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E’ con una certa emozione che apro questa nuovo capitolo di coltivazione, …proprio io che avevo giurato che mai avrei speso le mie energie, il mio tempo e la mia creatività per coltivare …. ortaggi? quegli stupidi cosi senza bellezza, senza poesia, al servizio di un unico infimo scopo: …essere mangiati, buttati in pentola e poi in pancia.

Sarà che gli esempi di coltivazione che avevo davanti non sono stati particolarmente felici. L’orto da sempre mi ricorda quei personaggi che vi si dedicavano con alacre tenacia, pieni di contadino orgoglio, ma con altrettanta irremovibile ottusità. Ottusità nel capire, fastidio alle mie domande sui perché, incapacità di insegnare, aridità nel raccontare…. Ogni mio tentativo di accostarmi a quel mondo veniva rimbalzato indietro.

Guardavo, senza capire, quel gesto tipico dei contadini di 100 anni fa, che inforcavano con disinvoltura ciabatte o stivali ‘immerdati’ di terra ogni volta che dovevano andare nell’orto a raccogliere pomodori e zucchine,…. e mi chiedevo perché? perché non creare camminamenti calpestabili, in modo da non sporcarsi in quel modo! Mi domandavo perché nessuno ci pensasse o sentisse la necessità di un cambiamento o di una miglioria! Come mai tanto ostinato immobilismo mescolato a risultati di coltivazione così mirabili? Odiavo l’orto, questo luogo disagevole fatto di caldo e zanzare, terra nuda, arsa in estate e melmosa alla prima pioggia, non un filo d’erba, non un fiore neppure cresciuto per sbaglio, spontaneo …. E detestavo chi mi ribadiva fiero che per essere bravi agricoltori, non serve studiare, occorre solo sudore e fatica.

Sarà che mettere le mani nella terra per me ha un che di poetico, sento il desiderio di darle sollievo se è secca, di renderla soffice se la vedo arida e argillosa, è legato a un intimo sentire di rispetto e amicizia, è un patto di reciproca generosità, è un desiderio di bellezza, …bellezza che non riuscivo a intravedere in quei gesti privi di arte e di ingegno, solo frutto di un meccanico e cieco ripetere ciò che si è sempre fatto da una vita (come lo si è sempre fatto e perché si è sempre fatto così!).

Sarà che semplicemente il cuore di queste persone era più imbrattato che delle loro ciabatte….. e questa grettezza mi faceva da rimbalzo.

…Fatto sta che ho sempre detestato l’orto. Per come mi veniva presentato: un duro lavoro basato sulla schiena e sul sudore, il cui valore più che sull’abilità stava nel sacrificio. Questo coltivare con un’unica finalità così piccola, basata sul quel minimo ritorno economico, così si risparmia al supermercato…..Quante volte mi sono sentita ripetere: “coltivare rose? a fare! No no, cara mia! … poi bisogna dare l’acqua, si ammalano…Nonono! I fiori non fanno per me”…….. dove si intravedeva a lettere cubitali solo quella totale repulsione per tutto ciò che non dà un qualche, seppure irrisorio, vantaggio economico!……l’idea che un fiore potesse semplicemente regalare bellezza non veniva neppure presa in considerazione!

Ma siccome sono una persona curiosa e la curiosità porta apertura, le cose poi non si sa come ma entrano! Da qualche anno a questa parte, si è fatta strada una nuova idea nella mia testa: forse anche coltivare un Orto può essere estremamente bello! …bello da vedere!… bello da inventare!….bello ed entusiasmante da costruire!

Ho immaginato come, dove, cosa… prima solo sognando, raccogliendo immagini qua e là,…..orto a parietali,…orto con camminamenti ordinati e puliti,…..orto con fiori accesi e colorati a far compagnia agli ortaggi e a raccogliere farfalle!…..

Finalmente intravedevo la poesia!…

E così ho cominciato a immaginare di mettere in pratica questa visione con qualcosa di reale.

I peperoncini piccanti sono stati la mia prima passione. Il mio primo tentativo di coltivazione in terra, la mia prima esperienza sul campo.
Belli, coloratissimi, vari e allegri, si prestavano proprio al mio desiderio di dare un nuovo imprinting all’idea così triste di orto che mi era stata passata!

Credo di aver scelto proprio loro soprattutto perché sono frutti, sì, ma meravigliosamente …inutili!….. ahahahahah!…in faccia a mia suocera che incredula mi diceva: “Ma a cosa ti servono tutti questi peperoncini, non potrai mai mangiarli tutti!”…
E quanto allarme traspariva dalla sua faccia! ….la sua seccatura per l’acqua che questi bastardi bevevano a scrocco per tutta l’estate!….Questo coltivare fuori dalla ‘logica di regime’ mi restituiva tutta la soddisfazione di un nuovo stile di coltivazione!!….. Mi sentivo in qualche modo liberata da quei vincoli presentati come Tavole della Legge.

Avevo bisogno di distaccarmi da quella filosofia infelice. E i pepper, belli come fiori, sfacciati e sgargianti, mi hanno aiutato proprio in questo. Ho imparato a coltivarli, ma non ho rinunciato ai vezzi da fotografa allo sbaraglio e alla curiosità della ricercatrice in erba, che cerca di studiare, capire, catalogare e riconoscere …. Insomma tutte quelle attività, che nell’orto che conoscevo io, erano considerate cose stupide e inutili, da coltivatori della domenica, degne solo di essere derise con compatimento.

Dopo l’ennesimo litigio a denti stretti con la suocera in campagna, ho preso coraggio e ho deciso di provare a coltivare i miei pepper nello spazio condominiale di casa mia, in città.
Una sfida azzardata, non sapevo che esito avrebbe avuto. ..

Il terreno non era mai stato coltivato, i palazzi attorno non erano certo la condizione migliore per dare ai peperoncini il sole pieno di cui hanno bisogno, sarebbe morto tutto in breve tempo? Non sarebbero mai stati all’altezza di quelli che avevo coltivato in campo?….e soprattutto, sarei stata all’altezza degli sguardi che mi osservavano? Volevo fare qualcosa di bello da vedere!…un angolino che tutti i miei vicini di casa potessero ammirare passando di lì. Qualcosa di cui andare orgogliosa e che lasciasse ‘il mio segno’. Volevo cancellare la grettezza delle persone che avevo intorno e dar voce alla bellezza che avevo dentro.

Con l’aiuto di mio marito, abbiamo costruito delle aiuole delimitate da parietali, da posizionare un po’ rialzate dal suolo. Abbiamo bonificato il terreno, in certi punti molto argilloso, scavando, togliendo sassi ad uno ad uno, ammendando con terriccio universale e letame maturo ridotto ormai in polvere…(ne è uscita una bomba di fertilità!!…) Sentivo ancora alle spalle i risolini di chi mi derideva ogni volta che con pazienza tentavo questa operazione di sminuzzamento del terreno per migliorarne la texture (ora so che si dice così!…ahahah) con l’aggiunta di torba e sabbia. Mi si guardava come si fa coi bambini che giocano in riva al mare e credono di costruire castelli.

E invece no. L’incapace che “giochicchia” con la terra, che non sta alle regole e vuol saperne più del contadino …. alla fine ha prodotto meraviglie.

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Sono nate 5 casse di peperoncini, aromatiche, fiori, …che davvero sono state il mio orgoglio di tutto lo scorso anno. Un successo!  … I vicini di casa passavano scambiando due parole, chi chiedeva le fragole, chi l’Erba Luigia, chi il basilico o qualche pomodorino, qualcuno (gli amanti del piccante spinto!) anche qualche peperoncino…. Sempre con educazione e rispetto.
La ‘filosofia agricola’ (cit. Niccolò Fabi) 😀 cominciava a cambiare!…. Terra e lavoro non solo per produrre frutti o profitto, ma anche per creare relazioni, per produrre un buon vivere tra le persone! Bellezza per gli occhi e benessere per il cuore.

Questo passaggio è stato fondamentale per me. Coltivare il mio spazio, in autonomia, senza latrati sul collo, mi ha fatto capire quanto amo il contatto con la terra. Proprio con la terra, non solo per le piante che ci coltivo sopra! Sono arrivata a concludere che perfino quei pomodorini piantati un po’ per scherzo sulla ringhiera (in effetti erano l’unico esperimento di vera orticola tradizionale, nel mio Orto Giardino!) sono stati una delle cose che mi ha dato più soddisfazione!..

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…ho finalmente provato la gioia di cui tanti mi parlavano: il raccoglierli tra le mani e portarli di sopra ancora caldi di sole…. la segreta convinzione e l’orgoglio di sentirli più buoni e sani di qualsiasi altra cosa!….

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Insomma qui lo annuncio, sono arrivata ad amare le orticole! 🙂 ora sì sono pronta!…. pronta a ripetere l’esperimento per il 2017! 🙂

Qui sotto, il Forum che amorevolmente mi supporta e da cui ho preso tanti spunti:

Forum ufficiale eFiori.com – L’Orto Giardino di Ics.

Il pezzo di prato seminato a fiori misti sullo sfondo, con la piccola staccionata tinteggiata dello stesso verde delle casse, per dare un orizzonte colorato e campagnolo, al mio Orto tra i palazzi:

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Le Capresi improvvisate, fatte coi nostri pomodorini, gettonatissime nei pranzi estivi:

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