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Archivi della categoria: Libri da conservare, da regalare, o da distruggere.

Potremmo essere in giro a passeggiare in una città qualunque, col caldo, mano nella mano….  

16 domenica Lug 2017

Posted by mery in Libri da conservare, da regalare, o da distruggere.

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Gli amori Difficili, Italo Calvino, potremmo essere in giro mano nella mano

“Potremmo essere in giro a passeggiare in una città qualunque, col caldo, mano nella mano e io dovrei accorgermi del tuo sorriso triste e allora darti un bacio o prenderti il viso e farti fare una smorfia che mimi la gioia. Sorrideresti e il mio desiderio di felicità per te sarebbe compiuto.

La verità è che i tuoi sorrisi tristi a me piacciono, perché a te stanno bene, perché li sai trattare, li sai adoperare e mettere in fila senza che rompano le righe. Se lo facessi io sarei penoso.

Questo è il punto: faccio pensieri e desidero cose nuove. Non importa cosa so. Per la prima volta, non importa.

Non so da dove vengono o come si chiamino e non potrei spiegarle a nessuno eccetto te, con un po’ di tempo, con un po’ di pause, con quei silenzi che non saprei riempire, all’inizio.

Ma potrei imparare.

Sono un pessimo romantico, lo ammetto. E’ per questo che non sono riuscito a farti innamorare. Lo so che è così.

Ho immaginato che potessi bastare io, con i miei modi normali e l’aria spavalda. Fintamente sicura. E del tempo, per spiegarti quello che manca, per farti vedere che ne sarebbe valsa la pena, alla fine.

Ho provato, che dire, a farmi scegliere. Ho sperato. Dovevo. Era una possibilità, capisci? Come fare a metterla via, a dimenticarla. Forse aspettando, forse non era il momento. Forse io e te abbiamo un altro tempo. Sono sicuro che con qualche giorno in più, ora in più, ti avrei portato via con me. E’ l’idea che almeno una volta succeda, no? Hai presente? Quell’idea invasiva e sotterranea che si inabissa o si palesa e lo fa una volta sola per tutte e se l’avverti non puoi far finta di niente se hai un po’ di senno.

Come un sibilo fluttuante e sinuoso.

A me è successo questo: non sono riuscito a fare finta di niente, non volevo, in fondo.

Non potevo far altro che cercare di portarti con me, dal profondo, per egoismo quasi, per farmi stare bene. Anche se sapevo di non potere. Anche se era rischioso. Anche se tu non vuoi, anche se, infine, la tua felicità non dipende da me.
E non posso fare a meno di chiedertelo di nuovo. Solo per essere sicuro.

Verresti?”

 

Da “Gli Amori Difficili” di Italo Calvino.

 

Chi è morto alzi la mano (Les morts débout) di Fred Vargas.

21 domenica Ago 2016

Posted by mery in Libri da conservare, da regalare, o da distruggere.

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chi è morto alzi la mano, Fred Vargas, giallo, les morts débout, ombrellone, poliziesco

chi è morto alzi la mano

L’ho finito dopo varie tappe questa estate,… corto, veloce, perfetto da portare sotto l’ombrellone. E’un poliziesco di una scrittrice francese, che usa lo pseudonimo Fred Vargas. Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura, ironico, leggero, facile… sembra davvero di vedere ogni scena nello schermo, più di una volta ho pensato che sarebbe facilissimo farne una serie tv…

La trama è intricata senza essere un rompicapo…. e ha avuto il pregio (per me è importante! un giallo mi annoia e mi delude se alla fine il colpevole è proprio quello che io sospettavo!) di non farmi indovinare chi fosse l’assassino fino all’ultima pagina… l’arte di distribuire falsi ma credibili indizi appositamente per il lettore!… Ahahah…. Brava!

Non è il libro dell’anno, ma…..le risate che mi sono fatta, sono bastate a perdonare una trama un po’ rocambolesca, da vacanze sotto l’ombrellone. (Ma c’è davvero qualcosa da perdonare?…Non era un thriller, dopotutto…..)
…da leggere piacevolmente in vacanza, lasciandosi strappare una risata ad alta voce ogni tanto….

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‘Mio nonno Toni’ di Ortensia Mancini.

09 giovedì Giu 2016

Posted by mery in Libri da conservare, da regalare, o da distruggere.

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Mio nonno Toni, Ortensia Mancini

Risale a 7 anni fa questo racconto a puntate di una utente molto amata del Forum che frequento e voglio riportarlo qui sul mio blog, per conservarlo, sicura che lei apprezzerà.

_________________________________________________________________

Mio nonno Toni.

L’amore per le piante e il giardino l’abbiamo ereditato, mio fratello e io, dal nonno Toni.

Quando sono venuta ad abitare in questa casa, il cortiletto chiuso sul retro mi ha subito ricordato l’orto-giardino di mio nonno, nell’ala del municipio vecchio dove lui e la nonna abitavano quand’ero bambina. Quegli edifici sono stati abbattuti da molti anni, ma ne conservo un vivo ricordo.

Dall’ampio portone sulla strada si entrava in un atrio freschissimo, col pavimento di marmo a scacchiera; a sinistra, una scala saliva agli uffici comunali; a destra, poco più avanti, c’era la porta dell’abitazione dei miei nonni; in fondo all’atrio, un arco a sesto eccentrico si apriva su un grande cortile, costeggiato da mura di mattoni e dalla bella pergola d’uva del nonno.
Questo era il cinema all’aperto del paese.
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INDICE dei miei libri.

05 sabato Mar 2016

Posted by mery in Libri da conservare, da regalare, o da distruggere.

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letteratura, libri, recensione

INDICE* dei miei libri, divisi per generi:

Contemporanei, Gialli e Thriller, temi di Attualità, Ebrei e persecuzione Nazista, 2° Guerra Mondiale, Islam, terrorismo e condizione femminile nella cultura islamica, conquiste al femminile, Scienza, Fisica e Matematica, Biografie, Psicologia, Ps. dell’Educazione, Biologia evolutiva e Antropologia, Autismo, cani e gatti, Infanzia violata, Letteratura italiana e straniera. Continua a leggere →

Nella mia libreria.

22 lunedì Feb 2016

Posted by mery in Libri da conservare, da regalare, o da distruggere., Uncategorized

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la mia libreria, leggere, libreria e disordine, parole, sottolineare

P1190177 xmery

Nella mia libreria sono passati e sostano tanti libri.

Alcuni letti, altri non ancora, comprati e messi in attesa.

Alcuni amati e conservati come reliquie preziose, altri letti e dimenticati un attimo dopo, altri ancora detestati e messi a far legna al camino, ché pure regalarli sarebbe stato un oltraggio.

Io amo sottolineare, un’abitudine forse frutto di un’insicurezza mia costituzionale, …la paura di dimenticare le cose belle che ho trovato in quelle precise righe in quell’istante, o la paura di non saperle ritrovare con facilità immediata sfogliando lo stesso libro tempo dopo. Sottolineate, invece, quelle righe salteranno agli occhi da sole, come un pop up preistorico …ma altrettanto efficace.

Conosco persone che sono lettori assidui e voraci, io no. Leggo molto meno di quanto sia grande il mio amore per la lettura …e per lo scrivere. Perché leggere non è farsi assorbire da  una storia e vedere come andrà a finire, come può essere un film in tv, e alla fine dire se ti è piaciuta o no. Leggere ha che fare con le parole, col come queste si dispongono in una frase, col loro suono, e con ciò che disegnano nell’immaginazione, nel mentre si dispiegano pronunciandole. Ha a che fare coi significati, e con le emozioni che risvegliano, a volte solleticandole appena, a volte squarciandole con violenta irruenza. E ha a che fare con lo scrivere, con il saper raccontare e disegnare e toccare corde dell’animo, con questi strumenti che sono le parole. Parole evocatrici, parole come tasti di un pianoforte, che mescolate e rimescolate in mille e diversi modi, danno vita a infinite combinazioni, e significati, e sfumature.

Ecco, i libri che amo sono così. Suonano una musica che sa stupire, sa raccontare, mi strappa sorrisi o lacrime copiose, mi spinge a notti insonni per la frenesia di tornare a vedere cosa succederà nelle pagine dopo, …non sono solo storie avvincenti, devono essere scritte in modo ammaliante! Devono darmi spunti di riflessione, devono lasciare il segno.

Nella mia libreria, sono pochi i libri così. Pochi e amati, anche a distanza di tempo.

Gli altri sono…o storie carine, o storie banali con in mezzo qualche bello spunto, o qualche frase da sottolineare e ricordare. I libri che ho odiato (e ce ne sono stati) li ho distrutti, fisicamente. Perché non facessero altro danno a chi li incrociasse dopo di me, aprendone le pagine.

Immagino che la mia libreria mi somigli.

Disordinata nella disposizione (fino a ieri ho tenuto almeno una quarantina di libri sulla testiera del letto, pronti per essere letti prima di dormire, o appena appoggiati lì “provvisoriamente” per anni, insieme a fogli e appunti, biro e programmi per l’indomani … e disordinata per questo mio sconclusionato modo di fruirne. Di tutti i libri che compero, sotto l’impulso di curiosità, desiderio e interesse, solo qualcuno verrà effettivamente letto, gli altri vengono messi in lista di attesa, …aspettando quel momento giusto che forse mai arriverà.

Eppure c’è passione ed entusiasmo in questa mia contraddizione. E’ un amore fatto di slanci e voli pindarici, che spesso poi non trova una adeguata e pertinente attuazione nei fatti. Sono fatta così. Come la mia libreria (da oggi ordinata in un mobile che mi piace da morire, con quell’odore di legno incerato di fresco che mi ricorda questa casa, quando venni ad abitarci tanti tanti anni fa, appena dopo il trasloco )… e con tutto l’intricato disordine mentale che essa contiene. Oltre ai libri.  😀

 

Xmery.

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