alibi perfetto. Perché non dimentichiamolo, l’adulto che usa le mani lo fa sempre sotto l’effetto della rabbia!).
I passaggi per spezzare questa sorta di “catena” di gesti istintivi che si ripetono verso i propri figli (ma anche verso le compagne per gli uomini violenti!) sono questi:
ammettere che gli schiaffi che prendevamo erano fonte di sofferenza, di umiliazione, di sconforto e forte confusione emotiva, anche se mai palesati al di fuori, se non con un enigmatico e bruciante silenzio. Prendere contatto con queste emozioni provate ci permette di capire che anche lo schiaffo che stiamo per far partire produrrà gli stessi effetti sul piccolo colpito: senza empatia per il bambino che eravamo non si avrà empatia per quello che stiamo per colpire! …pensiamo che non farà male, perché ci siamo convinti che non ha fatto male a noi da piccoli!
E poi provare a cambiare direzione, con la precisa volontà di non utilizzare la forza fisica, per scelta,…non perché e se il bambino non “se lo merita”! Da questo punto in avanti, occorre lavorare per trovare nuove strategie di forza, per essere (ma soprattutto sentirsi!) efficaci nei confronti dei nostri figli. Più ci si sente forti e più non si sente il bisogno di ricorrere ad atti di forza! più si è sereni e consapevoli dei ruoli, e meno si ricorrerà all’uso di bombardieri per spostare un sassolino!
Xmery.