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Capparis aegyptia, Capparis ovata, Capparis rupestris, Capparis sicula, Capparis spinosa, Capparis spinosa var.inermis, Capparis zoharyi
Questa foto è stata scattata in riva al mare a Rosh Hanikra, sul confine libanese. Una pianta di cappero che qui cresce spontanea, ma a prima vista mi pareva avere boccioli più arrossati e foglie un po’ più piccole rispetto a quello che ho io a casa e che proviene da un vivaio. Curiosa di sapere se fosse la stessa specie che cresce anche da noi a volte spontanea sui muri (Capparis spinosa) o una specie autoctona, mi sono imbattuta in questo interessante articolo, del prof. Avinoam Danin docente che ha tenuto corsi sulla Flora in Israele, all’università ebraica di Gerusalemme. L’articolo è stato pubblicato nel 2011 e aggiornato nel 2015, sul suo blog ‘Flora of Israel on line’ e voglio riportarne qui il succo, tradotto dall’inglese.
Comincia dicendo che il cappero comune (Capparis spinosa), quello descritto da Linneo nel 1700 e rotti, è riconoscibile sì dalle spine, ma siccome non è il solo ad averle, il dettaglio che lo contraddistingue è in realtà il frutto, che a piena maturazione si presenta rosso, allungato e bianco al suo interno. In Italia lo si trova spontaneo al sud, dove cresce a terra, ma anche su vecchi muri al nord, dove supera brillantemente gli inverni anche gelati, grazie a quelle posizioni asciutte che lo tengono al riparo da pericolosi ristagni uniti durante i mesi freddi.
In Israele sembrano attualmente essere presenti 5 specie di piante di cappero.
Capparis spinosa, la stessa che cresce sui muri del Castello Sforzesco a Milano e sulle mura di cinta a Pisa, o a Bologna.
Capparis sicula, riconoscibile dalle foglie a punta arrotondata, che sono ricoperte da una sottile peluria di 1 mm, così come anche gli steli, dai boccioli globulari a punta arrotondata e da frutti rossi che contengono semi neri. La pianta può diventare anche 2 mt e cresce in Sicilia, nel Nord Africa, specie in Marocco.
Capparis aegyptia, una specie che cresce spontanea nelle zone più desertiche e asciutte, nel Mar Morto, nel deserto del Negev, ma anche a Petra (Giordania) e nel nel Sinai (Egitto). La sua particolarità sono le foglie, che appaiono bluastre, perché coperte di una polvere cerosa azzurrognola, che le protegge dai raggi solari ed è comune sentirlo chiamare ‘blue caper’.. La pianta è sempreverde e una volta che è andata a frutto, in estate, le foglie si ispessiscono assumendol’aspetto delle succulente, per resistere alla mancanza d’acqua. In inverno le foglie restano sulla pianta e a febbraio spuntano nuovi rami e nuove foglioline, che in fase di fioritura, quando ancora la patina azzurrognola non si è formata, sono verde chiaro. Anche questa specie è provvista di spine e produce frutticini verdi, bianchi all’interno.
Capparis cartilaginea (sin C. sinaica), sempreverde, foglie ovali, spesse, verde brillante, boccioli grossi, anche 5 cm, frutti rossi, dentro arancioni. Non ha spine ed è stata per questo identificata (a ragione) come Capparis inermis, anche se poi si è preferito tenere il precedente nome, già di largo e comune utilizzo.
Capparis decidua, che in inverno perde le foglie, piccole, e le rimette ogni primavera sui rami nuovi. I frutti sono particolarissimi, rossi e globulari come ciliegie, così come anche i fiori, rossi.
All’autore restava il dubbio sull’identificazione di quello che è conosciuto come Cappero Mediterraneo d’Israele e che si trova comunemente in territorio israeliano, specie nelle zone di mare, più ricche di piogge. Sino a qualche anno fa si dava per scontato che si trattasse dello stesso descritto da Linneo, perché abbonda spontaneo anche nei vecchi muri della Città Santa ed ha le spine. In realtà ad una più recente osservazione, si è visto che i frutti non sono rossi ma verdi con l’interno bianco. Si è quindi pensato a differenziarlo come una specie nuova, e lo si è chiamato Capparis zoharyi, dal nome del professore che per primo ne notò le particolarità, un decennio fa. Questa specie è presente anche in Giordania, Libano, Cipro, Creta nelle zone non desertiche.
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A questo punto, terminata la lettura dell’articolo del prof.Danin, resto col mio dubbio…
Il cappero che ho fotografato, potrebbe essere un Capparis spinosa, dal frutto rosso, o un Capparis zoharyi, dal frutto verde…..frutto che ancora non c’era,..o non ho notato!…. 😦
Resta il fatto che…mi son fatta una cultura in merito!…:-D
Xmery.
Ps. le altre specie di Capparis (se ne contano circa 250!) che vale la pena ricordare, anche se non contemplate nell’articolo perché non presenti in territorio d’Israele, sono:
Capparis ovata, con foglie pelose e boccioli ovali, che però tendono a sfaldarsi appena colti e la rende meno pregiata del Capparis spinosa. Cresce in zone aride ma vicine al mare, in Spagna e Nord Africa.
Capparis rupestris, anche lei senza spine come il Capparis spinosa var. inermis.