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Se penso a Febbraio io non vedo solo coriandoli e maschere di Carnevale: per me questo è più di ogni altra cosa il mese in cui ricompaiono gli ellebori nei boschi. Passeggiando in collina insieme ai miei cani, ogni anno li ritrovo là, piccole macchie di un bel verde chiaro tra i mille toni di marrone del bosco ancora addormentato. Li riconosco da lontano, un giorno prima tutto era secco e in preda all’inverno e ora improvvisamente sono lì, di nuovo, a ricordarmi che tutto ricomincia, inesorabilmente, in un ciclo senza fine.
Insieme a distese di viole odorose. Ogni anno mi incanto a fotografarli, come fosse la prima volta, come certi amori che non finiscono. Perché sono fiori affascinanti: penso a Helleborus niger, meglio conosciuta come Rosa di Natale, alla sua eleganza, con i fiori candidi e il loro cuore giallo che svettano tra le foglie verde scuro, incuranti del freddo e della neve, allietando le nostre feste natalizie. Sono una delle cose più belle che la stagione fredda regala.
E anche se queste sono solo versioni selvatiche dell’elleboro, a me sembrano comunque bellissimi, a dispetto di chi vede solo banali infiorescenze verdognole di una pianta considerata tossica e perfino con un odore nefando.
Non riesco proprio a non amare questi fiori selvatici che crescono spontanei ai margini del bosco, non ce la faccio. Li amo e basta.