Del mio viaggio in Finlandia, la scorsa estate, mi porto principalmente questa immagine come emblema di quel ripetersi ossessivo dei blu, …dei laghi disseminati ovunque e del cielo che vi si specchia dentro.
Quando ho visto questa pianta per la prima volta, è stato amore a prima vista, una bellezza stupefacente sulle acque, in riva al grande lago che costeggiava la strada da Joensuu verso Koli.
Non sapevo ancora fosse un Lupino!…io che ho sempre snobbato i Lupini negli orti e nei giardini e che con cortesia rifiutavo quando me ne offrivano le sementi!
Ora, che ne ho seminato qualcuno, dopo aver raccolto i semi dai bacelli anneriti e averli messi in valigia al ritorno dal mio viaggio, tutto assume altri contorni. Così come la volpe del Piccolo Principe, anche il mio Lupino è diventato unico al mondo, il più prezioso, il più bello, proprio perché è solo mio, diverso da qualsiasi altro.
Ho ritrovato i semi in uno scaffale, dimenticati, che era già febbraio. Ho pensato “ecco, tutto andato per nespole…questi poveretti col cavolo che hanno sentito l’inverno finlandese, chiusi nell’armadio in casa!”… già pensavo di aver sbagliato tutto e di dover rinunciare a vedere la pianta dei miei sogni crescere nel mio balcone. Poi mi son detta “Mah,…e se provassi a “vernalizzare” i semi in frigorifero? Una bella botta di freddo, magari li prepara a germinare quando poi usciranno al caldo!”
…Avevo sentito che lo si fa anche coi semi di rosa, e così ho provato. Ho messo i semi in un piattino con qualche goccia d’acqua (la neve! ho pensato…..ahhahah), un po’ di terriccio e me li sono di nuovo dimenticati, ma stavolta in frigo! 😀 Dopo circa 1 mese, in uno dei miei rari momenti di ripulisti, ho scovato nello sportello della frutta, un qualcosa che non riuscivo né a identificare né a ricordare cosa fosse (lo so, la cosa è frequente e diventa preoccupante…:-D) …guardo meglio e…due dei miei semi apparivano gonfi d’acqua e avevano i germogli!! Con lo stato d’animo di uno che riceve immeritatamente la grazia, corro a mettere i miei semi in terra, e li posiziono fuori alle intemperie. E’marzo e il tepore li fa spuntare dopo pochissimo!…due tenere foglioline per ognuno dei due semi messi nel vasetto, poi la prima foglia vera, a forma di manina a 5 dita,… un’emozione!
Ora devo rinvasarle in terriccio acido, poiché vedo che le foglioline tendono a ingiallire come per un principio di clorosi, …e io non voglio che le mie piccole crescano sofferenti!
Vedremo come andrà avanti questa avventura.
Xmery.
Intanto metto cenni di note colturali e identificatorie:
Lupinus polyphyllus-en.Wikipedia.org
Il Lupinus polyphyllus (in English “large leaved Lupin” or “blue Lupin” e in New Zeland “Russel Lupin”) è considerata specie invasiva in Nuova Zelanda, in Svizzera, nella Repubblica Ceca, e nei paesi nordici come Norvegia, Finlandia e Lituania. Cresce spontaneo lungo torrenti e ruscelli, poiché ama terreni umidi e freschi.
Lupinus polyphyllus in Nuova Zelanda è conosciuto anche col nome di Lupino di Russel.
E’ originario del Nord America (regione dei grandi Laghi) e fu importato in Inghilterra nel 1820 da David Douglas.
Il lupino ha una grande tendenza i ibridare e di questa specie esistono attualmente 5 varietà, frutti di incroci spontanei che crescono nelle diverse zone del Nord America:
- L.polyphyllus var. burkei
- L.polyphyllus var. humicola
- L.polyphyllus var. pallidipes
4 L.polyphyllus var. polyphyllus
5. L.polyphyllus var. prunophilus
Altra cosa sono invece gli Ibridi di Russell (Lupinus X russelii hort).
Un secolo dopo infatti, l’ibridatore inglese George Russel cominciò ad incrociare il Lupino selvatico originario, di colore blu, con altre specie di Lupino (L. arboreus, L. sulphureus e forse L. nootkatensis che invece a differenza degli altri è una specie annuale), questo con l’intento di ottenere quello che nella sua idea era il Lupino perfetto: con spighe più dense di fiori, più larghe e con diversi colori rispetto alla specie originaria. Nel corso di una ventina d’anni, nei passaggi di selezione dei diversi caratteri, cercò di eliminare il blu della specie spontanea e selvatica (che io tanto amo!..), che essendo dato da un allele recessivo, ogni tanto ricompariva nei suoi incroci.
Creò quindi quelli che poi restarono famosi come Ibridi di Russell, di cui ancora oggi sono commercializzate molte cultivar, frutto di ulteriori incroci, di vari colori, spesso con doppio colore nello stesso fiore, ossia con la carena e il vessillo di colore diverso.
Nel 1937 gli ibridi di Russell vinsero il premio della Royal Horticultural Society.
Nei giardini viene coltivato per la capacità attrattiva di api, insetti benefici (è visitato anche dal colibrì!) ma anche per rigenerare terreni usurati o sabbiosi grazie alla sua azione azoto-fissatrice.
Le sue radici profonde lo rendono molto adatto anche per stabilizzare terreni cedevoli e franosi.
Sono piante molto resistenti al freddo (-25°C).
Tollerano terreni sabbiosi e poveri,umidi e freschi, mai argillosi e pesanti poiché temono i ristagni e le asfissie radicali.. Preferiscono anche una certa acidità nel ph del terreno. Prosperano spontanei nei terreni subacidi vulcanici.
Ama il sole, o tutt’al più la mezz’ombra.
E’ una pianta erbacea perenne. Una pianta di Lupino due circa 3 anni.
Il fusto eretto termina con l’infiorescenza a spiga, mentre le foglie, alterne e palmato-composte (cioè formate da 5-9 foglioline lanceolate che partono da uno stesso punto centrale in cui arriva il picciolo), glabre sopra e spesso vellutate sotto, formano un grosso cespuglio verde e fitto alla base, da cui svettano le spighe.
I semi sono contenuti in bacelli pelosi , lunghi circa 4/5 cm.di colore verde poi nero, che contengono ognuno numerosi semi marroni, piccole palline di circa 3 mm. I bacelli prima si gonfiano, poi si seccano e si aprono, lasciando cadere i semi a terra.
Seminare i lupini: o fuori all’aperto, a settembre, mimando il momento in cui cadrebbero a terra naturalmente, per essere lasciati alle intemperie dell’inverno, …oppure messi 7 giorni in frigo o anche in acqua tiepida per 24. Questo trattamento preliminare permette poi di seminare direttamente la primavera successiva… (ma si possono vedere fiorire le piante già nell’anno di semina? boh….) La fioritura avviene per tutta l’estate, da maggio fino ad agosto.
A causa della loro radice a fittone, occorre fare molta attenzione nel trapianto delle piccole piantine, perché se si spezza la radice centrale, la pianta non ce la fa. Quindi, quando le si mette a dimora, conviene cercare di tenere intero e non sbriciolare il panetto di terra.
I semi di Lupino contengono una alta quantità di alcaloidi amari e velenosi, e possono essere utilizzati come cibo per il bestiame solo dopo accurati lavaggi. Oggi vengono coltivate varietà cosiddette “dolci” ossia a bassissimo contenuto di alcaloidi.
La taglia della pianta può essere variabile, ci sono varietà più compatte alte 40-60 cm. e altre che arrivano ad alzarsi fino al metro e mezzo e oltre, tanto da necessitare di supporti per tenerle dritte in piedi.
I lupini da fiore (ornamentali) poco coltivati in Italia, sono invece popolarissimi nei paesi nordici come l’Inghilterra, la Germania, e gli stati Uniti, zone in cui trovano condizioni ottimali per la loro crescita. Spesso la loro coltivazione in questi paesi sfugge alla coltivazione e si inselvatichiscono, diventando addirittura infestanti nei boschi autoctoni e lungo le sponde dei corsi d’acqua.
Nei nostri climi e nei nostri terreni, la coltivazione dei lupini da fiore è più problematica, sia perché rifuggono i terreni calcarei, nei quali inesorabilmente vanno incontro a un rapido deperimento e infine alla morte, sia perché richiedono contemporaneamente molto sole, abbondanza d’acqua (dolce, non calcarea) e clima caldo con notti fresche.
Come coltivare i Lupini da fiore nei giardini- www.verdiincontri.com
Xmery.