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~ uno spazio interiore fatto di colori, profumi, pensieri e vibrazioni del cuore.

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Archivi Mensili: giugno 2014

I miei ibridi di Phalaenopsis (2014).

29 domenica Giu 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le mie orchidee.

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Tag

argilla espansa, bark, ibridi di Phalaenopsis, nebulizzazioni aeree, nuove radici, radici argentate, umidità ambientale

Come ho già detto altrove, ho smesso di classificare le mie orchidee per il colore dei fiori…tanto ho appurato che è praticamente impossibile identificarle con qualsivoglia nome dell’ibrido specifico ottenuto: a questo punto le ho battezzate a sentimento! Al momento ci sono: Rifiorita, Malandata e Rigogliosa. 😀

Rifiorita è la Phal che per prima mi è rifiorita a distanza di anni,…la più amata,…quella da cui mi aspetto fedeltà assoluta!….Le sue radici, nel bark, non sono strepitose, ma insieme a tratti marroni e apparentemente rinsecchiti mantiene pezzi belli verdi, …ha inoltre un numero esorbitante di foglie (ben 10!)…..e soprattutto………..ahhhhh,…..da un mese sta emettendo ben quattro (più una dietro) nuove radici!

Lo stelo della vecchia rifioritura l’ho lasciato, ora è secco, ma lo tengo come ricordo. 😉

Malandata è una pianta del 2010….se ne è stata lì per tanti anni senza mai morire, ma nemmeno splendere…. Questa primavera l’ho svasata per valutare lo stato delle radici (erano in bark) convinta che sarebbe stato l’ultimo tentativo prima di buttarla definitivamente. Le ho trovate malmesse, rinsecchite, ne ho tagliate via tantissime; però ho tenuto quelle che dentro all’involucro secco avevano ancora una parvenza d’anima,….e in qualche tratto erano ancora verdi e turgide. Facciamo questa ultima prova, mi son detta, e ho messo in pratica un metodo che usa un’amica di forum da tanti anni con successo con le sue Phal. Ho eliminato il vecchio bark, pulito e lavato bene le radici (non ho trattato con antifungini perché non c’era traccia di marciume,….semmai era sofferenza da seccume!). Poi ho lasciato le radici nude così all’aria, con le foglie mosce appoggiate al vaso vuoto, nebulizzando tutto in continuazione più e più volte al giorno: volevo vedere se con un alto tasso di umidità si sarebbe mosso qualcosa, se la piccola avrebbe dato un qualche segnale di ripresa…(nuove radici o nuove foglie sono il segno di una ripresa della forza vegetativa).

Dopo un paio di mesi o più di questo rituale che assomigliava un po’ a una benedizione a un morto,.. 😀 che ti vedo spuntare?….una nuova radichetta piccina e verde!… Un successo!. …

A quel punto ho messo in atto il “metodo Oldhen” e ho rinvasato tutto mettendo come substrato palline di argilla espansa, che non assorbono acqua, ma la lasciano correre via in poche ore, trattenendo solo quell’umidità necessaria a mantenere le radici verdi per qualche giorno. Io, da parte mia, nebulizzo molto la parte superficiale, in modo da mantenere costante l’apporto di acqua, anche più volte al giorno. Sotto al vasetto trasparente, ho messo un sottovaso grandino, con pietre decorative, sempre pieno d’acqua che evapora pian piano contribuendo all’umidità ambientale attorno alla pianta. Ho fiducia che questa piccoletta possa riprendersi, …ho appurato che umidità, nebulizzazioni e ancora umidità (sempre unite ad alte temperature ovviamente, altrimenti sotto ai 20° diventa dannosa!) sono l’elisir di lunga vita delle Phalaenopsis…. Riprendono a vivere anche in condizioni estreme e disperate (e la sfagno terapia, la dice lunga, a questo proposito!). ah,…nel frattempo Malandata ha messo anche una nuova fogliolina…..:-).

Che dire di Rigogliosa, il nome dice già tutto,.. 🙂 è arrivata già splendida, di una bellezza prepotente, fiori grandissimi color rosa antico come un vecchio divano damascato, foglie lunghe come non ne avevo mai viste (30 cm.), turgide, perfette, uno stelo verde scuro, … insomma ha oscurato da subito le altre due. Ma soprattutto mi hanno colpito le radici, sane e verdi sotto e verde argento in superficie, che si allungavano come mani verso l’alto a cercare umidità ambientale da cui trarre sostentamento.

Con questa pianta ho capito definitivamente che il mio errore fatale era farle morire di secco, terrorizzata dal famigerato “rischio di marciume radicale”! In realtà ora più nebulizzo e più le radici gradiscono, ma ancor di più bagnando spesso anche il substrato in modo che sia sempre leggermente umido. Sotto, ho messo anche qui un piccolo lago di pietruzze luccicanti come sottovaso. A distanza di quattro mesi dall’acquisto, Rigogliosa non ha deluso le mie attese, ha messo una nuova foglia…. J e ora sono otto.

Xmery.

Semi di tulipano.

27 venerdì Giu 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening.

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semi di tulipano, tulipani andati a seme

In questo periodo, se il fiore del tulipano è stato fecondato e lo si lascia sullo stelo anche se appassito, il frutto verde che si forma arriva a seccare completamente e ad aprirsi, lasciando cadere a terra i semi contenuti all’interno. E’ così che mi sono accorta di queste grosse capsule ora color frassino e le ho raccolte per ispezionarne l’interno. I semi sono numerosissimi, piatti e sottili, marroni….messi in ordine, in fila, a pettine, come piatti sopra al lavello! 😀 La capsula che li contiene si apre in tre punti longitudinalmente, formando tre segmenti, ognuno con la sua lunga e doppia fila di semi.

I tulipani si è soliti piantarli partendo dai bulbi, è davvero poco usuale conservare i semi per produrre nuove piante! Ma per amor di scienza potrei provare anche questo: lasciarli cadere in un vaso anziché a terra e lasciarli lì in osservazione, per vedere come la natura sarebbe intervenuta per propagare i miei tulipani gialli!… 🙂

Xmery.

Marmellata di amarene.

25 mercoledì Giu 2014

Posted by mery in Marmellate e confetture più o meno strane.

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amarene, amarene a pezzi grossi, amarene brusche, colore brillante, confettura di amarene, fruttapec 2:1, marmellata brusca, pectina per confetture, succo di limone

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Allora, …premetto che non mi è mai piaciuto il termine ‘confettura’ che sarebbe appropriato in questo caso. Mi suona bene confiture in francese, marmalade in inglese, ma stare a distinguere se una è di frutta e l’altra è di arance, non ce la fo….lo so,… non è corretto, ma è più forte di me: in questo blog saranno sempre “marmellate di…” tout court, come le chiamavamo noi da bambini, quando non avevamo idea di tutte queste sottigliezze identificatorie! 😀

Ora è tempo di amarene. Le piante ne sono stracariche…. e visto che a me non piacciono così da mangiare….(… troppo brusche! 😦 ) le trovo perfette per farne marmellate da crostata o semplicemente da spalmare sul pane a colazione!…. Metto qui la ricetta con Fruttapec, che trovo particolarmente sfiziosa sia per il bruschino, grazie a un ridotto quantitativo di zucchero, sia per l’aspetto molto naturale, visto che l’amarena resta pressoché intera contornata da un delizioso sugo di gelatina rosso brillante.

 

Ingredienti: 

1 kg. abbondante di amarene ben mature (1 kg. di frutta snocciolata, anche abbondante)

300 gr. di zucchero (anziché 500 come indicato nelle istruzioni)

1 busta di Fruttapec 2:1

½ bicchiere di succo di limone

 

Procedimento:

Snocciolare le amarene è la parte decisamente più lunga (e..pallosa!); una volta fatto quello, tutto il resto è in discesa. Io metto subito a bollire i boccettini in cui intendo invasare, in una grossa pentola d’acqua: nel tempo necessario alla sterilizzazione, la marmellata sarà pronta e potrete invasare il composto ancora caldo, nei boccetti ancora bollenti. Questo garantirà una perfetta conservazione del prodotto.

Mettere le amarene nella pentola in cui cuoceranno (a bordi alti). Aggiungere a freddo sia lo zucchero sia la polvere di pectina. Mescolare e poi mettere sul fuoco, far prendere il bollore e lasciare cuocere circa 20 min. (i 3 min. delle istruzioni si riferiscono al tempo quasi istantaneo di addensamento dello sciroppo in gelatina, se si lascia la frutta a pezzi grossi, come in questo caso, è meglio darle in tempo di cuocere un po’ di più). In ultimo, aggiungere il succo di limone e mescolare ancora un po’.

Il problema schiuma io lo risolvo tenendo la fiamma piuttosto bassa (la schiuma si alza se la fiamma è molto vivace) e togliendo quella poca che si forma mescolando piano, a fuoco spento, alla fine: in questo modo si smonta e viene quasi totalmente eliminata.

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Xmery.

Ghirlanda estiva.

25 mercoledì Giu 2014

Posted by mery in Idee per fare e costruire: voglia di bricolage., seasoning: vivere lo scorrere delle stagioni.

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ghirlanda estiva

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Ancora non eravamo al 21 giugno, termine ufficiale di inizio estate, ma il caldo è scoppiato in modo brutale e improvviso già a inizio mese quest’anno. Trovarsi 33°-34° senza preavviso è una bella sberla per il morale, significa condizionatore a paletta 24 h. su 24 e pensare di morire ogni volta che metti piede fuori casa….

Ho pensato che era ora di vestire anche la mia porta d’ingresso con una ghirlanda per l’estate: detto fatto!….. J

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Xmery.

Tabasco sauce recipe.

20 venerdì Giu 2014

Posted by mery in Marmellate e confetture più o meno strane., PEPPERmania.

≈ 3 commenti

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ricetta salsa tabasco, tabasco pepper, tabasco sauce

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Col mio primo, piccolo raccolto di peperoncini tabasco, sicuro devo almeno provare a farci la famosa salsa,…. Le ricette che circolano sono tutte approssimative, visto che il brevetto per la salsa originale lo detiene l’azienda americana Mc.Ilhenny Co. con sede in Louisiana ed è ovviamente segretato, al pari della Coca cola!…:-D

Quindi cercherò di fare il mio piccolo esperimento casalingo, seguendo le logiche di preparazione con cui la salsa viene prodotta,…e andando un po’ a tentoni riguardo alle dosi e i tempi esatti di fermentazione….

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Partirò con un quantitativo di 48 gr. di prodotto raccolto (30 gr. netto senza picciolo) a giusta maturazione, bello rosso, ma ancora sodo (non devono esserci peperoncini già in stato di avvizzimento)…. e l’idea del Baton Rouge che usano ad Avery Island per verificare che il grado di maturazione del pepper sia quello giusto, confrontandone il colore….mi fa davvero un po’ sorridere!….. 😀

 

 

Il peperoncino va poi sminuzzato fino a farne una sorta di poltiglia e infine messo con il sale grosso in un contenitore sterile, senza contaminazioni esterne (dicono che basta un tovagliolo pulito che lo chiuda da sopra) a fermentare per un mese. Gira voce che nelle aziende americane, questa prima fase di fermentazione avvenga entro botti di quercia bianca e duri invece almeno 3 anni. Ma per la nostra salsa homemade, un mese credo sia più che sufficiente, visto che pure le botti di quercia sarebbero cosetta non facile da reperire…. 😀

Il sale come si sa aiuta l’estrazione del liquido dalla polpa dei frutti ed inoltre contribuisce ad esaltarne la formazione del tipico aroma. Va messo. in proporzione approssimativa di 30:1 (altre fonti dicono 6% rispetto al peso).

La parte acquosa che i pepper hanno formato nella poltiglia deve andare a ricoprire il composto fino all’orlo del boccetto, proteggendolo dal contatto con l’aria e impedendo così che batteri esterni intervengano nella fermentazione. Se il liquido formatosi non fosse sufficiente, si può aggiungere acqua e sale (brine=salamoia). Se fosse necessario, è bene costringere la parte polposa sul fondo del contenitore aiutandosi con un peso o una retina per sottaceti.

Trascorse 4 settimane, si aggiunge l’aceto di vino bianco (200ml. per 1 kg di pepper), che contribuirà a dare il suo sapore alla salsa, e si lascia macerare un’altra settimana ancora.

A quel punto si filtra il tutto, eliminando i semi e ottenendo una purea liscia e vellutata. Se si vuole ottenere una salsa quasi liquida come l’originale, filtrare con un panno di stoffa (un cheesecloth) di quelli che si usa per i formaggi. Se invece si preferisce una salsa più corposa, basta un colino a maglie più o meno fitte, che lascerà passare anche un po’ di polpa! La salsa ottenuta in questo modo può essere conservata in frigor per qualche mese.

Making original Tabasco Sauce

E ora all’opera! Vediamo che ne verrà fuori! 🙂

Ho aggiunto 2 gr. di sale grosso su 30 gr. di peperoncino (un  po’ più di 1:30), tritato e messo a fare acqua in un piccolo contenitore di porcellana, chiuso con pellicola…..in cucina a temperatura ambiente con circa 27°…( ho i miei dubi che così poco sale riesca a produrre acqua,…ma aggiungerne di più non mi azzardo per ora…vediamo che succede…)

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Aggiornamento al 10 luglio 2014:

La poltiglia, come da manuale del sesto senso, ha cominciato ad ammuffire la settimana successiva…e a tre settimane (perché fallire è umano ma perseverare è diabolico…:-D) si presentava in questo stato:IMGP3977 xmery

Aspettiamo il prossimo raccolto,…..e continuiamo gli esperimenti, mica ci scoraggiamo così!…:-D

Xmery.

2° esperimento Tabasco Sauce (15 sett. 2014):

 

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Ho messo stavolta 80 gr. di peperoncino tabasco pulito con 8 gr. di sale grosso, aumentando le proporzioni del sale, visto che ammuffiva…

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Ho pressato bene nel bicchiere e poi ho provato un’ulteriore variante che avevo letto nei suggerimenti in rete: ho aggiunto poca acqua naturale fino a coprire tutta la parte superficiale. Ho coperto con pellicola e messa la poltiglia sempre in frigorifero. E’ durata molto di più del primo tentativo, ma dopo 1 mese e mezzo anche in questo bicchiere c’erano segni di andato a  male… 😦

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3° esperimento Tabasco Sauce (7 ottobre 2014):

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Bene, stavolta provo ad aumentare drasticamente il sale, che è la componente conservante di tutto l’intruglio….., senza aggiungere altro… su 160 gr. di raccolto ne è risultato un netto di 90 gr. e ho messo un bel 45 gr. di sale grosso, procedendo a strati nel riempire il bicchiere: 30 gr. di pepper con una spolverata (5 gr.) di sale, altri 30 gr. di pepper con una seconda spolverata di sale, un ultimo strato di pepper coperti da un grosso strato di sale (35 gr.) In questo modo, le proporzioni sono 1:2 ossia il 50 % di sale rispetto al peperoncino. Per il resto, ho fatto come sempre: messo il cellophane e conservato in frigor.

Ad oggi, dopo un mese, non ci sono segni di muffe o altro,…. Se il composto riuscirà a tenere, poi aggiungerò l’aceto.

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Xmery.

 

 

 

 

 

 

Le mie orchidee.

20 venerdì Giu 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le mie orchidee.

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genere Phalaenopsis, orchidee

Il mio amore per le orchidee è cominciato per sfida,…volevo cimentarmi con specie “difficili” e mettermi alla prova. Sarei stata all’altezza di una coltivazione così esotica?….Così ho cominciato ad assalire il web, a spulciare ogni tipo di informazione, per farmi almeno una vaga idea di cosa c’era dietro a questa che per me allora era ancora solo un’etichetta misteriosa e allettante!….Ho così scoperto, oh meraviglia!…che le Orchidee sono…..tante, ..no, mi correggo: tanti-ssi-me!!!!…

Che quelle che io chiamavo semplicemente “orchidee” sono in realtà un gruppo vastissimo di piante, racchiuso nel genere Phalaenopsis, che a sua volta comprende una cinquantina di specie diverse! Le piante che generalmente troviamo in commercio (e che riportano tout court la scritta “orchidea Phalaenopsis”….sono in realtà ibridi, ottenuti incrociando diverse specie del genere Phalaenopsis ed è impresa praticamente impossibile risalire ad un’identificazione più precisa….

Devo dire che già aver fatto questa importante distinzione botanica, mi fece sentire a suo tempo molto erudita!….ahahhahh!….

E così cominciai a passare al successivo step: quello dell’acquisto compulsivo di Phalaenopsis, che ormai si trovano comunemente in ogni garden, nel reparto orchidee. Ne giro di pochi anni, ne ho prese facendo passare tutti i colori possibili, con intima soddisfazione da collezionista in erba!..:-D convinta che mettendo in atto gli insegnamenti della rete, sarei riuscita in un’impresa notevole per una giardiniera totally beginner quale ero (….questo imperfetto ancora mi imbarazza, sarebbe in tutta sincerità più appropriato un bel presente indicativo!…..:-D).

Nel giro di qualche anno, le piante che ho preso hanno avuto il merito (loro!) di sopravvivere per un po’,..alcune anche parecchio! Ma non mi sono mai rifiorite…e questo, devo ammetterlo, ha messo in forte crisi il mio sentimento:…..da piante esotiche, sono diventate piante carogne!….che regalano magnifiche fioriture agli altri, ma non a me!…..duro da digerire, in amore!…:-D

Ho lasciato così pian piano che seguissero la loro strada,…morendo se lo desideravano, …o continuando a stare nel mio luminosissimo bagno, se lo ritenevano di loro gusto…..

Questo finché un giorno della scorsa primavera-estate,….una delle disamorate,….ha emesso un nuovo stelo e poi un bocciolo, e poi altri due….. ❤

Penso che la gioia che si prova nel veder rifiorire un’orchidea, specie se carogna, 😀 ….sia una sensazione grandiosa! Da pianta inutile che se ne sta nel tuo bagno a languire con quelle 4 foglie larghe, malamente adagiate non si sa mai dove….solo a occupare posto!…ebbene, diventa la regina del momento,.. e tu corri a fotografarla mille volte al giorno per vedere “se il fiore evolve!”….ahhahah,…. Insomma, ti rincretinisci come da copione, …..ma scoppia l’amore vero, e stavolta sembra corrisposto!

Da allora ho riveduto le mie tecniche di coltivazione, di cui parlerò altrove,… e soprattutto…..(salto di qualità in ogni rapporto! 😉 ) ho smesso di comprare nuove Phal,….ma ho dato un nome a quelle che già ho, un nome che sia indicativo della loro storia e non tanto del semplice colore!…;-)

C’è Rifiorita, …quella che ancora oggi amo di più…..:-) poi c’è Malandata,…(e non sto a spiegare il perché…) e infine Rigogliosa, 😀 che sta da me già dalla scorsa estate e mi ha dato conferma di come fare per ottenere radici sempre verdi, turgide e sane! 😉

Xmery.

 

Lavori in corso nel blog.

17 martedì Giu 2014

Posted by mery in Uncategorized

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Stiamo facendo migliorie tecniche all’interno del blog, quindi per un po’ potrebbero comparire lavori sconclusionati e articoli senza immagini,…che però arriveranno appena possibile……it’s all right!. 🙂

Xmery.

Le mie aromatiche.

17 martedì Giu 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Le aromatiche.

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basilico greco, erba luigia, maggiorana, melissa, origano, rosmarino, rosmarino prostrato, salvia, salvia 'Maxima', timo 'Faustini'

C’è un momento preciso dell’anno in cui tutta la contingenza del tuo giardinare (che di prassi dice: -Sorry,…non c’è spazio, siamo spiacenti ma qui proprio non è fisicamente possibile coltivare tutte le aromatiche che vorresti avere in balcone!…..a stento sopravvive il rosmarino, che sotto al tendone del terzo piano resta senza sole e soffocato sotto a un caldo torrido che lo brucia!….Lascia perdere!…..- dice la voce dell’evidenza….)

Bene, c’è tuttavia un momento dell’anno in cui l’idea di una intera collezione di aromatiche, lì davanti ai tuoi occhi sul balcone della cucina, a dare ispirazione a piatti e ricette, per incanto diventa …. possibile! Marzo e aprile fanno sempre questo effetto. 😀 …..Quando il sole è brillante e ancora fresco, e riesce a dar vita ai morti!… e tu ti culli in quel sogno,… e gli dai forma!… Porti a casa un arsenale di piante degne di un agriturismo,…non sai dove metterle, ma il sogno galoppa molto più veloce delle contingenze…. E il sole -….bastardo!…- ti gioca contro in modo mellifluo e vergognoso, facendole rigogliose di giorno in giorno….. che tu finisci per crederci per davvero! 😀

Rosmarino e salvia, si sa, in nessuna cucina devono mancare! (Rosmarinus officinalis):

 

e Salvia officinalis:

 

poi vedi le varianti, e non puoi farne a meno! Vuoi il rosmarino prostrato, perché è decorativo! (Rosmarinus officinalis ‘Prostratus’):

 

e vuoi lasciare la salvia gigante, quella che ci fai le foglie pastellate fritte in padella?….mai! (Salvia officinalis ‘Maxima’):

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Poi incontri timo, origano e maggiorana in qualche Garden Center che sponsorizza la “Festa delle aromatiche” in un tripudio di profumi da capogiro,….e qui comincia a prender vita l’idea malsana del collezionista!… non sono più loro a venirti incontro casualmente, ma sei tu che….cominci a cercarle, con apparente cognizione di causa….. e questo è grave.

 

Thymus vulgaris:

 

Origanum vulgare:

 

Origanum majorana:

 

Cominci a manifestare tutti i sintomi: vedi un basilico greco, lo stropicci, e hai un fremito….è una palla verde e fresca, di una bellezza indicibile,….e lo vedi già in un vaso sul tuo balcone! …un altro vaso, lo stesso balcone!: …..in un qualsiasi altro momento, è ovvio che risulterebbe evidente l’impossibilità della cosa,… ma l’ Ocimum basilicum ‘Minimum’ (detto anche Basilico greco, o basilico compatto a palla) è già a casa:

 

Poi pensi alla menta, a come sarebbe fantastico avere una foglia sempre a disposizione, per guarnire dolci e macedonie, o semplicemente per farsi un té bollente alla marocchina nei caldi pomeriggi di agosto… ormai stai nell’ordine del vaneggiamento, e lo sai, ma fai finta di niente…. E la Menta x piperita da infestante nell’orto della mamma diventa un pezzo raro della tua collezione sul balcone, lo stesso che ormai sta stipato di piante come una giungla, che se potesse urlerebbe vendetta:

 

Poi aggiungi la melissa e l’Erba Luigia, due pezzi forti per fare eventuali liquori dalle ricette antiche custodite dalle nonne: non possono mancare!

 

Melissa officinalis:

Aloysia citrodora (Erba Luigia, erba cedrina, erba limoncina):

 

Quando metti in vaso pure l’erba cipollina (Allium schoenoprasum)….capisci che sei arrivata al limite,…. E provi a ritornare in te,…… almeno,….tu ci provi! 😉 ma alla fine l’unica speranza è affidarsi all’azione killer del sole di luglio e agosto, che riequilibrerà con opportune e imparziali selezioni, il sovraffollamento del balcone!…:-D.

 

Xmery:

Test per rilevare il ph del terreno.

12 giovedì Giu 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., Metamorfosi di un giardino in campagna.

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Neudorff, test acidità del terreno, test ph terreno

Volevo verificare che tipo di ph avesse il terreno del campo in cui abbiamo piantato rose, alberi e arbusti vari……supponevo fosse di natura argillosa a ph neutro, sicuramente non acido, ma ne volevo la conferma. Così ho comprato questo kit della Neudorff in un Garden Center e ho fatto un po’ di esperimenti.

Neudorff-pH-del-suolo-kit-per-il-test[1]

Come funziona.

Si mette in una fiala di vetro una porzione di terra asciutta (10ml.) una porzione di acqua distillata (25 ml.) e si aggiunge una pastiglia “magica”…nel senso che non ho idea di cosa sia!….comunque un reagente.

Nel giro di pochi minuti, il composto (dopo essere stato agitato e mescolato) si separa: in basso cadono le particelle pesanti e in alto restano quelle liquide, che nel frattempo hanno assunto una colorazione rivelatrice del ph.

La terra del giardino, come immaginavo ha un ph che si aggira sui 7,…può essere considerato a ph neutro….

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La terra che è stata portata da un cantiere vicino invece, di colore molto rossiccio e consistenza ancor più appiccicosa della nostra, si è rivelata a ph tendenzialmente acido….

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Per un esperimento di controllo ho testato anche la torba di sfagno,…. 😀 che ha confermato avere un ph mooolto acido!

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E il terriccio universale più balordo che abbiamo usato a carriolate intere, per ammendare i punti di impianto dei nostri alberi…. neutro.

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Sono curiosa di provare anche le cosiddette cartine tornasole, magari riescono a cogliere eventuali ph ancor più spostati verso i valori basici…..ma questo test direi che mi ha soddisfatto.

Xmery.

 

Identificare le specie di Capsicum dai fiori.

11 mercoledì Giu 2014

Posted by mery in 2 passi nel verde: my gardening., PEPPERmania.

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capsicum annuum, capsicum baccatum, capsicum chinensis, capsicum frutescens, capsicum pubescens, fiore bianco fiore con macchia verde, fiore verdognolo, fiore viola, fiori di peperoncino, identificare le specie

Ho trovato in rete un interessante specchietto su come risalire alle diverse 5 specie di peperoncino, a partire dai colori e dalle diverse caratteristiche dei fiori. Mi è piaciuto molto e, insieme a notizie aggiuntive raccolte, voglio riproporlo qui, opportunamente rimaneggiato: partendo invece dalle specie.

C. annuum: generalmente fiore bianco, singolo, con stami gialli;

ma anche fiori viola con antere viola.

C. baccatum: riconoscibile dai fiori bianchi, solitari, con macchiette verde chiaro o giallognole su ogni petalo, vicino alla base. Può presentare tuttavia anche fiori bianchi, senza macchie.

C. chinensis: fiori piccoli, multipli, bianco verdognoli, ma con stami viola.

C. frutescens: fiore verdognolo, ma a fiore singolo.

C. pubescens: fiore viola, può a prima vista essere scambiato per un annuum, ma i frutti poi presentano, unici tra tutte le specie, i semi neri; e i fusti e le foglie la pubescenza tipica da cui il nome stesso deriva.

Xmery.

fiore bianco di Capsicum annuum ‘Vernero’:

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fiore viola di Capsicum annuum ‘Hey’:

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fiore macchiato di Capsicum baccatum ‘Ramiro’:

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fiori piccoli e verdognoli di Capsicum chinensis ‘Bih jolokia’:

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fiore viola e foglie pubescenti di Capsicum pubescent ‘Rocoto’ (foto presa dal sito delange.org):

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fiore verdognolo ma singolo di Capsicum frutescens ‘Tabasco’:

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  • Errata corrige: svarioni divertenti….. e odiose recidive.
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  • Fisiologia……..a piccole dosi.
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    • La panificazione, un fascino antico e ritrovato.
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