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Questa torta nasce da una ricetta presa dal sito Il cavoletto di Bruxelles. Niente a che fare con la ‘crostata frangipane’ che ha una base di frolla o brisée con ripieno di crema e mandorle.
Questa è una torta particolare, con un impasto a metà tra una crostata e una torta soffice, gialla e fragrante, con quel buon sapore di burro e mandorle e il tocco fresco della frutta all’interno.
Ogni volta a maggio le prime ciliegie mi fanno pensare immediatamente a questa torta. Ottima come colazione ricca e golosa, ottima a merenda, ottima come dolce, forse ottima……e basta.
Ingredienti:
500 gr. di ciliegie (snocciolate diventano 300 gr.) qui ho usato i Duroni di Vignola, più nere, più grandi e consistenti.
200 gr. di farina 00
100 gr. di farina di mandorle
150 gr. zucchero
120 gr. di burro a pomata (a temperatura ambiente)
3 uova
3 cucch. di liquore (25 gr.) Maraschino o Grand Marnier
5 gr. di lievito in polvere (1 cucch.ino e mezzo)
50 gr. di zucchero di canna
Procedimento:
prima di ogni altra cosa preparare la teglia (apribile e di diametro 26) imburrata e cosparsa con 25 gr. di zucchero di canna (un cucchiaio e mezzo circa). Questo conferirà alla torta un sapore di caramello appena percettibile su tutta la superficie. Poi snocciolare le ciliegie tagliandole a metà e metterle in frigo.
Quindi mescolare gli ingredienti per l’impasto, partendo dalle polveri (compreso il lievito) poi lo zucchero, il burro, le uova, come fosse una crostata e infine il liquore. Ne risulta un impasto mediamente morbido, da stendere in teglia aiutandosi con un cucchiaio.
A questo punto mettere le ciliegie una a una infilandole strette nella pasta, finché ci stanno tutte.
Spolverizzare in superficie con i rimanenti 25 gr. di zucchero di canna e infornare.
Forno a 175° per un’ora. L’impasto si alza un poco fino a raddoppiare e la superficie deve risultare intensamente dorata.
Inutile dire che…..non si resiste a non azzannarla ancora calda!
* La ricetta originale prevedeva metà farina e metà farina di mandorle (150 gr. e 150 gr.) ma il risultato era un impasto più ammassato, dal sapore troppo intensamente impregnato di mandorla e troppo pastoso al palato. Le mandorle tritate, seppur finemente, hanno un assorbimento maggiore dei liquidi, si inzuppano di più e l’impasto fa più fatica a lievitare. Non mi piaceva.
* Non sono vegana, ma una versione Veg può essere immaginata sostituendo il burro con lo stesso quantitativo di olio di girasole e le uova con 250 ml. di latte di soia. Non garantisco però sul risultato finale! 😀 Non diventerà mai la stessa torta! 😉 ma qualcosa di simile e ugualmente accettabile!
Xmery.