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Archivi Mensili: novembre 2017

Le cose in comune (Daniele Silvestri).

08 mercoledì Nov 2017

Posted by mery in One song a day: la musica che mi accompagna.

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Tag

1995, 4850, daniele silvestri, Le cose che abbiamo in comune, Le cose in comune, Prima di essere un uomo

 

 

Amo questa canzone e non solo per quel sound jazzeggiante che la muove tutta da sotto. Questo testo non è così facile e scontato come sembra e a dispetto del titolo, no 😀 l’argomento non sono le cose che due innamorati hanno in comune.

L’ironia del testo sta proprio nell’insistenza con cui spesso si crede che l’amore stia nel trovare “cose in comune” tanto che più se ne trovano e più sembrerebbe solida e felice l’unione. Tanto che….si arriva a sorvolare che “quando io piango….tu ridi”….ma vabbè bypassiamo e ricominciamo la conta delle meravigliose (quanto scontate! 😀 ) cose che abbiamo in comune. L’amore allora cos’è? E’ il sorriso che si illumina, è quella scintilla di non so cosa, che frena improvvisamente il ritmo incalzante del rap e scivola in quel trasognato “ma il tuo è troppo bello…” ❤

Non servono motivi per amare qualcuno, e forse neppure tante cose in comune.

 

Xmery.

Le cose in comune- dall’album Prima di essere un uomo (1995).

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
“ma dai, pure tu sei degli anni ‘60?”
abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo è troppo bello
Le cose che abbiamo in comune
sono facilissime da individuare
ci piace la musica ad alto volume
fin quanto lo stereo la può sopportare
ci piace Daniele, Battisti, Lorenzo
le urla di Prince, i Police
mettiamo un CD prima di addormentarci
e al nostro risveglio deve essere lì

perché quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu piangi
quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu ridi

Le cose che abbiamo in comune
sono così tante che quasi spaventa
entrambi viviamo da più di vent’anni
ed entrambi, comunque, da meno di trenta

ci piace mangiare, dormire, viaggiare, ballare
sorridere e fare l’amore
lo vedi, son tante le cose in comune
che a farne un elenco ci voglio almeno tre ore… ma…

Allora cos’è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un’ora…

 

“Le cose che abbiamo in comune!”, ricordi
sei tu che prima l’hai detto
dicevi “ma guarda, lo stesso locale
le stesse patate, lo stesso brachetto!”
e ad ogni domanda una nuova conferma
un identico ritmo di vino e risate
e poi l’emozione di quel primo bacio
le labbra precise, perfette, incollate.

Abbracciarti, studiare il tuo corpo
vedere che in viso eri già tutta rossa
e intanto scoprire stupito e commosso
che avevi le mie stesse identiche ossa
e allora ti chiedo, non è sufficiente?
cos’altro ti serve per esserne certa
con tutte le cose che abbiamo in comune
l’unione fra noi non sarebbe perfetta?

Quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu piangi
quando io dormo… tu dormi
quando io parlo… tu parli
quando io rido… tu ridi
quando io piango… tu ridi… ma…

Allora cos’è
cosa ti serve ancora, a me è bastata un’ora…

Le cose che abbiamo in comune sono 4.850
le conto da sempre, da quando mi hai detto
“ma dai, pure tu sei degli anni ’60?”
abbiamo due braccia, due mani, due gambe, due piedi
due orecchie ed un solo cervello
soltanto lo sguardo non è proprio uguale
perché il mio è normale, ma il tuo, oh…. è troppo bello!

 

20171107_155343 rit crop2 xmery

Il Castagnaccio padano (la Pattòna).

03 venerdì Nov 2017

Posted by mery in I miei dolci: torte soffici, crostate, biscotti, frittelle e dolci al cucchiaio.

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Tag

castagnaccio, castagnaccio emiliano, castagnaccio toscano, farina di castagne, pattona

IMGP8445-crop2 xmery

Questo dolce non lievitato, bagnato e pesante, fatto con la farina di castagne e acqua e un po’ d’olio, lo ricordo come una presenza ricorrente nella mia infanzia. Con l’arrivo del freddo c’erano i cachi (che ancora oggi adoro!) e la pattona. Mai caldarroste, un privilegio ambito, ma la pattona. Allora non la gradivo granché, non era un vero dolce, non riusciva a ingolosirmi più di tanto. Poi da grande, assaggiandola in diverse versioni, l’ho amata sempre di più. Questa è una ricetta con uvetta, pinoli e rosmarino….ed è …sì, deliziosa.

 

Ingredienti x 4 ps (teglia piccola 24 x 18):

 

300 gr. di farina di castagne

500 gr. acqua

35 gr. olio extravergine di oliva (4 cucchiai colmi)

100 gr. di zucchero

50 gr. uvetta

30 gr. di pinoli

1 ramo di rosmarino

 

Procedimento:

 

miscelare la farina di castagne con l’acqua, poco alla volta, per non formare grumi. Poi aggiungere l’olio e infine lo zucchero.

P1290700 xmery

Otterrete un impasto al cucchiaio, quasi liquido. Preparare la teglia con la carta da forno (io non ci penso neanche ad ungerla, perdonatemi… :-D) e versarvi il composto di castagne, riempendola per un paio di cm.

Ora aggiungete l’uvetta (se è morbida non necessita di ammollo, visto che l’impasto è più liquido di una normale torta…e neppure infarinarla servirà a molto, il rischio di cadere sul fondo non c’è qui). Poi cospargete la superficie con i pinoli. Se l’impasto è della giusta densità l’uvetta e i pinoli resteranno appena appoggiati sulla superficie, senza affondare, già da ora. E non lo faranno neppure in cottura.

Mettete in forno preriscaldato a 180° per 35 minuti. Togliere dal forno quando sulla superficie si formano le tipiche crepe del Castagnaccio.

photo_cell samsung xmery

IMGP8446-crop xmery

Va consumata a temperatura ambiente e conservata in frigo.

Esistono varianti impastate con il latte, alcuni aggiungono gherigli di noce o altra frutta secca, nella Lunigiana anche scorza d’arancia tritata (Mh…da provare assolutamente!) mentre la versione toscana prevede ciuffi di rosmarino o semi di finocchio.

 

Xmery.

 

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