“Neve, sei felice di questo nostro primo tentativo di ‘back to the origins’ alimentare, vero?” …Leggo nei tuoi occhi la soddisfazione ancestrale nel rosicchiare l’aletta di pollo cruda di ieri sera… vedo l’espressione del cane satollo che si fionda nell’angolo più buio della casa per digerire al caldo, preparandosi a una lunga lunga dormita. La natura vera del cane che si risveglia dopo il torpore di anni di crocche artificialmente rese appetibili, sempre uguali, sempre lo stesso crock sotto i denti, mentre il naso ascolta gli odori della cucina, irresistibili e variegati come l’universo. Hai sempre mangiato insieme a noi, ma ora volevo farti provare l’ebbrezza del masticare carne vera, carne cruda e attaccata a un osso, come facevano i tuoi predecessori dopo aver cacciato!
Hai guardato la tua ala di pollo, ieri sera, un po’ intimorita. Si mangia? (o forse era un Ma davvero si può mangiarla? o anche Questa non è come l’arrosto che non si può? 😀 ). Poi hai cominciato a masticare di lato, sforzando sui molari fino a stancare la mandibola, hai ripreso fiato per spostarti sull’altro lato …e tira e molla, un po’ sputa, poi la massima gioia dell’osso che si tritura sotto i denti con quel rumore ovattato dalla polpa che lo avvolge.
Mi sono accorta di quanto seria fosse la faccenda quando, una volta ingoiato anche l’ultimo pezzo di ala, mi hai guardata di sfuggita, mentre il naso continuava a perlustrare il telo sul quale la carne aveva sostato in tutti i tuoi spostamenti, minuziosamente in cerca di invisibili particelle eventualmente rimaste. Un successo, ho pensato. Poi ti ho vista sparire, nella stanza da letto, da sola per non essere disturbata, uscire assonnata al momento dell’ultima pipì notturna e di nuovo fiondarti nella tua cuccia di piumino d’oca, in un caldo abbraccio da pancia piena. Che si sa, le proteine sono lunghette da digerire.
Ti ripresenti solo a pranzo, il giorno dopo, improvvisamente interessata di nuovo agli odori della tavola. Mi stupisco. Hai già un ripensamento? Te ne stai lì, presenza muta e mendicante, con lo sguardo di chi vorrebbe partecipare al convivio, come sei solita fare.
“Neve, e beh? dov’è finito il tuo spirito ancestrale? non è che si è mai visto un cane primitivo correre dietro a due etti di speck affettato fine, nel bosco sai?”
Sguardo interrogativo di Neve che si accende all’istante, con la soluzione al quesito già bell’ e pronta (che neanche anni e anni di esercizi di problem solving): ti vedo schiacciare il culo a terra in un seduto fulmineo, ostentato come medaglie al valore, la testa dritta e protesa in avanti, lo sguardo fiero e consapevole, frutto di sapere antico e un intuito da volpe (più che di addestramento! :-D).
“Non so quale sia il motivo di questa tua improvvisa e immotivata titubanza, umano del branco, ma… io ho fiducia in te e nella nostra relazione. Ho lavorato a lungo per questo, sulla costruzione di una buona relazione, come base per le future richieste, e so che farai la cosa giusta”. (Cinofilia docet! ahaahh)
Sguardo sornione e sorriso appena abbozzato, coda sicura di sè. 😊
Vabbé mi rassegno, …questo NON è un cane wild 🙄….guarda, massimo massimo,
😏 un cane da fattoria, da gatti da rincorrere, mastelle di latte a cui attingere slappando di nascosto e topi da granaio da stanare. Altro che assaporare la preda e addentare il raw coi denti del carnivoro! Altro che ritorno alla naturalità selvaggia pubblicizzata dalle nuove mode alimentari per cani e gatti!
Per compensare il pasto wild di ieri sera, oggi oltre allo speck, ha voluto assaggiare anche la zuppa di legumi con un pezzetto di Parmigiano… e quel tantino di mela che usciva dal ripieno dello strudel ….☹
😁 e bene, peggio di così non si può. Come distruggere un sogno di una umana, che sognava Barf…
😂
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Ma invece di sognare sogni altrui, forse è meglio ascoltare quelli dei diretti interessati! …E i sogni di Neve sono quelli di un “cane spazzino”! forse meno nobile ai nostri stupidi occhi umani e civilizzati, che oggi subiamo il fascino del lupo, ma che trova la sua somma felicità nel rovistare, scegliere, annusare roba trovata in giro e per caso, girovagando qua e là in cerca di qualcosa di interessante. Che apprezza una varietà di sapori che vanno dal marcio carcassa allo strudel di mele, dalla merda fresca di gatto al latte acido di mozzarella, dall’arrosto lasciato incustodito …al cocco fresco-cocco bello assaggiato un giorno per caso, dall’ala di pollo cruda offerta sul telo in sala …al topino stanato scavando a ruspa dopo una giornata di pioggia nel campo.
E i sogni vanno rispettati, quasiasi essi siano. Perché sono la strada maestra che porta alla felicità.
Xmery.
Nota:
Il Cane Spazzino, secondo Coppinger, è il primo modello di Cane ancestrale. Il primissimo discendente del Lupo (Canis lupus) che grazie a una genetica (apparsa per caso, come sempre nelle mutazioni) di particolare docilità e confidenza con l’Uomo, riuscì ad adattarsi a vivere vicino agli accampamenti umani, nutrendosi dei loro rifiuti, fungendo da spazzino appunto. Per questa strana coincidenza ambientale, queste mutazioni genetiche di lupi più miti e senza la solita diffidenza verso i gruppi umani, risultarono vincenti e si crearono una loro nicchia riproduttiva, sopravvivendo con successo ai margini dei villaggi umani, e prosperarono nel tempo, dando vita a una nuova sottospecie di lupo, il Canis lupus familiaris che ha fatto da capostipite a tutte le razze di cani ottenute poi successivamente, con incroci ad hoc, manipolati artificialmente dall’uomo. Ma questa, purtroppo, è un’altra storia…
(contenuti estrapolati dal libro Dogs di Lorna e Raymond Coppinger)