Riporto un bellissimo articolo, con la speranza che ogni donna possa imparare a riconoscere gli attacchi spesso mascherati che le vengono rivolti: i più subdoli sono quelli che concernono il corpo, poi quelli alla eccessiva aggressività del carattere, alla poca gentilezza e amabilità …qualità così strettamente appiccicate al concetto di femminile, tanto da diventare una gabbia.
Spero che leggendo, ognuna di noi tiri fuori la parte più competente di sé, per riuscire a riconoscere chi ci attacca anche se giura che no, anche se le parole sono gentili e amorevoli, anche se negherà di averlo fatto…,
mi auguro che la capacità di difendere noi stesse e la nostra immagine interiore, cresca e si rinforzi già da bambine, in modo da non compromettere la fiducia di sé e nel mondo, … spero che nessun genitore dica mai più alla figlia: “Non piangere che così diventi brutta!”
…perché piangere e arrabbiarsi e riconoscere subito chi ci attacca, è un diritto di tutti, anche del ‘gentil’ sesso, che troppo spesso invece si ritrova a spazzar via le lacrime in fretta e furia dalle guance, in silenzio e di nascosto, per “non sembrar brutta, o patetica, o lamentosa, o pesante” ecc…ecc…ecc…….
Ecco l’articolo:
Michelle Thomas è una blogger londinese di 30 anni, ed è una (bella) ragazza con i capelli rossi e il corpo curvilineo. No, non è «grassa». Eppure anche a lei è successo di venire scaricata perché non abbastanza «minuta». Su Tinder, il sito di incontri, aveva conosciuto un uomo. Si sono incontrati, hanno cenato in un pub, hanno parlato parecchio e si sono scambiati un bacio al momento di tornare a casa. Michelle, comunque, non si era fatta nessuna idea. Ma quell’uomo, anche senza più essere interpellato, ha deciso lo stesso di spiegarle che fra loro non sarebbe potuto nascere davvero nulla, se non una amicizia.
Questa la sua lettera:
«Ehi Michelle, mi dispiace, sono stato super impegnato al lavoro oggi. Grazie per la serata meravigliosa di ieri. Ti ho apprezzato molto. Sei sfacciata e divertente: proprio il tipo di ragazza con cui mi piacerebbe uscire, se solo il mio corpo e la mente me lo permettessero. Ma non credo accadrà. Non ho intenzione di prenderti in giro: penso tu sia la ragazza più bella che abbia mai incontrato. Ma la mia mente cerca una donna più snella.
Sono superficiale? Non credo proprio. È la stessa reazione che hai quando leggi un libro di un grande autore o vedi un quadro sorprendente o senti una canzone che ami, hai una reazione istantanea che ti fa desiderare sempre di più di quella cosa. È lo stesso per me: sono completamente preso dalla tua testa, dal tuo viso e dalla tua personalità, ma non posso dire altrettanto del tuo corpo.
Quindi potrei continuare e flirtare con te e passare una serata incredibilmente divertente, ma ho la sensazione che quando ci spoglieremo il mio corpo non seguirà la mia mente e non mi ecciterò, e non voglio che succeda questo. Possiamo rimanere amici, possiamo scherzare e volerci bene. Ti sposerei se fossi più minuta perché hai qualcosa nella testa che è completamente unico e che mi piace veramente tanto. Quello che sto cercando di dirti è che voglio provare ad evitare un dolore futuro dicendoti tutto questo ora. Sono un uomo, con tutte le passioni roventi e i difetti di un uomo e so bene ciò di cui il mio corpo ha bisogno…
Prova a perdonami. Ti adoro».
Ma, dopo una giornata passata a piangere, non perché fosse stata persa l’occasione di stare con un simile uomo, ma per la spietatezza di quelle parole, Michelle ha deciso di rispondergli. E di pubblicare sul suo blog quella lettera, che è diventata subito virale.
«Caro uomo incontrato su Tinder,
tutti noi abbiamo un buon amico che guardiamo mestamente e di cui pensiamo: «Sei bello, ma non mi attrai». Ciò che non va bene è il fatto che tu abbia avuto il coraggio di scrivere, dopo poche ore in mia compagnia, un messaggio del tutto fuori luogo. E a dir poco sadico. Il tono è condiscendente e mieloso, ma la “scientificità” con cui esprimi il tuo disgusto per il mio corpo è davvero grottesco. L’unico tuo obiettivo era quello di ferirmi».
E mi vergogno a dirlo, per un momento ha funzionato. Stava risvegliando la paura che ogni donna ha – non importa quanto sia divertente, intelligente, appassionata, leale, avventurosa, determinata -: se sei sovrappeso, nessuno potrà mai trovarti desiderabile.
Io mi piaccio. Non sembro Charlize Theron, e va bene – (Sono sicura che mi piacerebbe Charlize Theron, non l’ho mai incontrata ma ho sentito buone cose su di lei). Assomiglio a me stessa, e mi piaccio.
Mi piace pensare di essere una donna fiduciosa e felice. Potrebbe essere questa la vera ragione per cui tu, mi hai presa di mira? Mi hai visto e hai pensato: «Ha una troppo elevata opinione di se stessa, ha bisogno di una mazzata»? Me lo chiedo.
Ho mostrato il messaggio ai miei amici che hanno espresso shock, orrore, imbarazzo nei tuoi confronti, oltre al desiderio di picchiarti. Io già so di essere in sovrappeso. Posso dirti esattamente quanto: quasi 10 chili. Ne ho già persi quasi 7, e sono felice di questo. Mi sbarazzerò di loro in modo sicuro e sano. Vuol dire che per ora non posso amare e godere del mio corpo? Ma va….!
Io non ti vedrò e non ti sentirò mai più (magari senti il bisogno di risponde a questo blog e io ti prego di non farlo. Niente che tu possa dire mi farà ricredere dal pensare che sei una vergogna per tuo genere).
Quello che mi preoccupa veramente, la vera ragione per cui sto rispondendo così, pubblicamente, è il fatto che hai una figlia di 13 anni. Voglio incoraggiare tua figlia ad amare, godere e curare il suo corpo. Appartiene a lei e solo a lei. Loda il suo intelletto e la sua creatività. Spingila a essere se stessa senza paura. Dalle gli strumenti per sviluppare un’autostima a prova di bomba in modo che se arriverà un piccolo uomo che farà qualche infelice tentativo di sminuirla, lei possa rispondere come ho fatto io ora. Ps: non sei alto 1,80».
Xmery.