Dopo un mese di mani in pasta e forno a tutta potenza, la cucina come un laboratorio… un lavorìo di esperimenti e ricette provate, timidi successi e di clamorosi fallimenti ….cominciamo a fare il punto della situazione e dare resoconto di ciò che è stato fatto fin qui. 🙂
Dopo aver panificato con il primo licoli, l’ho sostituito con una nuova pasta madre, poi convertita in lievito liquido. Il sapore intenso e sempre più acido del primo licoli, che si trasmetteva anche al pane cotto, ora è diventato un saporino sempre presente, ma discreto.
Ho sbagliato clamorosamente le prime autolisi, poi ho corretto gli errori e alla fine, dopo prove su riprove, penso di poter concludere che questo passaggio non ha vitale importanza, o per lo meno si può tranquillamente tradurre in: metto farina e acqua, aggiungo il lievito, comincio a lavorare l’impasto e solo per ultimo metto il sale…. con questa semplice distribuzione differita degli ingredienti, ottengo gli stessi identici risultati di un’autolisi canonica (sola acqua e farina) che preceda di 1 ora l’impasto con tutti i rimanenti ingredienti del pane (lievito e sale).
Può essere che un aiuto autolitico possa essere invece importante e fare la differenza, su impasti con farine deboli, faticose da incordare? Sì,….da verificare.
Ho imparato cosa significa impastare a pieghe, sia in ciotola su impasti molto idratati, che sulla spianatoia, per dare forma ai pani.
Ho preso un po’ di confidenza coi tempi di lievitazione, con le temperature, …coi diversi tipi di impasto.
Insomma,…. come dicevo, ho messo il naso dentro a un mondo che non conoscevo e ho scoperto un universo immenso e affascinante…. Tutto ancora da scoprire! 😉
Xmery.
🙂
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ciao maria grazia!…:-)
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sei diventata bravissima ! io non riesco a seguire le dosi e i tempi delle ricette,alcuni termini tecnici non li ho ancora capiti ma faccio a modo mio
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ahahhah….e non è il metodo più giusto alla fine?….:-D
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