Rhymes and Reasons – John Denver (dall’album Rhymes and Reasons del 1969).
Ieri ho sentito, del tutto inaspettatamente, le note inconfondibili di questa canzone…sono entrate a colpire direttamente la parte non ragionante del cervello…e ancora prima di individuare il pezzo, ho avvertito il rinculo di un antico dolore, durato a lungo, macerato sulle note di questa canzone ascoltata all’infinito.
Dopo il primo istante di smarrimento, mi sono trovata a guardarmi, da lontano, con dolcezza. A capire quell’innocenza senza confini di chi cerca se stesso e la propria via nel mondo, e crede con fede accecante in un universo che ti accoglie. L’età in cui le domande scrutano l’infinito come se riguardassero te in prima persona. “And you wonder where we’re going, where’s the rhyme where’s the reason.”*
In quel momento sembrava che tutto ciò in cui riuscivo a riconoscermi stesse dentro quella canzone…l’amicizia, la compassione, la bellezza e il misticismo…mi ci tuffavo dentro e ogni parola mi rimandava al mio futuro, al senso profondo della mia esistenza. La musica struggente si infilava nell’anima, lasciandola dolorante dello stesso dolore che voleva guarire. Era il 1984. E io alla fine sono guarita. 😀
Ho finalmente capito che la saggezza dei bambini, così come quella dei fiori, è semplicemente lasciarsi piegare con eleganza ed elasticità dalla forza del vento, senza uscirne spiegazzati.
Xmery.